Lunedì 28 l’Amministrazione Comunale di Maranello porta in Consiglio Comunale la proposta di istituire a Maranello due istituti comprensivi.
La proposta già presentata sia alle direzioni scolastiche che ai genitori fa naturalmente discutere, tuttavia riteniamo che le valutazioni devono essere fatte rispetto alla totalità del sistema scolastico maranellese rappresentato da una scuola secondaria di primo grado, due scuole primarie e quattro scuole d’infanzia.
Nella riorganizzazione che si è dovuta attuare in tempi strettissimi e che potrà trovare aggiustamenti nell’arco di un triennio devono essere valutati i pro e contro di tutti i livelli scolastici interessati.
E’ evidente che la proposta di istituire due comprensivi costringe ad una riorganizzazione del plesso della scuola secondaria di primo grado ma è quella che garantisce maggiormamente la comunità di Maranello anche in prospettiva futura.
Nel formulare la proposta dei due istituti comprensivi l’Amministrazione Comunale ha voluto tener conto in primo luogo della preservazione della qualità dell’istruzione dei nostri bambini e ragazzi, mantenendo una continuità didattica, il rispetto territoriale e la frequentazione dei plessi scolastici attualmente in uso.
La discussione sarà pertanto portata al Consiglio Comunale dove da parte delle diverse forze politiche potranno essere portate altre e diverse proposte. Proposte e valutazioni che abbiamo ascoltato nella riunione indetta dal Comitato Cittadiniattivi partecipata da circa 30 persone fra insegnanti e genitori e che fondamentalmente chiedono l’istituzione del comprensivo unico. Tale soluzione manterrebbe un’unica dirigenza per 1723 alunni, 135 insegnanti, 7 plessi scolastici e contemporaneamente provocherebbe una riduzione del personale amministrativo e ausiliario.
Quanto si andrà ad approvare nella seduta di Consiglio di Lunedì p.v. deve essere trasmessa alla Regione Emilia Romagna entro il 30 novembre p.v.
La mancata trasmissione di una proposta da parte del Comune di Maranello determinerebbe l’impossibilità di esprimere una propria scelta e l’obbligo di accettare una decisione da parte della Regione che terrà conto dell’organizzazione generale provinciale e di distretto che si sarà venuta a creare in base a quanto proporranno tutti gli altri comuni.