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Lettera sulla scuola alla classe dirigente del paese

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A seguire la lettera della giovane Giulia, alunna di IV elementare, che sarà inviata ai sindaci, agli assessori alla formazione, ai presidenti di provincia della Regione Emilia-Romagna, alla presidenza della Repubblica e al Ministero competente.

Inoltre i Presidenti dei Consigli di Istituto di Bologna e provincia consegneranno a mano la lettera ai Dirigenti delle loro scuole e chiederanno un incontro urgente all’Usr e Usp e ad Asabo sul problema delle supplenze che, al contrario di quanto la normativa prevede, spesso non vengono effettuate preferendo dividere i bambini tra le altre classi creando evidenti problemi di sicurezza e di continuità didattica sia per i bambini “migranti” che per le classi “ospitanti”.

(Coordinamento dei Presidenti dei Consigli Scolastici di Bologna e Provincia)

Caro Babbo Natale,

anche quest’anno ti scrivo per ricevere dei doni.

Mi chiamo Giulia e faccio la IV elementare in una bella scuola. A volte starei a casa volentieri con la mia mamma, ma poi penso agli amici e alle maestre ai giochi fatti insieme, alle discussioni ma anche alle tante cose che imparo, che la mia mamma dice mi serviranno da grande, ed allora corro verso la mia scuola.

Nella mia scuola sono cambiate tante cose, da quando ci veniva mia sorella che ora fa la prima media. Quando sono entrata io avevamo due bidelle che ci aiutavano per andare in bagno o per trovare la giacca giusta all’uscita. Ora ne abbiamo mezza e al mattino la campanella la suona una delle maestre.

Solo tre anni fa con i miei compagni siamo andati al cinema, a teatro e nei musei e abbiamo parlato di tutto quello che abbiamo visto; due anni fa siamo andati in una fattoria per imparare come vivevano i contadini e come si fa il formaggio. Quest’anno abbiamo visto un filmato in classe e l’unico formaggio che vediamo è quello che ci danno in mensa (che oltretutto non è più buono come prima) e, se saremo molto fortunati, verrà un esperto in classe a spese dei nostri genitori.

La nostra compagna di classe venuta dall’Albania aveva un’insegnante che le spiegava come si dicono le cose nella nostra lingua, e per chi non riusciva a capire i numeri o le lettere a volte c’erano tutte e due le maestre in classe che li aiutavano.

Nella mia classe c’è anche Roberto, un bambino un po’ speciale che l’anno scorso aveva una maestra tutta per sè e quest’anno sta un sacco da solo.

Insomma c’è meno tempo per tutti e per tutto.

Come se non bastasse, ora quando le maestre sono malate, non chiamano la supplente e ci portano in altre classi, noi non facciamo lezione ma nemmeno i nostri compagni che ci ospitano, beh questo dirò la verità capita molto spesso anche a mia sorella. I nostri genitori sono arrabbiati perché dicono che una brutta legge ci ha tolto le “compresenze” , chissà cosa sono.

Perfino il nonno è arrabbiatissimo perché dice che almeno avere i supplenti resta un nostro diritto e che chi non ce li fa avere va contro le leggi.

Mi piace un po’ meno la mia scuola, anche se i compagni sono sempre allegri e mi diverto molto con loro. Ho capito dai miei genitori che hanno fatto di tutto perché anch’io avessi una scuola come l’ha avuta mia sorella: hanno protestato, hanno spiegato agli altri genitori la grande ingiustizia che stiamo subendo, ma non è cambiato nulla.

Per questo ho pensato che solo tu Babbo Natale puoi fare un grande dono: a tutti noi bambini porta un po’ di soldi per la scuola, così avremmo più tempo, più bidelli, più aiuto per i bambini in difficoltà e forse anche la carta igienica. Facci avere almeno, sotto l’albero, i supplenti che ci spettano.

Tanti auguri…. Anche alla mia scuola, Giulia.

p.s.: papà e mamma mi hanno detto che questa volta la letterina, invece che sotto l’albero, devo spedirla al Dirigente della mia scuola, che poi ci pensa lui a fartela avere. Chissà perché poi… Comunque faccio come mi hanno detto.