Home Politica Enrico Aimi (PDL): “anche gli stranieri paghino il contributo di soggiorno”

Enrico Aimi (PDL): “anche gli stranieri paghino il contributo di soggiorno”


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“Razzismo alla rovescia” questo il commento del consigliere Enrico Aimi alla proposta di eliminare il contributo che gli stranieri versano per il rinnovo del permesso di soggiorno. Finiamola con buonismi e favoritismi sciocchi: la crisi economica, figlia anche della spesa sociale a pioggia e delle rimesse di milioni di stranieri verso l’estero, non può essere pagata solo dagli italiani.

“Molte famiglie modenesi sono finite sotto la soglia di povertà perché devono farsi carico anche di una politica di integrazione folle, voluta dalle sinistre, che mette sulle spalle degli italiani spese “extra” e ormai fuori controllo: buoni pasto, rette degli asili, sussidi generosamente concessi a vario titolo, buoni spesa (alle coop), contributi per canoni di locazione, concessione di alloggi, spese carcerarie (l’80% degli ospiti e’ straniero), assegni sociali agli ultra 65enni (anche senza che questi abbiano pagato un solo euro di contributo), spese sanitarie elevatissime, eccetera e ancora eccetera. Possiamo ancora permettercelo in un momento di crisi economica? Non e’ giusto chiedere sempre agli italiani di pagare anche per gli extracomunitari. Così, in Italia, dobbiamo ora fare i conti con un razzismo al contrario dove, ad essere penalizzati, sono in particolare i nostri connazionali che, da una vita, anzi, permettetemi, da generazioni, hanno contribuito a costruire questo Paese pagando ad esempio tasse per edificare case oggi condotte da altri. Per questa ragione – ha evidenziato Aimi – assieme a tutti i colleghi del Pdl, ho sottoscritto una risoluzione affinché la Regione Emilia – Romagna sensibilizzi il governo Monti a mantenere il contributo imposto ai cittadini extracomunitari per la richiesta, o il rinnovo, del permesso di soggiorno. Tale misura, introdotta dal governo Berlusconi – ricorda Aimi – entrerà in vigore a fine mese e, oltre a rappresentare un’importante entrata per lo Stato, serve anche a non discriminare gli italiani, in particolare i pensionati e i meno abbienti, rispetto agli stranieri immigrati. La stragrande maggioranza degli extracomunitari regolari, infatti, in considerazione del livello di reddito modesto, gode già di esenzioni e di vantaggi fiscali e contributivi, oltre a prestazioni di welfare. Spetta quindi anche a coloro che qui sono arrivati da terre più o meno lontane una responsabile ed equa partecipazione al risanamento della finanza pubblica del nostro Stato, che negli anni li ha aiutati e sostenuti, uno sforzo che non può e non deve gravare solo sul popolo che qui li ha accolti. Alcuni nuovi ministri “tecnici” farebbero bene ad essere più cauti quando parlano di questa materia, soprattutto nel momento in cui evocano possibili rimodulazioni degli importi del contributo di soggiorno in base alla composizione del nucleo familiare dell’immigrato, un criterio che è ancora inapplicato per i cittadini italiani. Vogliamo aggiungere altri favoritismi per gli stranieri? Non dimentichiamo – conclude Aimi – che in quasi tutti i Paesi europei negli ultimi anni, sia per esigenze di rigore finanziario che di equità fiscale, oltre alla necessità di frenare un’immigrazione massiccia, sono stati introdotti contributi a carico degli immigrati regolari per il rilascio e il rinnovo dei permessi di soggiorno”.