L’approvazione dell’aumento delle tariffe denota assoluta mancanza di sensibilità dell’esito referendario ed è la fine di un percorso di 6 mesi di trattative durante i quali i comitati hanno chiesto invano di essere ascoltati; sono stati ricevuti soltanto ad un giorno dall’approvazione, e senza nessuna possibilità di intervenire, è stata comunicata loro la decisione presa che oggi è stata approvata contro il parere dei comitati oggi in presidio.
Il gesto è aggravato dal fatto che lo strappo poteva facilmente essere evitato, sarebbe stato sufficiente rinviare la decisione di un paio di mesi o se proprio una risoluzione era necessaria e indispensabile sarebbe bastato scegliere una convenzione ponte di un anno, visto che questa scade in dicembre 2012, senza ipotecare per cinque anni la modalità di calcolo delle tariffe visto che la legislazione è in via di definizione anche a livello nazionale.
A rendere incomprensibile la decisione, per non dire una palese prova di forza, è anche la legge regionale che l’Assemblea Legislativa dell’Emilia Romagna, in approvazione, che prevede l’abolizione delle Ato provinciali in un’unica agenzia e rende obbligatoria la consultazione dei comitati e garantisce una più ampia partecipazione.
(SEL Bologna)