“Come effetto immediato abbiamo ricevuto dalle aziende del gruppo Fiat del territorio la formale comunicazione che ci sarà la loro fuoriuscita da Confindustria nei tempi previsti dalla firma nazionale, ma al momento non ci aspettiamo un effetto a catena”. E’ quanto ha spiegato il presidente di Unindustria Bologna Alberto Vacchi parlando delle conseguenze locali del divorzio tra Fiat e l’associazione degli industriali guidata da Emma Marcegaglia.Vacchi ha anche ribadito che “non riteniamo condivisibile questo tipo di approccio” da parte del gruppo amministrato da Sergio Marchionne, anche perchè – ha aggiunto – “consideriamo che quanto fatto da giugno ad oggi dalla linea confindustriale sia assolutamente in linea con quanto richiesto dalla Fiat”. Piuttosto, secondo Vacchi, “questo è il momento in cui è fondamentale rimanere compatti”.
E a chi gli chiedeva se l’uscita del Lingotto dall’associazione crei più danni a Confindustria o all’azienda automobilistica, Vacchi ha risposto che “il mondo confindustriale più è compatto e meglio è”. “Credo faccia male in generale – ha concluso – certamente non fa piacere avere la più grande industria manifatturiera del Paese al di fuori del sistema”.