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19 dicembre sciopero nazionale dipendenti pubblici: in ER presidi davanti alle prefetture di tutti i capoluoghi di provincia


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Anche in Emilia-Romagna, come nel resto d’Italia, lunedì 19 dicembre i dipendenti pubblici si fermeranno per l’intera giornata nell’ambito dello sciopero generale dei servizi pubblici proclamato da Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa. La giornata di lotta sarà caratterizzata in regione da manifestazioni-presidio, lunedì mattina, davanti alle Prefetture di tutte le città capoluogo di provincia (Imola confluirà su Bologna).

L’iniziativa si colloca in continuità con la mobilitazione dei giorni scorsi contro una manovra considerata iniqua che carica sulle spalle dei “soliti noti”, lavoratori dipendenti e pensionati, il peso del risanamento del Paese. Una manovra che, nonostante qualche intervento teso ad attenuarne il carattere, non ha cambiato il suo profilo di forte iniquità. La richiesta delle organizzazioni sindacali rimane quella di una riforma pensionistica che non penalizzi soltanto lavoratori dipendenti e pensionati. Vale la pena ricordare a questo proposito che le ancora inadeguate modifiche che introducono una parziale gradualità nel sistema delle cosiddette quote, non riguardano i dipendenti pubblici che subiscono in tal modo una inaccettabile discriminazione.

Le categorie di CGIL CISL UIL del lavoro pubblico chiedono misure che colpiscano seriamente sul fenomeno dell’evasione fiscale, una riforma fiscale che alleggerisca la tassazione sui redditi da lavoro dipendente e da pensione e che finalmente intervenga sui grandi patrimoni; chiedono provvedimenti che riqualifichino la spesa pubblica, in modo da trovare le risorse per rinnovare i contratti, e che ponga fine ai tagli alle risorse per il welfare locale, la sanità, le autonomie locali. Chiedono non vengano adottati provvedimenti sulla riorganizzazione istituzionale (vedi il caso delle province) in maniera affrettata, senza un disegno compiuto e condiviso, così come per quanto riguarda le scelte riorganizzative degli enti, anche quelli previdenziali (vedi il caso del cosiddetto superINPS) ritengono che sia necessario mettere in campo una vera contrattazione che garantisca la tenuta occupazionale e si ponga l’obiettivo di un miglioramento del servizio e non solo di fare cassa.

Questi sono i motivi per i quali i lavoratori pubblici sciopereranno e manifesteranno lunedì prossimo.