Torna in scena al Teatro delle Passioni – dopo l’anteprima di VIE dello scorso mese di ottobre – Karamazov, adattamento teatrale che il regista César Brie ha tratto liberamente da I fratelli Karamazov.
Il regista argentino, che consolida con questo spettacolo la sua lunga collaborazione con Emilia Romagna Teatro, ha lavorato con un gruppo di giovani e bravi attori – lo spettacolo è infatti frutto di un laboratorio di sei mesi, organizzato dal Cantiere delle Arti su finanziamento della Regione Emilia-Romagna – dando vita ad un allestimento semplice, fatto di pochi elementi scenici ma dalla forte cifra suggestiva ed evocativa. La scena è infatti spoglia, pochi gli oggetti di scena che la abitano: corde che delimitano gli spazi, vestiti appesi sulla scena, pupazzi di bambini e panche ai lati dietro cui sparire ed emergere. Gli attori non abbandonano mai la scena, in modo da far diventare il teatro uno spazio simile alla vita: chi non è in scena osserva gli altri recitare sulla soglia, esternamente e chi entra in scena lo fa dal teatro e non da fuori.
Nei personaggi dell’ultimo romanzo di Dostoevskij, completato qualche mese prima di morire, César Brie rintraccia tutti gli aspetti dell’animo umano– la passione e l’istinto (Dmitrij), la ragione e il dubbio (Ivan), la bontà e la purezza (Aleksej), il risentimento e la vendetta (Smerdjakov), la cattiveria, il sentimentalismo, l’egoismo e l’edonismo (Fëdor il padre), la santità (lo Starets) – e tematiche profonde come la delusione verso il mondo cattolico, i dogmi sulle idee del divino, la giustizia sociale e il fallimento dei miti della salvezza dell’uomo, tutti affrontati con estremo umorismo e delicatezza. Ecco perché pur nella riduzione drammaturgica del romanzo Brie decide di mantenere alcuni personaggi che, pur essendo marginali allo svolgimento della trama, risultano fortemente comici. É il caso della madre di Lisa, che tiene la figlia inferma sollevata per i capelli invece di spingerla su una sedia a rotelle o la scelta drammaturgica di paragonare gli attori a marionette che si muovono guidati da corde.
Karamazov evidenzia l’aspetto più corale e polifonico del romanzo, riflettendo la tendenza di Dostoevskij di ambientare i momenti decisivi delle sue storie in luoghi pubblici, esposti sempre (come fanno gli attori in questo allestimento) alla derisione e al rifiuto.
Uno spettacolo di assoluta godibilità che mette in scena un Dostoevskij del nostro presente e che affronta i suoi grandi temi con grande intensità interpretativa.
Lo spettacolo andrà in scena: 21 gennaio ore 21.00, 22 gennaio ore 17.00, dal 24 al 28 gennaio ore 21.00, 29 gennaio ore 15.30, 31 gennaio ore 21.00, dal 1 al 3 febbraio ore 21.00, 4 e 5 febbraio ore 15.30, 7 febbraio ore 15.00, dal 8 al 10 febbraio ore 21.00, 11 e 12 febbraio ore 15.30.
Ingressi € 11/7.50 Per informazioni e prenotazioni:
BIGLIETTERIA TELEFONICA 059 2136021 dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 13
BIGLIETTERIA TEATRO STORCHI Largo Garibaldi, 15 – tel. 0592136021. Orari: martedì dalle ore 10 alle 14 e dalle 16.30 alle 19.00; dal mercoledì al venerdì dalle ore 10.00 alle 14.00; sabato dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle ore 16.30 alle 19.00
BIGLIETTERIA TEATRO DELLE PASSIONI Via C. Sigonio, 382 – tel. 059301880. La biglietteria aprirà solo nei giorni di spettacolo a partire da un’ora e mezza prima della rappresentazione
VENDITA ONLINE www.emiliaromagnateatro.com – www.vivaticket.it
Sabato 28 gennaio ore 17.30 Teatro delle Passioni. Incontro con CÉSAR BRIE e la compagnia di Karamazov.
Quinto incontro del ciclo Conversando di teatro che Emilia Romagna Teatro Fondazione promuove con l’Associazione Amici dei Teatri Modenesi.
Ingresso libero