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Carpi, il resoconto del Consiglio comunale del 14 luglio


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Nel corso del Consiglio comunale di Carpi di giovedì 14 luglio si sarebbe dovuta discutere una deliberazione sulle operazioni di aggregazione dei soggetti affidatari del servizio del trasporto pubblico locale nei bacini di Modena, Reggio Emilia e Piacenza. Il capogruppo del Popolo delle Libertà Roberto Andreoli ha però chiesto di rinviare il dibattito su questo tema “così importante e che richiede tempo per un suo esame. Del resto anche in Provincia hanno rinviato a settembre”. Il Sindaco Enrico Campedelli ha dal canto suo accolto l’invito di Andreoli chiedendo però, vista la presenza in aula dell’amministratore delegato di Atcm Claudio Ferrari, almeno di poter ascoltare la presentazione della delibera a cura dell’assessore alla Mobilità Carmelo Alberto D’Addese, che si sarebbe a questo punto votata dopo l’estate. D’Addese ha spiegato come sia nella nostra regione che nel contesto europeo si sta andando ad aggregazioni e acquisizioni nel settore del trasporto pubblico locale, “questo per favorire la riorganizzazione in senso industriale delle aziende, i progetti intermodali, garantire investimenti adeguati. L’obiettivo è quello della creazione di un soggetto unico in Emilia Romagna che si occupi sia di trasporti su gomma che su treno. L’aggregazione attraverso una fusione e un aumento di capitale tra Piacenza, Reggio Emilia e Modena vuol dire creare un’impresa da 88 milioni di euro, 32 milioni di chilometri, oltre 1100 dipendenti, 900 mezzi, che avrà il 58.4% di quota pubblica”.

Anche Ferrari ha sottolineato dal canto suo davanti ai consiglieri comunali come la dimensione ottimale nel campo dei trasporti sia cresciuta con il tempo. “Abbiamo bisogno anche in Emilia Romagna di crescere per ottimizzare i processi e dare più servizi a costi minori, con una maggiore integrazione tra ferro e gomma. Dobbiamo prepararci a essere competitivi per vincere gare sia in casa che fuori. Nel piano industriale della nuova azienda, Seta, che dovrebbe nascere da questa aggregazione, è prevista una forte razionalizzazione dei costi del personale e di manutenzione, una omogeneizzazione delle tariffe, una riorganizzazione dei servizi, una sempre maggiore lotta all’evasione tariffaria. L’operazione non è semplice – ha detto – visto che dovrà passare al vaglio di tutti i Consigli comunali e provinciali e che ogni realtà ha caratteristiche diverse. L’obiettivo è di partire il primo gennaio 2012”. Venendo ad Atcm Ferrari ha spiegato che nel 2011 l’azienda provinciale ha raggiunto il pareggio di bilancio dopo anni di debiti ma che è pesantemente irrisolto il dato degli investimenti visti i tagli statali in questo campo. “Presto avremo bus vecchi, ma con Seta sarà più facile affrontare il nodo del rinnovo del parco mezzi. Lamentarsi però è inutile se non si interviene sul nodo delle tariffe”. Ferrari, rispondendo poi ad alcune domande poste dai consiglieri comunali carpigiani, ha spiegato come “non ci siano vincoli alla remunerazione del capitale dei privati che saranno presenti in Seta, se non legati a oneri di gestione e realizzazione degli obiettivi; che sia Reggio che Modena hanno linee ferroviarie integrate in Fer, unico vettore in regione oltre a Trenitalia; che Parma per ora ha fatto una scelta diversa ma che Atcm si è qualificata per acquistare, se ne individuerà le condizioni, il 49% dell’Azienda trasporti della città ducale. “Fer sta ragionando su processi di integrazione ulteriore – ha concluso – ma è carente per ciò che riguarda i materiali rotabili che può mettere in campo, anche se dovrebbero arrivare 200 milioni di euro ‘freschi’. Un esempio di integrazione che con la nascita di un’Azienda unica con Reggio e Piacenza si potrebbe ripetere? Ad esempio evitare corse di bus e treni su tratte parallele, privilegiando o l’una o l’altra, come fatto tra Bologna e Vignola. A Carpi penso all’integrazione dei servizi per e da Correggio. Per quello che riguarda infine il trasporto ferroviario regionale è scaduto il contratto, ora si farà una nuova gara”.