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Giovane modenese morta ad una festa nel ravennate. Diffuso un un video: si balla fra i soccorsi


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Si vedono le amiche in lacrime, consapevoli del fatto che per la ragazza la situazione è disperata. Ma si vedono anche le persone che continuano tutto intorno ad accalcarsi e a ballare mentre la musica persiste ad altissimo volume. E’ ciò che emerge dalle immagini, realizzate con un telefonino, che documentano i soccorsi, purtroppo rivelatisi inutili, a L.C. l’impiegata ventottenne di Modena morta per un malore nella notte del 25 giugno scorso a Marina di Ravenna. Giunta in Riviera per trascorrere un week-end con fidanzato e amici, si era improvvisamente accasciata durante una festa al mare.

In quei giorni, Lista per Ravenna ha ricevuto due chiamate da un giovane che, presente sul luogo, aveva filmato col telefonino l’intero svolgersi dei fatti sulla spiaggia e da un altro giovane che segnalava la volontà dell’infermiere del 118 che aveva effettuato il soccorso di riferire le condizioni, a suo dire, inaccettabili, che aveva dovuto fronteggiare.

Dopo aver visionato il lungo filmato Lista per Ravenna lo ha ridotto alle parti essenziali. Poi ha incontrato l’infermiere: “non era possibile lavorare – ha detto – non c’era luce, la musica continuava ad andare a tutto volume e c’era una cubista che mi ballava dietro la testa. Questi casi si possono anche ripetere – ha poi concluso l’infermiere – però bisogna comportarsi in modo diverso”.

A seguito della tragica vicenda, Lista per Ravenna avanza delle proposte e aggiunge: “È certo che la ragazza è morta per una causa congenita e che non si sarebbe potuto salvarle la vita neppure in una chiesa deserta. Ma la sua dignità, la dignità di una persona nel momento della sofferenza estrema, quando la vita è appesa ad un filo, questa sì. Inoltre, i soccorsi del 118 devono trovare una situazione che consenta loro la massima tempestività dell’intervento e, per poter operare al meglio, che sia priva di “stress ambientali” evitabili.