In questi giorni si sta discutendo molto della cosiddetta norma ‘ammazza Blog’ che, se approvata, introdurrebbe una serie di limitazioni al libero utilizzo della rete tali da rendere il nostro paese – a livello di censura – molto più simile al regime della Repubblica Popolare Cinese piuttosto che ad una qualsiasi nazione civilizzata occidentale” .
“Oltre al bavaglio ad internet – ultimo baluardo del pluralismo informativo nel nostro Paese – con l’articolo 4 del Decreto Legge 31 marzo 2011, n.34 il Governo Berlusconi ha pensato bene di ridurre anche le risorse frequenziali rese disponibili dall’introduzione del digitale terrestre, a discapito delle piccole emittenti locali e – per converso – a vantaggio delle compagnie telefoniche e dei principali network nazionali di cui guarda a caso Berlusconi è uno dei proprietari. Strana fatalità del destino? Noi di Idv crediamo proprio di no”.
“Essendo da sempre l’Italia dei Valori impegnata per la tutela del pluralismo dell’informazione, sia che si parli di media tradizionali che di new media – abbiamo depositato una mozione per invitare il Governo ad adottare misure urgenti affinché la riduzione delle frequenze televisive non avvenga ad esclusivo carico delle emittenti locali. Conseguentemente, chiediamo di assumere iniziative amministrative finalizzate a stabilire le condizioni economiche di assegnazione delle suddette frequenze tramite asta pubblica, nel rispetto del principio del libero mercato. Salviamo la rete, salviamo le piccole emittenti locali, salviamo la libera informazione. Un dovere morale per tutti noi”.
(Liana Barbati, IDV E-R)