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Consiglio comunale Carpi: approvata la variante numero 24 al Prg


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Nel corso della seduta del Consiglio comunale di Carpi di giovedì 29 settembre è stata votata una delibera relativa alle controdeduzioni alle osservazioni pervenute riguardo la Variante urbanistica numero 24 al Prg, già adottata nel marzo scorso dal civico consesso. L’assessore all’Urbanistica Simone Tosi ha spiegato come questo dibattito fosse l’atto conclusivo di un percorso che avrebbe portato all’approvazione definitiva di questa Variante. “A marzo di quest’anno è stato adottato questo provvedimento, che comprende 8 varianti cartografiche e 2 normative, e che come previsto abbiamo inviato per i pareri di competenza – ha detto Tosi – e depositato all’Albo pretorio per le necessarie osservazioni: ne sono arrivate tre, una da Loris Vincenzi, l’altra dal capogruppo PdL Roberto Andreoli, la terza dal Servizio amministrazione del patrimonio immobiliare del Comune. Nessuna osservazione è giunta invece da Arpa, Ausl, Provincia, Commissione per la Qualità architettonica e del paesaggio che hanno espresso parere favorevole”.

L’architetto Attilio Palladino ha dunque ripresentato in breve all’aula consiliare le dieci sotto-varianti oggetto della delibera, spiegando le controdeduzioni alle osservazioni pervenute, e affermando come quella di Vincenzi non entrasse nel merito: “infatti definisce la Variante nel suo complesso come basata su illiceità e illegittimità, cosa che non è visto che Vincenzi stesso rimanda ad un articolo della Legge regionale che non è quello relativo alle varianti a carattere speciale come quello che abbiamo applicato noi. Rispetto agli ambiti cimiteriali poi questa materia esula dalla Variante stessa. Riguardo infine alla osservazione di Andreoli non la riteniamo pertinente anch’essa riguardo agli ambiti cimiteriali e riteniamo invece errato il giudizio del consigliere quando dice che questa non è conforme alla Legge regionale”.

Roberto Andreoli ha allora preso la parola per spiegare come questa fosse la prima osservazione da lui presentata in dieci anni. “Abbiamo dato per assodato che il Prg fosse nato conforme alla disciplina regionale del 2000 ma non è così perché per quattro mesi – è stato votato a luglio, la legge è di novembre di quell’anno – non rientriamo nei termini e quindi avremmo dovuto redarre Psc, Poc e Rue. Tutto quello che nasce dagli uffici comunali che si occupano del Prg – ha detto – deve essere oggetto a mio parere di attenta analisi dunque. Abbiamo sottoposto ad un avvocato la questione e lui ci ha detto che effettivamente il Prg non era conforme fino alla sanatoria di novembre. E a chi mi dice che non sono pertinenti le mie osservazioni rispondo che invece lo sono. Mi si permetterà poi di elevare dubbi anche riguardo alle fasce di rispetto cimiteriali. Se avessimo fatto i Poc avremmo dato anche una tempistica allo sviluppo della città, invece si arriva allo spacchettamento dei comparti susseguente al mancato accordo tra diversi proprietari e questo lo si poteva evitare. La legge 1150/42 dice che il Comune può espropriare se non c’è questo accordo, ma noi facciamo diversamente: il Consiglio dia come atto d’indirizzo le modalità di operatività degli uffici”.

L’assessore Tosi ha ricordato a questo punto che a suo parere le controdeduzioni del Comune alle osservazioni dell’esponente del PdL erano pertinenti, citandone le motivazioni: il 2000, l’anno in cui il Prg viene adottato (29 luglio), è stato anche l’anno nel quale venne emanata la nuova Legge regionale sull’Urbanistica (11 aprile) e che ha introdotto il Piano strutturale (Psc), il Piano operativo (Poc) e il Regolamento urbano edilizio (Rue), strumenti nuovi nel governo delle trasformazioni del territorio. “Il capogruppo del PdL dice, e non è la prima volta, che avendo approvato il Prg dopo l’entrata in vigore della legge, il nostro Piano è illegittimo. Ma la stessa Legge regionale – ha spiegato l’assessore – prevedeva una norma – l’articolo 42 – che permetteva ai Comuni e alle Province di adottare i loro strumenti di governo del territorio usando la vecchia Legge regionale del 1978 entro sei mesi dalla entrata in vigore della nuova norma come periodo-finestra transitorio: quindi il nostro Prg è stato votato all’interno dello spazio concesso dalla legge. Con questa Variante non modifichiamo poi il dimensionamento del Piano: il Consiglio comunale a marzo ha deciso che questa si poteva adottare. Il fatto di consentire al Consiglio la possibilità di esaminare i vari Piani particolareggiati d’iniziativa privata l’abbiamo deciso noi, per lasciare ad esso e non alla Giunta la responsabilità di approvarli dopo averli esaminati e garantire uno sguardo sulle trasformazioni cittadine. Rispetto poi alla proposta di espropriare i terreni ‘non attuati’ spero che i tempi in cui questo si faceva non tornino e ribadisco infine che gli Ambiti di trasformazione urbana presi in esame da questa Variante non entrano nelle fasce di rispetto cimiteriale”. In sede di dichiarazione di voto Andreoli ha ribadito poi che le risposte di Tosi non erano state convincenti, nemmeno sul concetto di periodo transitorio.

La delibera è stata infine approvata da Pd e Idv, contrari i gruppi di Lega nord, PdL, Carpi a 5 stelle-Prc, Fli.