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Approvato il Nuovo Statuto d’Ateneo dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia

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L’articolato si compone di 52 articoli che contengono molte novità. Il Rettore resterà in carica per 6 anni e non potrà ricandidarsi. Ci sarà un Pro Rettore Vicario ed un Pro Rettore per la sede di Reggio Emilia. Spariscono le tradizionali Facoltà, viene ridotto il numero dei Dipartimenti e semplificato lo schema di governance con un Consiglio di Amministrazione più snello (11 membri) ed un Senato Accademico (26 membri) più rappresentativo delle varie componenti. Salvaguardata la presenza delle donne negli organi, che avranno almeno un terzo dei componenti. Rafforzati i legami col territorio, che avranno due rappresentanti in Consiglio di Amministrazione, e creato un Comitato dei Sostenitori. Il 26 luglio il testo verrà inviato al MIUR che dovrà esprimersi prima della promulgazione.

Gli organi dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia hanno definitivamente approvato il Nuovo Statuto d’Ateneo. Molte le novità introdotte dal Consiglio di Amministrazione e dal Senato Accademico che nella giornata di venerdì 22 luglio hanno concluso l’esame degli emendamenti al testo originariamente licenziato dalla Commissione di 15 componenti incaricata il 15 febbraio scorso di redigere una bozza di testo da sottoporre all’esame ed all’approvazione dei medesimi. Rispettando la tempistica fissata dalla legge Gelmini n. 240 del 30/12/2010 l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – come promesso dal Rettore prof. Aldo Tomasi – è arrivata puntuale a tagliare il traguardo di un testo che adegua la governance, i poteri e l’organizzazione interna dell’Ateneo, cercando da un lato di salvaguardare i principi e lo spirito della riforma e, dall’altro, di esaltare l’autonomia dell’università.

 

E’ stato un lavoro impegnativo che ha richiesto il rispetto di un calendario molto fitto di incontri e discussioni e che ha coinvolto tutta la comunità accademica, docenti, ricercatori, studenti, personale tecnico amministrativo, ma anche le istituzioni locali, preoccupate di salvaguardare la specificità di un Ateneo che si sviluppa e si integra su due distinte sedi.

 

Nasce il <Comitato dei Sostenitori>, un organismo che vedrà rappresentati tutti gli enti locali: Regione, Comune e Provincia di Reggio Emilia, Comune e Provincia di Modena e Camere di Commercio di Modena e Reggio Emilia. Ad esso spetterà l’indicazione di due dei tre nominativi esterni chiamati a far parte del nuovo Consiglio di Amministrazione e la approvazione di un regolamento che dovrà definire le modalità di apertura della partecipazione al governo dell’Ateneo delle realtà presenti nel territorio.

 

E’, comunque, sul piano della governance, che si è principalmente soffermata l’attenzione delle parti in questi mesi per recepire le indicazioni del testo di riforma riguardanti: funzioni e composizione degli organi di Ateneo, in primis Consiglio di Amministrazione e Senato Accademico; semplificazione dell’attuale struttura di Ateneo attraverso la ridefinizione dei Dipartimenti e delle Scuole di Ateneo; nonché le modalità di partecipazione attiva e di rappresentanza diretta delle diverse componenti accademiche alla vita ed al governo dell’Università.

 

Sul piano delle finalità più generali viene introdotta la rappresentanza degli studenti in tutti gli organi collegiali; viene introdotta la rappresentanza di genere (non inferiori a un terzo) in tutti gli organi di Ateneo come mezzo per favorire la pari opportunità tra uomini e donne; viene valorizzato il ruolo di riferimento culturale, scientifico e tecnologico dell’Università rispetto al territorio, anche attraverso il rafforzamento della rete di sedi; viene valorizzata l’internazionalizzazione e l’alta formazione (Scuole di Dottorato e di Specializzazione) e viene valorizzato il Codice Etico di Ateneo.

