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Test di Legambiente Turismo sul servizio dei treni per il mare


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Nei giorni scorsi Legambiente Turismo ha fatto un test al servizio treni per il mare. Lo scopo era “toccare con mano” i miglioramenti del servizio ferroviario per le vacanze, annunciati da spot e comunicati stampa. Il risultato non è entusiasmante: file agli sportelli, molti problemi con le biglietterie automatiche, convogli come quasi sempre strapieni e sgradevoli, la solita voce artificiale che si scusa dall’altoparlante. L’itinerario scelto è un classico: partenza da Bologna per Riccione (lunedì 1 agosto) e ritorno per la sera di giovedì 4 per una breve vacanza in uno degli alberghi con l’etichetta ecologica dell’associazione, .

All’andata, in Stazione Centrale, ci sono file enormi nelle biglietterie aperte e quindi si ricorre alle macchine automatiche. Quelle che funzionano meglio sono le macchine di vecchio tipo, le altre “fast ticket”, se disponi di una carta fedeltà, “ti chiamano per nome, ti augurano una buona giornata ma quando ti danno il biglietto sono lentissime. Le tre emettrici dell’atrio che dà al piazzale ovest sono campionesse di lentezza. Anche qui le solite file e il protagonista del nostro test aspettando perde il treno: doveva muoversi prima, pazienza, prenderà quello che segue.

Il viaggio è di quelli che i pendolari ben conoscono: convoglio strapieno, carrozze con climatizzazione una sì e l’altra no, porte che non si aprono, toilette discutibili. Arrivati nella località ci si può servire delle biciclette disponibili e informarsi dall’albergatore sulla possibilità di usarle sia per brevi spostamenti che per una gita lungo le piste ciclabili. Infatti l’alloggio scelto a Riccione è in un hotel impegnato a fornire gratuitamente ai clienti le bici nel numero di almeno una ogni 6 camere. L’unico vero problema è la notevole richiesta di biciclette: molti i clienti che la richiedono all’atto della prenotazione. Sarà necessario aumentare un po’ il numero. (VIDEO)

Il ritorno comincia male: la ricerca del biglietto per tornare a casa si trasforma in una vicenda kafkiana. Le due emittitrici automatiche del servizio regionale sono entrambe “guaste”. E’ invece attiva l’emettitrice “fast ticket”, che a discapito del nome si rivela di una lentezza esasperante, con attese interminabili tra una schermata e l’altra, ma la sorpresa è che pure lei è in realtà guasta e, dopo aver fatto perdere alcuni minuti con domande sulla destinazione, il tipo di treno, l’orario ecc ci informa infatti che non è in grado di emettere il biglietto.

Che fare allora? L’edicola non ha i biglietti a fasce chilometriche. L’unica alternativa è fare il biglietto allo sportello, dove la fila è comprensibilmente lunga. I due addetti procedono lentamente a smaltire la fila, ma quasi a voler completare il pomeriggio kafkiano, dopo un po’ uno dei due sportelli si blocca perchè. non ha più biglietti da stampare! Comincia a questo punto una ricerca di una scatola di biglietti nuovi… ricerca infruttosa finchè anche il secondo addetto interrompe il proprio lavoro per aiutare nella ricerca e finalmente dopo qualche minuto, saltano fuori i biglietti, così la fila, lentamente può procedere. Tempo totale perso per fare un biglietto, circa mezz’ora, giusto in tempo per prendere il treno al volo verso Bologna.

Uno dei capisaldi della vacanza ecologica è l’uso del mezzo pubblico (soprattutto il treno) per raggiungere la località nella quale soggiornare sottraendosi almeno per un po’ alla schiavitù dell’automobile e ridurre smog e stress. Quasi scontato il commento dell’albergatore: “E’ facile dire: usa il treno per la tua vacanza ….”.