Pur convenendo che il confronto con l’Amministrazione sul futuro del personale della Fondazione Cineteca, si sta svolgendo su binari di reciproca soddisfazione, il permanere della mancanza di trasparenza sui motivi che spingono l’Amministrazione a questa scelta, determinerà l’impossibilità per la UIL di sottoscrivere un accordo opaco e incompleto come quello finora prospettato. Accordo che, oltretutto, potrebbe causare problemi ai lavoratori direttamente o indirettamente coinvolti.
La UIL-FPL ha partecipato alle trattative, cercando di capire gli obiettivi del progetto, ma non è mai potuta entrare nel merito di un dibattito che, da un lato, non ha mai coinvolto il livello confederale del sindacato. E, dall’altro, ha subito una sorta di preclusione in quanto la scelta della Fondazione sarebbe di spettanza della politica.
In vista del Consiglio comunale del 5 Dicembre – che dovrebbe dare il via libera alla trasformazione -, alla UIL, confederale e di categoria, permangono ancora forti perplessità legate soprattutto a una non trasparente finalità del progetto. Quali:
• La costituzione di una fondazione dotata di patrimonio pubblico si giustifica solo allorché ad esso se ne aggiunga dell’altro, di considerevole entità, da parte di altri soggetti pubblici o privati. Se si possiedono le risorse, non si costituisce nulla di diverso da quanto già dispone l’istituzione, men che meno una fondazione. Anche perché, così facendo, si interrompe la catena di comando della proprietà sul patrimonio.
• La cessione di beni così cospicui da parte dell’Amministrazione comunale rappresenta, in questo caso, un ‘dono’ a un soggetto terzo e privato (quale sarebbe appunto la futura fondazione). Ciò senza che i cittadini ne possano apprezzare alcun significativo beneficio dal momento che non sarà compensato dall’ingresso di altro capitale. Tale ‘sacrificio’, tra l’altro, non ammette ripensamenti o vie di ritorno poiché le fondazioni sono istituzioni a durata tendenzialmente ‘perenne’. Inoltre il loro patrimonio non può comunque, in nessun caso, essere restituito ai loro fondatori.
• Dando per assodato che la rendita del patrimonio comunale conferito non sarà sufficiente a sostenere i costi della gestione, si determina una situazione, per la UIL, fortemente critica in particolare per due aspetti. Da un lato, gli organi di direzione della Fondazione potrebbero rivendicare la propria autonomia dal Comune e dalle sue politiche culturali, nonché ‘organizzative’ in senso lato. Dall’altro, potrebbero pretendere trasferimenti annuali, senza consentire al Consiglio comunale di poter esercitare la propria irrinunciabile funzione di indirizzo e controllo sull’uso delle risorse pubbliche; oltre che sulla direzione e controllo delle politiche.
Per quanto a nostra conoscenza, la proposta di trasformazione della Cineteca da Istituzione a Fondazione, non vanta pertanto alcuna significativa, maggiore efficienza o economicità operativa rispetto a quella dell’Istituzione già in essere.
(Luciano Roncarelli, Segreteria confederale Uil Bologna – Dante Forni, Segreteria provinciale UIL-FPL Bologna)