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Il sindaco Claudio Pistoni sul referendum


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Il sindaco di Fiorano Modenese Claudio Pistoni in riferimento alla raccolta di firme per il referendum tendente ad abrogare l’attuale legge elettorale, scrive:

“Ho firmato il Referendum per modificare la legge elettorale perché ritengo che la scelta degli eletti e il giudizio sul loro operato, sia un elemento fondamentale della democrazia e sia un diritto intoccabile dei cittadini. Invece con le norme introdotte dalla Legge Calderoli, da lui stesso definita ‘legge porcata’, oggi sono le segreterie dei partiti a decidere chi rappresenterà i cittadini nel Parlamento; è un modo per perpetuare la casta, il suo senso di impunità e aprire la politica alla trasformazione in centri di potere e all’assalto di comitati di affari.

Non sono un sostenitore accanito del referendum abrogativo, che resta uno strumento rigido e solo in parte rispondente alle esigenze di una democrazia moderna; ma spero che, sotto la pressione di una possibile consultazione elettorale, il Parlamento affronti in via legislativa una vera riforma elettorale. Però, firmando per il referendum, ci cauteliamo: in caso di non intervento del Parlamento, come cittadini possiamo votare e ritornare alla situazione precedente alla ‘Legge porcata’, difendendo così l’istituzione parlamentare perché i tempi e la crisi pretendono che alla Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica siedano persone competenti e non chi vanta soltanto meriti aziendali, di fedeltà al capo o perfino di alcova.

Prima della legge Calderoli, in Italia, il 75% dei parlamentari era scelto direttamente dai cittadini nei collegi uninominali; il 25% era scelto con metodo proporzionale in liste bloccate, scelte dai partiti. Anche quello probabilmente non era esente da difetti, ma sicuramente era un metodo democratico e degno di una nazione civile che dava il diritto di giudizio ai cittadini. Per essere eletto sindaco mi sono sottoposto al giudizio diretto dei Fioranesi e altrettanto hanno fatto i consiglieri comunali; ritengo che lo stesso debbano fare anche gli onorevoli.