Negli ultimi dieci anni in Emilia Romagna hanno cessato l’attivita’ 16.000 aziende ortofrutticole, 1.600 all’anno. E’ quanto risulta dalle anticipazioni dei primi dati del censimento agricoltura dell’Istat, che confermano cosi’ l’allarme lanciato da Coldiretti sul rischio chiusura delle aziende frutticole che negli ultimi sette anni hanno dovuto fra fronte a quattro campagne di crisi. Nell’esaminare i dati comparati del censimento agricole del 2000 e del 2010 – rileva Coldiretti Emilia Romagna – risulta che le aziende frutticole nella nostra regione erano 30.603 all’inizio del terzo millennio e sono diventate 18.300 alla fine dell’anno scorso, con un calo del 40,2%. La superficie coltivata a frutta nello stesso periodo e’ passata da 86.040 ettari a 67.136, con un calo percentuale del 22%. Situazione analoga per le orticole: il numero delle aziende e’ diminuito del 37,6% passando dalle 11.650 del 2000 alle 7.265 del 2010, mentre la superficie e’ passata da 49.172 a 43.920, con un calo del 12%. La diminuzione di oltre 19.000 ettari di superficie con alberi da frutto e di 5.250 ettari di ortaggi – commenta Coldiretti – significa che c’e’ un tendenziale abbandono di coltivazioni di alta qualita’ e ad alta specializzazione che costituiscono l’eccellenza dell’agricoltura italiana e che contribuiscono a mantenere alta la redditivita’ dei terreni e l’occupazione.