 

Rettore

 

Attribuzione al Rettore, che avrà un mandato della durata di 6 anni non rinnovabile, di un importante ruolo di raccordo tra Consiglio di Amministrazione e Senato Accademico a livello di trasmissione delle informazioni. Alla sua elezione partecipano tutti i professori di ruolo ed i ricercatori a tempo indeterminato, nonché attraverso un meccanismo di ponderazione dei voti il personale tecnico-amministrativo e gli studenti eletti nel Consiglio di Amministrazione, nel Senato Accademico e nei Consigli di Dipartimento, dove avranno una rappresentanza pari almeno al 15%.

 

Istituzione di un Pro Rettore vicario e di un Pro Rettore di Reggio Emilia, di nomina rettorale, che rappresenta autonomamente il Rettore in questa sede, che partecipano entrambi senza diritto di voto alle sedute del Consiglio di Amministrazione e del Senato Accademico. Solo in caso di assenza o impedimento del Rettore il Pro Rettore vicario avrà diritto di voto.

 

Nell’ambito delle sue funzioni, il Rettore può nominare, con apposito decreto e nel quale sono precisati i compiti e gli ambiti di competenza, delegati da lui scelti tra il personale dell’Ateneo.

 

Senato Accademico

 

Sarà composto da 26 membri e si configura quale organo di equa rappresentanza delle tre aree scientifiche dell’Ateneo (biomedica, scientifico-naturalistica e umanistica), dove sono presenti oltre a un buon numero di Direttori di Dipartimento anche diversi rappresentanti dei dipendenti (docenti e non) dei Dipartimenti in genere, oltre che delle Scuole. Rafforzamento dei suoi poteri rispetto al modello minimalista della legge Gelmini, con attribuzione di pareri per il C.d.A. Ne faranno parte il Rettore, nove rappresentanti dei Direttori di Dipartimento, eletti in numero di tre per ogni macroarea scientifico-disciplinare, dai docenti e ricercatori delle rispettive macroaree, nove rappresentanti delle macroaree scientifico disciplinari CUN, tre per ogni macroarea, eletti tra i docenti ed i ricercatori dell’Ateneo della rispettiva macroarea, uno di prima fascia, uno di seconda fascia e un ricercatore, escludendo dall’elettorato passivo i Direttori di Dipartimento e i Presidenti delle Scuole di Ateneo, tre rappresentanti del personale tecnico-amministrativo, eletti dal personale tecnico-amministrativo di Ateneo e quattro rappresentanti degli studenti.

 

Consiglio di Amministrazione (da 25 passa a 11)

 

Composto da 11 membri (tra i quali il Rettore e 2 rappresentanti degli studenti) con tutti i poteri d’indirizzo e decisori principali della vita accademica (l. Gelmini). I consiglieri sono designati dal Senato Accademico nel numero di 8, di cui 3 esterni individuati su basi strettamente di competenza, almeno due dei quali scelti da una lista di sei nomi proposti dal Comitato dei Sostenitori dell’Università, e 5 appartenenti ai ruoli dell’Ateneo (docenti, ricercatori e personale TA), in maniera tale che ciascuna sede (Modena e Reggio Emilia) ne abbia almeno due.

 

Dipartimenti

 

I Dipartimenti, ridotti significativamente nel numero e per la cui costituzione sono necessari almeno 35 docenti e ricercatori, diventano la nuova struttura organizzativa portante dell’Università, con l’attribuzione di funzioni sia didattiche che di ricerca. L’attuale proposta di Statuto recepisce questa importanza e favorisce la costituzione di Dipartimenti stabili e aperti alla partecipazione attiva di tutto il personale: il Consiglio di Dipartimento viene aperto, oltre che ai docenti ed ai ricercatori, al personale tecnico-amministrativo, agli studenti e ad una rappresentanza del personale precario. Quando e se i Dipartimenti non avessero la capacità di gestire in autonomia i corsi di studio e di formazione o quando si volessero raccordare per garantire una migliore gestione della didattica potranno aggregarsi in Scuole di Ateneo, “eredi” delle attuali Facoltà, ma caratterizzate da una maggiore semplicità strutturale e, mai, comunque, in sovrapposizione con i Dipartimenti, in modo da favorire gli studenti. Spariscono le Facoltà.

