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I pensionati Cgil tornano in piazza


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In piazza a Bologna e in tutta la regione, sfidando l’afa per dire a gran voce che “il Governo se ne deve andare, la manovra è iniqua e inadeguata, si sta affossando il Paese”. I pensionati dello Spi-Cgil Emilia-Romagna tornano a mobilitarsi e lo fanno a Bologna nella mattina di martedì 19 luglio. Alle ore 9.30, concentramento sotto gli uffici della Regione in viale Aldo Moro 52. Attesi 500 pensionati da Piacenza a Rimini. Un corteo si sposterà quindi alla sede regionale della Rai (viale della Fiera 13) per chiedere che si dia visibilità alla protesta.

“Il Governo – dice il segretario generale dello Spi Emilia-Romagna Maurizio Fabbri –, dopo che per anni ha negato la crisi ora ci dice che siamo sul Titanic, che rischiamo di affondare tutti insieme e ci propina una manovra odiosa due volte, perché inutile e iniqua”Per i pensionati della Cgil, la manovra è sbagliata, ingiusta, miope e inefficace. Fa “piovere sempre sul bagnato”, come si legge nei volantini e nei manifesti che a migliaia saranno diffusi in tutto il territorio regionale. È una manovra sbilanciata, di “sacrifici a senso unico – aggiunge Fabbri –, che non colpisce tutti ma ancora una volta solo i più deboli, senza chiedere alcun contributo ai redditi alti e alle grandi ricchezze del Paese”.

Ad allarmare i pensionati sono in particolare i tagli allo stato sociale. La riduzione e il blocco della perequazione automatica delle pensioni al costo della vita interesseranno, secondo lo Spi, 5 milioni di pensionati su 16 milioni, ossia uno su tre. “Contrariamente a quanto fanno credere – continua Fabbri –, non si tratta di un prelievo una tantum ma di un taglio che avrà effetti permanenti e crescerà nel tempo. In più sulle pensioni va chiarito un punto, che si tende a dimenticare: si portano via soldi che sono stati versati nel corso di anni di lavoro”.

Forti critiche dello Spi Emilia-Romagna anche per le riduzioni dei trasferimenti a Comuni e Regioni (“Sono altri 9 miliardi di euro in meno, che si abbatteranno sui servizi sociali non solo per gli anziani, ma anche per le famiglie come gli asili nido) e dei finanziamenti al Servizio sanitario nazionale, che si aggiungono all’azzeramento del Fondo nazionale per la non autosufficienza. “Nel 2013 e nel 2014 mancheranno alla sanità italiana 7.950 milioni di euro – aggiunge Fabbri –. Il Governo ha provato a contrabbandarli come ‘risparmi virtuosi’, ma sono tagli”.

Ai pensionati non va giù neanche il ticket di 10 euro sulla diagnostica e la specialistica, “una vera lesione al diritto alla salute – continua Fabbri –: i più deboli, non potendo pagare la sanità privata, saranno costretti a rinunciare alle cure mediche”. Ma è tutta la manovra a non convincere lo Spi-Cgil, perché “recessiva, toglie risorse, lo 0,6-0,7 del Pil”. “È una manovra da irresponsabili, che non porta a nessuna crescita – conclude il segretario regionale dei pensionati della Cgil –. Ancora una volta Berlusconi e Tremonti mettono le mani nelle tasche dei lavoratori, dei pensionati, degli invalidi, delle famiglie. Altro che meno tasse per tutti! Con il taglio delle detrazioni e delle deduzioni aumenteranno le tasse ai redditi fissi con una incidenza maggiore su quelli medio bassi”.

Altri, secondo i pensionati, dovrebbero essere i provvedimenti per sostenere i redditi, rilanciare l’economia e ridurre il debito pubblico, da un piano straordinario contro l’evasione fiscale (“ci vorrebbero norme più restrittive sulla tracciabilità dei pagamenti oltre i 500 euro”), all’aumento immediato della tassazione sulle rendite finanziarie, dall’introduzione di un’imposta sulle grandi ricchezze, al riequilibrio della spesa per il sud, fino a un taglio ai costi della politica.

Mobilitazioni dello Spi-Cgil sono previste in tutta l’Emilia-Romagna, a partire da quelle che si sono già svolte lo scorso 15 luglio, in cui i pensionati hanno organizzato banchetti e iniziative nelle piazze e nei mercati di Piacenza, Parma, Reggio-Emilia, Ferrara, Ravenna e Forlì. A Cesena e Rimini, volantinaggio sul lungomare, per spiegare anche ai turisti gli effetti della manovra su pensioni, assistenza, sanità e fisco.