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La Giunta approva i criteri per accedere al riparto previsto dal patto di stabilità regionale. Domande degli enti locali entro il 15 settembre


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Possibilità per i Comuni di spendere i soldi finora immobilizzati dal patto di stabilità nazionale e “una boccata di ossigeno per il sistema economico e i fornitori”, sottolinea la vicepresidente e assessore al bilancio della Giunta regionale Simonetta Saliera.

Partendo dalla legge regionale sul patto di stabilità territoriale (approvata dalla Regione Emilia-Romagna lo scorso dicembre), la Giunta ha approvato i criteri e la tempistica per permettere ai Comuni e alle Province di accedere al riparto delle quote di potenzialità di spesa che la Regione e il sistema delle autonomie potranno mettere a disposizione del sistema economico locale nel rispetto dei limiti fissati dal patto regionale. In questo modo gli Enti locali potranno provvedere con maggiore facilità al pagamento dei fornitori, riducendo le ristrettezze imposte dal patto di stabilità nazionale.

“Mentre il Governo ha inasprito il patto di stabilità nazionale – ha sottolineato Saliera – la Regione mantiene fede agli impegni assunti con il territorio e lavora affinché quei Comuni e quelle Province che hanno risorse in cassa possano spenderle per dare una boccata di ossigeno al sistema economico e immettere denaro fresco nel nostro sistema. A fronte della confusione e delle preoccupazioni create dal Governo, la Regione ha, invece, definito parametri chiari per individuare quali caratteristiche debbano avere gli Enti locali per accedere al riparto delle potenzialità di spesa: così diamo certezze ai territori. Negli anni scorsi, benché non avessimo ancora a disposizione tutte le flessibilità contenute nella legge regionale, abbiamo messo a disposizione – conclude la vicepresidente – 70 milioni di euro di potenzialità di spesa regionale nel 2009 e 92 milioni di euro nel 2010”.

I criteri per accedere al riparto

I criteri indicati sono tre. In primo luogo verranno privilegiati i Comuni e le Province che hanno maggiore necessità di pagamento sulle opere pubbliche già realizzate e che, quindi, potranno liquidare più celermente i fornitori. In secondo luogo, al fine di favorire il rispetto degli impegni europei sul patto di stabilità, saranno presi in considerazione quegli enti locali che abbiano ridotto nel tempo il peso del debito procapite. Infine una particolare attenzione sarà rivolta agli enti che hanno attuato politiche coerenti con la programmazione regionale per la realizzazione di spese d’investimento cofinanziate dalla Regione, dallo Stato oppure dall’Unione europea, in modo da poter utilizzare compiutamente tutti i finanziamenti assegnati.

Da un punto di vista pratico i Comuni e le Province che ritengano di soddisfare questi parametri dovranno far pervenire alla Direzione Finanze della Regione le proprie richieste entro il 15 settembre prossimo. Una volta fatte le valutazioni sulle risorse regionali, si procederà all’assegnazione delle quote.

Il patto di stabilità territoriale dell’Emilia-Romagna

Il “Patto di stabilità territoriale della regione Emilia-Romagna” approvato nel dicembre 2010 punta a salvaguardare la qualità dei servizi pubblici dell’Emilia-Romagna, permettendo a Regione ed Enti locali di realizzare un programma di investimenti strategici adeguato e di poter disporre della flessibilità necessaria grazie ad un programma con obiettivi definiti annualmente rispetto alle esigenze e alle emergenze individuate.

Il rispetto del patto di stabilità è garantito unitariamente a livello regionale mentre vengono definiti un unico obiettivo territoriale e misure di controllo dell’indebitamento e di rilancio degli investimenti, mettendo a sistema i 189 Comuni, le 9 Province e la Regione.