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Carpi: in Consiglio botta e risposta sul comparto C1


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Nel corso del Consiglio comunale di Carpi di giovedì 15 dicembre l’assessore all’Urbanistica Simone Tosi ha risposto ad un’interrogazione del capogruppo del PdL Roberto Andreoli (firmata anche dal collega di gruppoRoberto Benatti). Nella interrogazione i due esponenti del PdL hanno chiesto conto all’amministrazione comunale di alcune problematiche relative al cosiddetto Comparto C1 (è situato nella zona del club Giardino, sulla provinciale Ponte Motta, poco fuori l’abitato cittadino, ndr.). In particolare Andreoli e Benatti si sono chiesti come mai in fondo a via Bobbio esista una abitazione senza marciapiede, in via Silone alcune villette molto vicine, e ancora marciapiedi stretti con tombini sporgenti. “Perché non prescrivere – ha detto Andreoli – anche per questo piano così come già fatto per altri una ‘rivisitazione’ dei marciapiedi per garantire l’accessibilità ai diversamente abili? E non c’era il modo di prescrivere alle villette in questione uno stile uniforme? Qual è lo scopo della Commissione per la Qualità del paesaggio se non quello di fare questo tipo di verifiche?” Dopo avere fatto altre due domande su larghezza delle strade e verde pubblico nella zona Andreoli ha atteso la risposta di Tosi, che riportiamo di seguito integralmente.

“Punto 1: via Bobbio termina con una pipa di ritorno ed il marciapiede è stato previsto fino all’ingresso dell’ultima abitazione, prevedendo degli innesti a raso solo per i passi carrabili degli edifici residenziali che prospettano sulle pipette di ritorno alla viabilità interna del comparto. La scelta di procedere a tale soluzione nasce dall’esigenza di effettuare il collegamento del marciapiede fino all’ingresso pedonale alle abitazioni e spostare i movimenti dei pedoni sull’altro versante di via Bobbio in modo tale da collegarsi al percorso ciclo-pedonale previsto all’interno dell’area verde e non intralciare/incrociare il movimento degli stessi in prossimità delle pipe di ritorno. Punto 2: l’unità minima di intervento è costituita dai lotti 9 e 10 del Comparto C1. Con il Permesso di costruzione 948/2009 e successive varianti (1142/2010 e 594/2011) è stato concesso di costruire tre edifici aventi i fronti che si affacciano tra loro senza finestre e quindi a distanza inferiore rispetto al minimo di 10 metri che occorre garantire quando i fronti sono finestrati (art. 9 D.I. 1444/1968 e art. 100 del Regolamento Edilizio). Quindi i tre edifici, pur essendo molto vicini, risultano essere regolari. Punti 3 e 4: tutte le opere di urbanizzazione vengono eseguite principalmente nel rispetto delle disposizioni normative nazionali vigenti, in particolare per l’esecuzione di quelle opere necessarie all’abbattimento delle barriere architettoniche. Nel caso specifico i marciapiedi hanno dimensione pari a metri 1,5 e la pista ciclabile è pari a 2,5 metri: il tutto nel rispetto, oltre alle disposizioni nazionali, del Regolamento edilizio comunale e delle Linee guida comunali per la costruzione di infrastrutture stradali, impianti di illuminazione ecc. approvate con Determina dirigenziale n. 1033/2008. Per ciò che riguarda le indicazioni scaturite dal Consiglio comunale sulla possibilità di procedere a dimensionare una maggiore larghezza dei marciapiedi ricordo che è una proposta da inserire nelle nostre disposizioni per renderle prescrittive: attualmente viene proposto dai servizi interessati come suggerimento ai Soggetti attuatori e solo per i Piani particolareggiati non ancora approvati. Per i Piani particolareggiati approvati e già in fase di esecuzione non è possibile imporre qualcosa di diverso da quanto approvato: naturalmente esigenze diverse possono sicuramente essere prese in esame per valutarne la fattibilità caso per caso; la larghezza del marciapiede comporterebbe il restringimento della carreggiata stradale; per ciò che riguarda i tombini gli stessi hanno una sporgenza in quanto mancava il tappetino d’usura, elemento ultimo da eseguirsi una volta terminate le opere nel loro complesso. Punti 5 e 6: gli stili sono differenti nonostante agli articoli 7 e 8 delle norme tecniche allegate al Piano particolareggiato vi fosse l’indicazione di uniformare l’immagine complessiva dell’intervento. Si ritiene però che per centrare l’obiettivo occorresse che il Piano particolareggiato entrasse maggiormente nel dettaglio, invece la norma è generica e solo per i paramenti esterni, visto che dice che potranno essere ‘in muratura a faccia a vista ed in intonaco civile tinteggiato con inserti di pietra, vetro’ proponendo quindi un’ampia gamma di materiali. Inoltre gli interventi di modeste dimensioni (quasi sempre sotto il limite dei 500 metri quadrati di superficie complessiva) non passano per la Commissione. Punto 7: ai sensi dell’art. 83 del Regolamento edilizio comunale e delle Linee guida comunali per la costruzione di infrastrutture stradali, impianti di illuminazione, ecc. la carreggiata per interventi residenziali deve essere pari a 7 metri di larghezza e dotata di marciapiede su entrambi i lati con una dimensione minima pari a metri 1,5; nel caso specifico il Piano particolareggiato approvato prevede una larghezza minima pari a 7 metri e marciapiedi con larghezza che varia da 1,5 a 2,5 metri con la pista ciclabile, quindi in regola con le disposizioni vigenti. Ricordo inoltre che ai sensi del Codice della strada e del relativo Regolamento attuativo le strade F (cioè locali urbane di servizio ai quartieri) possono prevedere la sezione della corsia stradale inferiore ai 3 metri). Punto 8: le modalità di cessione delle opere di urbanizzazione primaria nonché tutti gli obblighi che assume un qualsiasi soggetto attuatore nei confronti dell’amministrazione comunale per l’attuazione di un ambito di trasformazione, vengono puntualmente riportati nella Convenzione urbanistica sottoscritta dalle parti interessate; nel caso in esame la Convenzione è stata sottoscritta in data 10 novembre 2008 e prevede tempi e modalità ben precise per la validità ed esecuzione del Piano particolareggiato, modalità e tempi di esecuzione delle opere di urbanizzazione primaria, modalità di collaudo ed acquisizione delle opere, garanzie finanziarie per la corretta esecuzione delle opere stesse. Per il punto in esame ed ai fini di una corretta esposizione si rimanda alla lettura dello stralcio della convenzione urbanistica”.

Andreoli ha controreplicato mostrando alcune foto nelle quali, ha detto, “si nota che il marciapiede manca e dunque non corrisponde al vero ciò che ha appena detto l’assessore. Probabilmente è stato fatto un errore di valutazione da parte dell’Ufficio tecnico comunale che fa sì che ci siano tre abitazioni senza marciapiede. I percorsi pedonali poi sono stati realizzati senza il Certificato di agibilità, così come prescrive anche il Piano generale del traffico urbano. Mi sembra che queste siano difformità da segnalare”.