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Confcommercio e Confesercenti sulla liberalizzazione


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Il sistema italiano della distribuzione commerciale, sia nazionale, che regionale e provinciale, fatto di piccole, medie e grandi imprese che si confrontano in un mercato pienamente competitivo e senza barriere all’ingresso, assicura oggi ai consumatori livelli di servizio fra i più elevati in Europa, in particolare in Emilia Romagna e in provincia di Modena.

L’attuale Governo ha scelto la strada della liberalizzazione selvaggia del settore consentendo l’apertura delle attività 24 ore su 24, festivi e domeniche comprese, annunciando ulteriori liberalizzazioni anche per i saldi e le vendite sottocosto.

Tutti questi provvedimenti non faranno aumentare i consumi e non miglioreranno i servizi, né aumenteranno l’occupazione, ma si trasferiranno solo quote di consumo dal piccolo e medio dettaglio a favore della grande distribuzione, che già detiene un’elevata quota di mercato (oltre il 70% dei consumi alimentari).

Non ci stiamo. Perché “il sempre aperti”, ventiquattro ore al giorno e 365 giorni all’anno, è una condizione “insostenibile” per le piccole imprese che rischieranno di chiudere, rendendo le città sempre più vuote e meno sicure. In nessun Paese d’Europa avviene ciò che si vuol fare in Italia per il commercio.

Questi provvedimenti svuotano anche di qualsiasi competenza in materia di commercio le Regioni.

Facciamo quindi appello al Presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani affinchè sollevi l’illegittimità del provvedimento e nel contempo intervenga presso il Governo per modificarlo.