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“Perché accendiamo le luci nelle strade in occasione del Natale”: lettera aperta del Presidente Confcommercio Ascom Postacchini

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Le luci di Natale rappresentano una tradizione che ogni anno si rinnova con l’impegno, anche economico, della nostra Associazione e degli Operatori commerciali. In centro storico, nella periferia della città, ma anche in tanti comuni della provincia, l’accensione delle luminarie segna e caratterizza l’importanza della festa del Natale e del periodo dell’anno che la precede. Le strade diventano più ospitali, vivibili ed è palpabile tra chi passeggia una predisposizione al vivere insieme, nella città, il periodo Natalizio. Tutti credo abbiamo visto l’espressione attonita e sorridente dei bambini quando ammirano e cercano per le strade una luminaria natalizia.

C’è inoltre entusiasmo e felicità, voglia di festa e di serenità familiare e con gli altri. Si tratta di luci, piccole luci, che scaldano il cuore e che generano gioia.

Come Commercianti pensiamo che addobbare le strade in un periodo di festa sia quasi un nostro dovere. Addobbare insieme ai colleghi significa rendere più belle le nostre vie. Sì, perché le nostre aziende vivono nelle strade della città che noi cerchiamo di curare e mantenere: è sulle strade che si crea socialità, è sulle strade che passeggiano e transitano i nostri clienti, è sulle vie che noi creiamo ricchezza ed occupazione per le nostre famiglie e per quelle dei nostri collaboratori.

Spesso i commercianti vengono considerati come quelli che sono contro scelte innovative per la città. Ma guardate, noi siamo i più interessati ad avere una città vivibile, bella e accessibile, ed è per noi un’offesa essere apostrofati, sempre per evidenti strumentalizzazioni politiche, ‘come quelli che non vogliono il nuovo’.

In questi anni abbiamo presentato, invece, molte proposte alle amministrazioni comunali che si sono succedute in città e nei comuni della provincia. Ricordo, per quanto ad esempio concerne Bologna, il progetto sulla mobilità con il piano parcheggi, quello sulle infrastrutture, quello sulla riqualificazione urbana ed i percorsi dello shopping, illustrati pubblicamente nell’ambito di convegni, che abbiamo voluto raccogliere in un unico progetto, consegnato al Sindaco Merola, dal titolo ‘La città che vorremmo’. Negli anni passati sono stati innumerevoli gli interventi di arredo urbano che le nostre aziende hanno sostenuto ed innumerevoli sono state anche le iniziative che abbiamo promosso. Questo lavoro lo abbiamo sempre voluto regalare alla città.

In fondo, anche le luminarie sono un regalo, un dono che le Imprese del commercio fanno con il cuore spendendo, non sottolineandolo quasi mai, solo proprie risorse. Penso che siano un regalo gradito per molti grandi e piccini. E senza queste luci, la città non sarebbe così bella, calda e gioiosa. E’ un piccolo merito che ci prendiamo senza che nessuno, quasi mai, ce lo voglia attribuire.

Se un giorno quelle luci non si accendessero definitivamente più in alcune strade vorrebbe dire che lì il commercio non esiste più e, in questo caso, quale sarebbe il guadagno per la città e per i comuni della provincia. Quali sarebbero le conseguenze per il tessuto sociale? Credo che qualche questione di non facile soluzione si aprirebbe.

Noi vorremmo continuare a tenere sempre accese le luminarie di Natale e le luci dei nostri negozi, responsabilmente e con amore nei confronti della Città e della Comunità. Ma perché ciò accada, non bisogna spegnere la voglia di vivere, lavorare, crescere e progredire dei bolognesi

(Enrico Postacchini, Presidente Confcommercio Ascom Bologna)