Al via la riforma del trasporto pubblico locale, “Un occasione mancata -secondo il Consigliere Regionale Andrea Pollastri (PdL) – di favorire la concorrenza, la privatizzazione dei carrozzoni costosi e pieni di debiti che sono le Aziende di trasporto, rafforzandone invece il potere monopolistico”.
La norma, approvata ieri dall’Assemblea Legislativa, modifica le Leggi Regionali n. 30 del ’98 e n. 3 del ’99, adattandole alle indicazioni di alcune Direttive Comunitarie, introducendo, in particolare, importanti novità sulla durata e le modalità di assegnazione dei contratti per la gestione del trasporto, il demanio ferroviario, i servizi di trasporto alternativi e le risorse relative alla manutenzione straordinaria delle vie provinciali non ricadenti nella rete di interesse regionale. Durante la discussione in Aula l’azzurro ha rilevato tre criticità: “La società Ferrovie Emilia-Romagna Spa è stata divisa in due società, una che ha mantenuto la denominazione di FER Spa e che si occuperà delle infrastrutture (binari, stazioni, ecc.), l’altra, FER Trasporti, che si unirà all’ATC di Bologna, e gestirà i servizi di trasporto.
FER Spa fungerà anche da stazione appaltante per i servizi di trasporto regionale al posto dell’Agenzia Regionale dei Trasporti, mai nata, che comunque avrebbe offerto più garanzie di neutralità rispetto a FER Spa. Quando infatti si tratterà di affidare gli appalti a chi li darà FER Spa? Non forse alla società gemella FER Trasporti che, fra l’altro, sarà l’unica in Regione in grado di garantire un servizio integrato autofilotranviario e ferroviario?”.
“Un altro punto debole – secondo Pollastri – è la ridefinizione per legge dei bacini ottimali per l’affidamento dei servizi di trasporto pubblico su gomma che no avranno più dimensione provinciale ma sovra-provinciale: è il via libera alla creazione di megautilities come sarà SETA, che queste porteranno un peggioramento del servizio ed un allontanamento dalle esigenze territoriali”.
Ultima nota critica rispetto ai finanziamenti per la manutenzione straordinaria delle strade: prima tali risorse venivano date per finanziare singoli progetti mentre ora si darà un tot per ciascuna Provincia, “Si faccia attenzione – ha fatto notare il Consigliere – a come verrà fatta la ripartizione, in particolare che non si tenga conto del numero di abitanti ma dell’ammontare dei lavori da fare, altrimenti, ad esempio, Piacenza non avrà mai soldi sufficienti per realizzare opere magari necessarie, ma costose”.