 

Altri Organi

Altri organi che concorrono alla gestione dell’Università sono:

– Collegio dei Revisori dei Conti con compiti di vigilanza e controllo contabile e finanziaria dell’Università

– Nucleo di Valutazione per la valutazione e verifica delle attività amministrative ed istituzionali

– Direttore Generale

 

Questi organi saranno affiancati da: un Collegio di Disciplina (durata 4 anni) composto da 6 componenti, di cui 2 professori ordinari, 2 professori associati e 2 ricercatori a tempo indeterminato, e altrettanti supplenti, che si riunirà in forma plenaria; un Comitato Unico di Garanzia (durata 4 anni) per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni; una Consulta del Personale Tecnico Amministrativo e un Consiglio degli Studenti.

 

“E’ stato un lavoro lungo che ha appassionato e coinvolto un gran numero di persone – ha commentato il Rettore prof. Aldo Tomasi -, iniziato il 17 febbraio, ma che si è concluso positivamente raccogliendo il pieno consenso di chi vi ha partecipato. Non sono mancate prese di distanza e deliberazioni prese a maggioranza su questo o quel punto, ma la discussione è stata sempre serena e pacata e ogniqualvolta ha prevalso, comunque, la volontà di far prevalere l’interresse generale dell’istituzione. Per questa collaborazione fattiva devo esprimere un sincero grazie a tutti, indistintamente anche a chi non ha mancato di criticare, perché il risultato che ora consegniamo alla valutazione del MIUR ci pare equilibrato e rispettoso dello spirito della riforma, introducendo nella governance importanti elementi di innovazione e di responsabilizzazione, destinati a dare vigore ed impulso all’azione di governo dell’Ateneo. Senato, Consiglio di Amministrazione, docenti, studenti, ricercatori, personale tecnico-amministrativo, hanno contribuito a definire una proposta di Statuto coraggiosa che vuole rendere più trasparente, semplice e partecipata la vita dell’Ateneo. Ci siamo fatti carico di rispettare i tempi dettati dal provvedimento Gelmini, anche se ancora per tanti aspetti non completato per la mancata emanazione di una serie di decreti attuativi attesi dal mondo accademico. Il nostro obiettivo è stato di restituire con questo documento ancora più prestigio alla nostra Università per proseguire e rafforzare quel rapporto coi territori, tanto fondamentale per la sua crescita ed il suo sviluppo”.

All’esame del testo (52 articoli), in questi mesi sono state dedicate complessivamente 30 sedute di Commissione, 5 sedute del Senato Accademico e 4 sedute del Consiglio di Amministrazione, più una seduta congiunta all’atto di presentazione della bozza elaborata dalla Commissione ed una Assemblea di Ateneo.

Le tappe

  • – 15 febbraio nomina della Commissione per lo Statuto
  • – 17 febbraio insediamento della Commissione per lo Statuto
  • – 08 giugno Assemblea d’Ateneo
  • – 10 giugno conclusione lavori Commissione per lo Statuto
  • – 14 giugno presentazione della bozza in seduta congiunta agli organi
  • – 22 luglio approvazione definitiva dello Statuto da parte del Consiglio di Amministrazione e da parte del Senato Accademico
  • – 26 luglio invio del testo al MIUR

 

Complessivamente sul testo licenziato dalla Commissione per lo Statuto sono stati presentati e discussi 140 emendamenti.

 

Ora lo Statuto d’Ateneo verrà inviato all’esame del MIUR per la definitiva promulgazione. Dalla data di trasmissione il Ministero avrà 3 mesi di tempo per approvare lo Statuto o chiedere delle modifiche.