L’Assemblea Regionale dell’Emilia Romagna ha recentemente approvata la manovra di bilancio 2012 e pluriennale 2012/2014. La manovra si inserisce in un quadro di economia stagnante, come rilevato dall’osservatorio Regionale sull’economia emiliana-romagnola di Unioncamere e dall’Ente Regionale,dove è prevista per il 2012 crescita zero,nonostante le buone performance all’esportazione; Segno questo che la domanda interna è sotto zero.Il bilancio così come interpretato dalla Giunta e dall’Assemblea ha respiro corto,manca addirittura la proiezione prospettica agli anni 2013/2014.
Nel merito :
Gli abitanti della regione stanno invecchiando,dimostrato dall’indice di vecchiaia del 167,3 a fronte di quello italiano del 144 ed europeo del 113,3.
Non basta l’incremento di spesa nel sistema Sanità e Welfare che passa dai 9.436,7 mln del 2011 ai 9.773,30 del 2012.
La maggior parte dei soldi è drenata dal sistema sanitario ( € 8.209 ) che andrebbe integralmente rinnovato attraverso l’eliminazione di sovrastrutture,sprechi e doppioni,senza contare il gravame sulle famiglie della sanità privata-privata, ( dovute in parte alle carenze strutturali del sistema e da domanda indotta ) quantificabile in circa 1.600 mln. Non si può vivere sui ricordi del passato di un sistema sanitario emiliano-romagnolo ,buono, messo a confronto con quello nazionale,disastrato.
Ci vorrebbe il “ rinascimento” del sistema sanitario regionale,per fare da traino al “ medioevo “ nazionale.
Sul lato delle entrate la manovra dice che non vi è aumento della pressione tributaria,ma ci rimangono i dubbi,sulla pressione indotta dalla manovra del governo centrale sulle entrate tributarie regionali.
Ci piacerebbe sapere come sarà trattato il prelievo dell’addizionale Irpef,sia quella retroattiva sul 2011 che quella del 2012 e le accise sui carburanti.
Non riusciamo a capire la mancanza di una manovra strutturale sulle aliquote IRAP,in sostegno dello sviluppo economico, pur riconoscendo l’importante intervento,quanti-qualitativo nel settore.
Quando parliamo di mancanza prospettica i dati di bilancio ci lasciano perplessi e prendiamo,a caso, due settori importanti :
Interventi per lo sviluppo economico
anno 2012 € 423,17
anno 2013 € 76,54
anno 2014 € 0,31
Interventi per istruzione e cultura
anno 2012 € 426,0
anno 2013 € 142,61
anno 2014 € 20,0
Sarebbe meglio da specificare la cloaca del 1.496,48 mln sotto la voce oneri generali non attribuibili.
A fronte del taglio dello Stato sulla politica sociale e della famiglia avremmo auspicato interventi attraverso una manovra fiscale regionale.
Un altro settore che a noi sembra trascurato è l’agricoltura con appena 68,23 mln di euro e non abbiamo visto un euro per il settore equino,in forte sofferenza e con il pericolo di ulteriore riduzione di posti di lavoro.
Abbiamo dato un occhiata alle spese per il 2011 per incarichi di prestazioni professionali per il fabbisogno delle strutture ordinarie contabilizzate in € 265.620 ed agli incarichi professionali per supporto alle strutture speciali ( supporto all’ufficio di Presidenza dell’Assemblea e dei Presidenti delle Commissioni permanenti ) contabilizzate in € 856.057.
Non siamo tra quelli che indirizzano gli strali sui costi della politica, per noi,tali costi,sono importanti e produttivi per il mantenimento del sistema democratico,ma limature agli sprechi sarebbero da mettere,autonomamente, in atto.
Si può fare di più per allentare la morsa che incombe sulle famiglie e sul sistema produttivo,fiaccato da un sistema fiscale alla deriva che drena risorse per la crescita senza incidere con fermezza sulla evasione che ha raggiunto limiti incredibili ; e’ facile fare cassa con i redditi da lavoro dipendente,con il prelievo sulle buste paga,ma anche sul lavoro autonomo attraverso la pratica degli studi di settore,mentre,poco viene fatto per la evasione da criminalità organizzata e corruzione.
(Federazione Partito Socialista Italiano Modena)