(Adnkronos/Ign) – ”Questa distinzione tra giovani e adulti è una stupidaggine di proporzioni cosmiche”. Lo ha detto Pierluigi Bersani alla due giorni di scuola di formazione politica per i giovani del Pd ‘Finalmente Sud’. Il suo ingresso sul palco della Mostra d’Oltremare è stato accolto da grandi applausi dai duemila presenti.”E’ chiaro che tocca ai giovani, a chi deve toccare? Ma bisogna mettersi a disposizione, non si può pensare che un giovane per andare avanti deve scalciare, insultare, creare dissonanza. Siamo una squadra, siamo un collettivo” e si ragiona come un collettivo e ”poi ci saranno le persone che si fanno largo, ma da soli non si salva il mondo”.
Il segretario del Pd dice no a ”slogan come ‘vai via tu che arrivo io che son più giovane”’. Va fatto il ”ricambio con il cambiamento, è inutile mettere il vino nuovo in otri vecchie”, rimarca Bersani.La replica del sindaco di Firenze Matteo Renzi non si è fatta attendere: “Io non scalcio e non sono un asino” e “non sono a disposizione di una corrente”.
“Da Bersani mi aspetto risposte sui contenuti” ha detto Renzi parlando in conferenza stampa a margine dei lavori della Leopolda – Noi non diciamo che c’è contrapposizione tra giovani e vecchi, ma dopo 25 anni in Parlamento sarebbe opportuno lasciare lo spazio ad altri”.”Non voglio fare polemiche con Bersani ma se lui seguisse via streaming questo nostro incontro – ha sottolineato ancora – ma forse non può perché guarda caso quando c’è la Leopolda c’è sempre un altro incontro, avrebbe visto interventi concreti e interessanti, questa è una assemblea in cui stanno parlando decine di persone, e discutono di idee e proposte”. Renzi ha risposto anche al leader di Sel Nichi Vendola che oggi lo ha definito ‘vecchio, liberista e di destra’: “Rispetto Nichi, ma mi chiedo: forse è giovane mandare a casa il governo Prodi e levargli la fiducia come fece lui tanti anni fa?”.Intanto, i quarantenni del Pd hanno fatto un appello a Bersani per l’unità interna. Al segretario chiedono di riunire tutte le iniziative generazionali avviando con tutti un confronto franco. Il manifesto si chiama ‘Tempo di esempi e di unità’ ed è firmato da Francesco Boccia, Dario Ginefra, Antonio Boccuzzi, Paola De Micheli, Stefano Esposito, Stefano Graziano, Federica Mogherini, Lapo Pistelli, Fausto Recchia, Ettore Rosato e Guglielmo Vaccaro.
”Abbiamo condiviso la necessità di far sintesi del confronto sviluppatosi in queste settimane e che ha coinvolto, in diverse città italiane, alcune migliaia di dirigenti, militanti e simpatizzanti del Pd”, dice Ginefra.”Si è avviata, in queste giornate, una riflessione sul futuro del Paese e sul rinnovamento delle sue classi dirigenti – aggiunge – Il rischio che tuttavia si è manifestato in tutta evidenza è quello di un dibattito avulso dal Partito e foriero di nuove correnti e sottocorrenti generazionali talvolta in conflitto per mezzo di agenzie di stampa come ‘bambini soldato’ impegnati in una guerra civile. E’ dunque per far chiarezza che abbiamo pensato di predisporre l’appello che speriamo possa trovare l’ascolto del Segretario nazionale del Partito, con il quale chiediamo che sia calendarizzato un incontro, possibilmente dell’Assemblea nazionale, che metta tutti finalmente in una stanza a confrontarsi sulle scelte da compiere per il bene del Paese e del Pd”.