Le sorti della Cappella Ricci non stanno a cuore solo all’Amministrazione comunale, ma anche agli studenti del liceo Wiligelmo. Dopo che l’immobile, già dalla scorsa estate, era stato inserito dall’assessorato al Patrimonio tra i beni di proprietà demaniale per i quali il Comune ha chiesto l’attribuzione a titolo non oneroso nell’ambito di progetti di valorizzazione, ora anche una scuola s’interessa al piccolo monumento che versa da tempo in stato di degrado. Nell’ambito delle iniziative per i 150 anni dell’Unità d’Italia, le classi terza e quarta C del liceo scientifico Wiligelmo hanno infatti individuato nella Cappella Ricci uno degli edifici significativi del Risorgimento italiano decidendo di adottarlo. Assieme alla docente di Disegno e storia dell’arte Angela Orri, referente per il progetto “La scuola adotta un monumento”, i ragazzi sono stati ricevuti in Municipio dal sindaco Giorgio Pighi e dall’assessore al Patrimonio Fabio Poggi. Pighi ha spiegato agli studenti molti particolari sulla storia dell’immobile e dei membri della famiglia che vi trova sepoltura.
La chiesetta è una cappella votiva del Settecento situata tra stradello Soratore e viale Finzi. Al valore architettonico dell’edificio di richiamo vandelliano per proporzioni, eleganza e sobrietà delle facciate, si aggiunge quello storico. Il monumento contiene le spoglie di alcuni dei più illustri esponenti di un’importante famiglia modenese, tra i quali Ludovico Ricci (1742-1799), economista e ministro del duca Ercole III, a cui si deve la sistemazione dell’Archivio segreto del Comune di Modena, il Piano di riforma delle Opere pie, il Piano di riforma dell’Estimo e la Corografia degli Stati estensi. La cappella contiene inoltre le vestigia di Giuseppe Ricci (1796-1832), già appartenente alla Guardia Nobile d’onore del duca estense Francesco IV e ingiustamente accusato di avere ordito un complotto contro il duca.
Sul versante dell’attribuzione del piccolo monumento al Comune, come per le ex caserme Garibaldi, Sant’Eufemia e per palazzo Solmi, non è ancora arrivata alcuna risposta dal Demanio, nonostante l’apertura di un tavolo tecnico. Per la chiesetta il Comune ha già pronto un progetto di ristrutturazione e allo studio un percorso per valorizzare il fabbricato.