Da anni i Mab (Movimento Agricolo di Base – ufficio dello stato di diritto) si battono per una maggior tutela del territorio. In particolare il Mab di Cavezzo (via Ippolito Nievo 34 tel 0535/58301) ha sempre sottolineato le diverse problematiche urgenti del territorio, aggravate sia in termini fiscali dalla sovrapposizione di enti, che comportano un ingente esborso economico per le singole famiglie, ed aziende, soprattutto agricole, sia in termini di mancata difesa del suolo.
Si sostiene, pertanto che, tra consorzi di bonifica, Aipo, province e comuni, il nostro territorio non viene tutelato, e che questa incuria prima o poi ci presenterà il conto. Non è possibile spendere i milioni di euro che vengono attualmente spesi, e poi rischiare per la nostra incolumità, quella delle nostre cose, case ed aziende.
In questi giorni, alcuni cittadini di Cavezzo si sono visti recapitare a casa un volantino dove il primo cittadino spiega che “…nel nostro comune le principali fonti di rischio sono le piene del fiume Secchia…..che sono stati ripetutamente chiesti e sollecitati interventi per rinforzare argini del territorio ….e che il comune non può effettuare alcun intervento……. in quanto essi sono di competenza esclusiva dell’Aipo (Agenzia Interregionale per il fiume Po)”…. terminando con la descrizione di un piano di evacuazione. Molti cittadini, chiamandoci, ci hanno fatto sapere di sentirsi presi in giro, perché da molti anni vengono lamentate queste problematiche ma, che in occasioni anche pubbliche, il primo cittadino non mostrava interesse alcuno per le obiezioni sollevate. Malgrado ciò siamo molto contenti che il problema sia stato individuato, ma speriamo che quella comunicazione non sia un modo per scaricare sui cittadini le responsabilità altrui, e che al contrario sia l’inizio di un percorso volto alla tutela dell’incolumità dei cittadini che il sig. Sindaco rappresenta.
Non a caso è da mesi in corso una petizione popolare (raccolta firme) nel giorno di sabato a Carpi e nella mattinata di domenica, presso il famoso mercato di Cavezzo, nella quale i cittadini, “ ….considerato l’inutile sperpero di denaro pubblico, l’abbandono dei canali, torrenti e fossi che dovrebbero essere gestiti dai consorzi di bonifica e dall’Aipo, considerata la contribuenza già versata, CHIEDONO:
1) che siano i propri comuni a gestire direttamente i lavori di manutenzione e tutela del suolo;
2) che venga disposta dalla giunta regionale la possibilità di gestione diretta ai singoli comuni di appartenenza, come peraltro accade per altre città del comprensorio regionale, come Modena ad esempio.
Chiediamo quindi, con un impegno importante da parte del sindaco di Cavezzo e dei sindaci di tutto il comprensorio che:
– venga fatta pressione alla regione affinché sia disposta l’eliminazione dal perimetro di contribuenza dei consorzi di Bonifica ed Aipo, e che la decisione di effettuare lavori di manutezione possa spettare al singolo comune;
– vengano fatte le dovute denunce alla Procura della Repubblica, unendosi ai numerosi cittadini.
Inoltre si chiede ai cittadini che provvedano a presentare i ricorsi con l’aiuto del M.a.b. o di chicchessia presso le commissioni tributario delle cartelle che ci impongono di pagare (cod tributo 630; miglioramento fondiario).
Infine che le associazioni di categoria Coldiretti, Cia, Copagri e Confagricoltura, anziché sgomitare nel voler partecipare ai consigli di amministrazione dei vari consorzi di bonifica, per qualche gettone di presenza, inizino a fare gli interessi dei soci che rappresentano.
(Dott. Eugenio Celestino, Responsabile M.a.b. Emilia Romagna – Raimondo Ornella, Presidente M.a.b Cavezzo)