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Gianmaria Testa e Giuseppe Battiston testimonial per ‘L’Italia sono anch’io’

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Giuseppe Battiston e Gianmaria Testa a sostegno della campagna per la riforma dei diritti di cittadinanza e diritto di voto alle persone di origine straniera “L’Italia sono anch’io” . I due artisti, impegnati questa sera all’Altro Teatro di Cadelbosco Sopra (RE) con lo spettacolo “Italy”, hanno espresso la propria adesione oggi durante una conferenza stampa organizzata dall’Arci di Reggio Emilia e dal comitato promotore della campagna.

“Gianmaria e io abbiamo condiviso, nello spettacolo di questa sera che nasce dalle vicende degli emigrati italiani e da un testo di Pascoli, un’urgenza – ha spiegato Battiston – cioè parlare della condizione di chi emigra, risvegliare la coscienza focalizzando un punto della nostra storia. C’è stata in questi anni una politica verso l’emigrazione che è stata brutta, bassa, ignorante. Noi vogliamo chiamarci fuori. L’Italia è un paese che accoglie, anche raccoglie, è tristemente diventato un paese che respinge e che, per questo, è stata messa sotto processo. Anche su questo va presa una distanza.

Sul diritto di cittadinanza: un secolo fa gli italiani che arrivarono in America riuscirono a diventare cittadini. Quando nei giorni scorsi il presidente Napolitano si è espresso a favore del diritto di cittadinanza per i bambini che nascono in Italia da genitori stranieri è stato contestato da una minoranza, che io definisco ‘mignoranza’ – perché le minoranze vanno rispettate, ma l’ignoranza va combattuta. E anche da questo voglio prendere distanza, e credo ci sia un’ampia fetta di popolazione che da questa mignoranza non si senta rappresentata. Tra l’altro vedo che la campagna è sostenuta da tanta gente che magari non la pensa proprio allo stesso modo. Per cui se mi dite dove c’è da firmare, firmo”.

Gianmaria Testa ha aggiunto “è contro il diritto naturale, il fatto che una madre rompa le acque su una terra, e il suo frutto non sia di questa terra!”. “Tra qualche anno – ha aggiunto – diranno ‘ma questi erano matti’, un po’ come con il ius primae noctis. E l’altra cosa incomprensibile è che io vivo in un posto in cui non posso partecipare a prendere le decisioni”. L’artista ha quindi suonato un suo brano per spiegare a suo figlio di sei anni la secessione, con gli oceani e poi i mari che si separano gli uni dagli altri finché non si riducono a gocce separate che non possono più contenere i pesci e a una grande rugiada che evapora lasciando una terra nera senza vita.

“Portatori di idee e cultura per la campagna” li aveva presentati così Federico Amico presidente dell’Arci di Reggio Emilia, tra i promotori del Comitato nazionale e locale. I prossimi appuntamenti della Campagna saranno per il d-day del 21 gennaio nella volata finale di raccolta firme, che deve concludersi entro fine febbraio. “Non solo un percorso legislativo e formale, ma una campagna per cambiare la testa delle persone”.

Con il sostegno dei due artisti e con lo spettacolo molto inerente i temi toccati da “L’Italia sono anch’io” la raccolta firme parte questa sera anche a Cadelbosco Sopra con il convinto appoggio del sindaco Silvana Cavalchi, presente all’incontro: “Abbiamo dato vita all’Altro Teatro proprio perché vogliamo proposte altre, come quella di ‘Italy’, che ci interroghino e ci facciano pensare. La legge del 1992 va cambiata e abbiamo bisogno di questi contributi per accompagnare il cambiamento”.

Il tema della “cittadinanza” rappresenta oggi una rottura rivoluzionaria rispetto all’Italia degli ultimi anni ha sottolineato Luca Vecchi, capogruppo del Pd, partito che ha aderito alla campagna e sta raccogliendo le firme: “La cittadinanza non ci interessa solo come diritto giuridico ma come riconoscimento pieno alle persone in quanto tali. Sono passati anni in cui non si è fatto abbastanza per mantenere la traiettoria dell’uguaglianza come espressa nell’articolo 3 della Costituzione. La campagna ha il merito di portare alla luce questi temi e diffonderli nella consapevolezza comune”.