L’imposizione sul bene casa, introdotto dalla manovra Monti, è stata, a mio avviso, eccessiva: non solo viene reintrodotta l’odiata Ici sulla prima casa, sottoforma di Imu, in precedenza abolita dal Governo Berlusconi, ma viene anche prevista una super imposizione sulla seconda casa; a queste imposte si aggiungono la Res (tassa sui rifiuti e i servizi) e la rivalutazione delle rendite catastali, aumentate del 60%. Oltretutto, la manovra lascia facoltà ai Comuni di incrementare il valore dell’Imu fino ad un massimo del 3 per mille. A questo proposito il Sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio, ha già fatto sapere che intende applicare l’Imu ai suoi massimi livelli ed aumentare anche l’Irpef.
Questi provvedimenti colpiscono indifferentemente la grande proprietà immobiliare come i piccoli proprietari e potrebbero concorrere ad affossare ulteriormente il mercato immobiliare.
In Parlamento credo sia necessario apportare dei cambiamenti che modifichino sostanzialmente l’indirizzo punitivo assunto dal Governo Monti nei confronti almeno della prima casa. Assieme ai colleghi del Pdl abbiamo presentato in data odierna una risoluzione che impegna la Giunta ad intervenire sul Governo nazionale e presso le Camere affinché, nel corso dell’iter di approvazione della manovra “salva Italia” appena varata, venga abrogata la norma che prevede la reintroduzione dell’ICI sulla prima casa, compensando il mancato introito con misure strutturali più eque e maggiormente efficaci.
(Fabio Filippi)
RISOLUZIONE
I sottoscritti Fabio Filippi e Luigi Giuseppe Villani,
considerato che
• la reintroduzione dell’imposta comunale sugli immobili (ICI) per la dimora principale, che verrà inglobata nell’imposta municipale unica (IMU) introdotta col federalismo comunale e che sarà attiva già nel 2012, rappresenta, in un momento economico di eccezionale gravità, come hanno pubblicamente denunciato tutte le associazioni e le sigle sindacali del settore immobiliare, comprese quelle degli inquilini, un inasprimento della tassazione con gravi ricadute a danno dei cittadini;
• dalle prime stime, infatti, si avrebbe un aumento medio di 520 euro per la prima casa e di 650 per la seconda;
• negli ultimi dieci anni il 70% degli italiani che ha acquistato la prima casa lo ha fatto ricorrendo al prestito bancario e oggi, a causa della crisi economica, più della metà di queste famiglie fatica a onorare le rate dei mutui accessi nei tempi previsti e, cosa ancora più grave, sempre più spesso non riesce addirittura a pagarle, vedendosi pignorare l’immobile dagli istituti di credito;
• i proprietari di immobili, che subiranno ingenti esborsi, cercheranno di recuperare i mancati introiti ritoccando al rialzo i prezzi dei canoni di locazione, ingenerando così un circolo vizioso di rialzo sensibile del costo della vita, già molto pesante per i cittadini;
• la tassazione della prima casa è un abuso che colpisce soprattutto le famiglie, indiscriminatamente dal reddito delle stesse e dalla tipologia della casa e costituisce un aggravio fiscale ulteriore per pensionati, precari, giovani coppie, invalidi su un bene primario quale la casa di abitazione;
• è assurdo e controproducente continuare a “spremere” i soliti contribuenti senza prima intervenire sugli sprechi, sui privilegi e, soprattutto, sulle cause che hanno creato e mantengono il debito pubblico;
impegnano l’Assemblea legislativa e la Giunta regionale
a intervenire sul Governo Monti e presso le Camere affinché, nel corso dell’iter di approvazione della manovra “salva Italia” appena varata, venga abrogata la norma che prevede la reintroduzione dell’ICI sulla prima casa, compensando il mancato introito con misure strutturali più eque e maggiormente efficaci.