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GdF scopre frode nel commercio: 22 denunce; imprese coinvolte anche in Emilia Romagna


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La Guardia di Finanza di Jesolo ha denunciato 22 persone per frode fiscale, scoperto un’evasione di 50 milioni di euro e individuato 21 aziende, di cui 7 estere, facenti parte di un’organizzazione criminale dedita alla commissione dei reati di frode in commercio e frode fiscale nel settore della commercializzazione di bevande e prodotti alimentari.

Sono appunto 21 le imprese coinvolte, 14 italiane dislocate in Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia ,e 7 che operavano al di fuori del territorio nazionale. Le indagini hanno accertato due diverse condotte illecite. Da una parte la “rigenerazione” di bevande alcoliche ed analcoliche, già scadute e ritirate dal mercato, che piuttosto di essere distrutte venivano riposte sugli scaffali di vari punti vendita dislocati sul litorale jesolano, e vendute ai turisti, mediante l’alterazione delle date di scadenza. Le date venivano abilmente cancellate e riscritte attraverso sofisticate apparecchiature elettroniche. I finanzieri hanno sequestrato, tra l’altro, 500.000 lattine e bottiglie di bevande, per un valore commerciale di oltre mezzo milione di euro, oltre ai macchinari, i prodotti diluenti e gli inchiostri utilizzati per la sostituzione delle date scadute.

Su un altro fronte i militari delle Fiamme gialle hanno accertato che l’organizzazione aveva messo in piedi un articolato sistema di frode che faceva ricorso all’utilizzo di fatture false con l’intento di documentare fiscalmente numerosi passaggi di ingenti quantitativi di merce. Tale sistema prevedeva la creazione “ad hoc” di società “cartiere” intestate a “teste di legno” nullatenenti, e società “filtro” della filiera commerciale utili ad allontanare dagli organizzatori ogni sospetto di un loro possibile coinvolgimento.

La ricostruzione dei passaggi documentali della merce ha permesso di accertare una frode fiscale da oltre 50 milioni di euro, un’evasione di Iva di 16 milioni di euro.