Sciopero di 8 ore oggi lunedì 26 settembre nei 2 stabilimenti Faral di Campogalliano e Orgiano (Vicenza) proclamato dalla Fiom/Cgil e dalla Rsu per chiedere il pagamento degli stipendi arretrati e un piano di investimento credibile per il rilancio sia dello stabilimento modenese che della fonderia vicentina.
E’ previsto un presidio davanti ai cancelli aziendali (in via Ponte Alto 40) dalle ore 6 del mattino e per tutto il pomeriggio per sensibilizzare la cittadinanza. Porterà la propria solidarietà ai lavoratori anche il sindaco di Campogalliano Stefania Zanni che lo scorso 22 settembre che aveva ricevuto una delegazione di lavoratori e sindacalisti Fiom sulle questioni della vertenza aziendale.
L’adesione allo sciopero da parte dei 105 lavoratori dello stabilimento di Campogalliano è totale e molti di loro sono davanti ai cancelli già dalle ore 6 di questa mattina.
La Faral viene da una storia di crisi produttiva che risale a 3-4 anni fa, quando dopo un periodo di cassa integrazione e una successiva riduzione del personale, è stata rilevata nel 2008 dal Gruppo tedesco Bavaria con l’impegno di risanarla dal punto di vista economico-finanziario e rilanciarla da punto di vista produttivo.
“Niente di tutto questo è avvenuto” afferma Massimo Valentini della Fiom/Cgil che denuncia come nell’incontro del 13 settembre l’azienda abbia annunciato di non essere in grado di pagare lo stipendio di agosto e che il 15 settembre avrebbe dato solo il 50% della mensilità arretrata. “Abbiamo condiviso con la dirigenza almeno un anticipo di 1.000 euro uguali per tutti i lavoratori – spiega il sindacalista – con l’impegno dell’azienda a saldare il rimanente entro il 15 di ottobre, oltre al pagamento della stessa mensilità di settembre”.
Fiom e lavoratori sono molto preoccupati per l’elevato debito dell’azienda e per l’esposizione con le banche.
Inoltre, si chiede all’azienda un rilancio degli investimenti per la modernizzazione degli impianti produttivi e una migliore organizzazione del lavoro, in merito ai quali l’azienda non ha dato finora risposte convincenti.
Si chiede inoltre una migliore gestione del personale tenendo che nell’ultimo anno sono stati spostati capi reparto storici (quelli che di fatto organizzano da sempre la produzione) e sono stati collocati in produzione con gravissime difficoltà nella gestione attuale del lavoro. Importante sarebbe anche riuscire a migliorare la gestione produttiva contenendo l’attuale quantità di scarti di produzione, oggi eccessiva e dovuta ad una gestione poco attenta.
“Nella primavera 2011 – dice la Rsu – è stato organizzato faraonico un incontro di rappresentanza e oggi non ci sono i soldi per le spettanze”.