Home Bologna Par, a Bologna, la quarta conferenza sul piano di azione regionale per...

Par, a Bologna, la quarta conferenza sul piano di azione regionale per la popolazione anziana

# ora in onda #
...............




“I tagli pesantissimi degli ultimi 3 anni hanno quasi azzerato le risorse nazionali per il welfare. I fondi statali sono passati dai 2 miliardi 520 milioni di euro del 2008 ai 350 milioni del 2011. In questo contesto è necessario che ognuno faccia la propria parte, la Regione, gli Enti locali, i Sindacati, il terzo settore, il privato no profit e profit, in un quadro di regole forte, tale da continuare a garantire l’universalità e la qualità dei servizi e una risposta all’altezza delle nuove e crescenti domande”. Lo ha detto oggi a Bologna il sottosegretario alla presidenza Alfredo Bertelli, aprendo i lavori della quarta Conferenza sul Par, il Piano di azione regionale per gli anziani. ”In questo contesto la Regione ha fatto e continuerà a fare la propria parte, senza alcun arretramento. Stanziando anche nel bilancio 2012 150 milioni di euro aggiuntivi per migliorare e ampliare i servizi sanitari e intervenendo con risorse proprie per continuare a garantire il Fondo regionale per la non autosufficienza, a fronte dell’azzeramento delle risorse statali.”

Partito nel 2007, il PAR è stato concepito come un nuovo strumento d’approccio intersettoriale, capace di aiutare tutti gli attori istituzionali, le organizzazioni sindacali e del terzo settore, a comprendere meglio le politiche pubbliche e del privato sociale verso la terza età, per garantire a tutti la fruizione dei diritti nelle diverse fasi della vita e realizzare l’obiettivo di “una società per tutte le età”.

“Di fronte alla forti difficoltà finanziarie in cui ci stiamo muovendo – ha sottolineato nel corso di una tavola rotondo su “Nuovo welfare, un futuro da costruire” l’assessore regionale alle attività produttive Giancarlo Muzzarelli occorre lavorare individuando ancora di più rispetto al passato delle priorità per utilizzare al meglio le risorse, tenendo tuttavia sempre presente che economia, società e ambiente non sono realtà separate e in contrapposizione e che il welfare è uno straordinario elemento di sviluppo economico e di crescita, come abbiamo affermato nel Patto per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva”. “L’idea dominante nelle politiche nazionali di questi anni è stata quella di un welfare poco più che caritatevole – ha sottolineato l’assessore regionale alle politiche per la salute Carlo Lusenti – noi siamo andati controvento e dobbiamo continuare in questa direzione.” “Azzerare il Fondo per la non autosufficienza ha significato trovare un capro espiatorio sociale – ha sottolineato l’assessore – la sottosegretaria Guerra ha annunciato la volontà di ricostituirlo, la discussione è appena avviata, ma dobbiamo fare ogni sforzo in questa direzione”.

Gli obiettivi strategici individuati dal Piano: il 2012 anno europeo dell’invecchiamento attivo. Marzocchi: gli anziani una parte viva e propositiva delle nostre comunità.

Tra i temi al centro della conferenza anche l’Anno europeo per l’invecchiamento attivo e la solidarietà tra le generazioni, proclamato dall’Unione europea per il 2012. “Un’occasione ulteriore – ha spiegato l’assessore regionale alle politiche sociali Teresa Marzocchi – per valorizzare il protagonismo degli anziani nelle nostre comunità in un rapporto sempre più forte e di dialogo con i giovani. E’ una grande sfida che abbiamo davanti, ma che non ci coglie impreparati: gli anziani sono già una parte viva e propositiva delle nostre comunità.” Marzocchi ha ricordato l’importanza del Par come percorso di compartecipazione e si è soffermata tra l’altro sull’importanza dell’integrazione tra le diverse politiche di settore, dalla casa, ai trasporti, alla sanità, alle nuove tecnologie; sulla necessità di valorizzare il ruolo degli anziani nell’associazionismo e nel volontariato e sull’obiettivo di potenziare gli interventi di domiciliarità, mettendo a rete le tante esperienze innovative presenti sul territorio.

Gli anziani in Emilia-Romagna.Tra 20 anni circa un terzo avrà più di 80 anni

Gli anziani residenti in Emilia-Romagna sono oltre 986 mila, pari al 22,3% del totale della popolazione regionale (dati al 1° gennaio 2011 – fonte: RER, Servizio controllo strategico e statistica). Gli ultrasettantacinquenni sono circa 517 mila (11,7% della popolazione complessiva) e le persone che hanno superato gli ottant’anni risultano 314.652 (7,1%). La componente femminile è prevalente e costituisce il 57,6% dei residenti di 65 anni e oltre e sale al 65% tra i grandi anziani (80 anni e oltre). Nell’ultimo decennio l’incidenza della popolazione anziana è inizialmente aumentata, passando dal 22,2% del 2001 al 22,8 del 2007, anno in cui il trend si è invertito, fino a giungere all’attuale 22,3. Negli ultimi anni i ritmi di crescita della popolazione anziana sono risultati inferiori a quelli della popolazione giovanile; se questa tendenza dovesse continuare si giungerebbe a una sostanziale stabilità del “peso” degli anziani.

Le previsioni demografiche indicano nel periodo 2010-2030 una crescita complessiva della popolazione anziana (65 e oltre) che potrebbe superare il 20%. In particolare l’incremento sarà concentrato sui grandi anziani che aumenteranno di circa il 29%: tra 20 anni, circa un terzo degli anziani residenti in regione avrà più di 80 anni. Negli ultimi anni, tuttavia, va segnalata una ripresa della natalità in regione che, accompagnata da una consistente dinamica del saldo migratorio interno ed estero, ha invertito la tendenza dell’indice di vecchiaia (numero di anziani presenti in una popolazione ogni 100 giovani). L’indice diminuisce per effetto degli incrementi che hanno caratterizzato la popolazione in età giovanile, più marcati rispetto agli aumenti della popolazione in età senile. Il valore dell’indice passa da 196,8 anziani su 100 giovani nel 1999 a circa 167 anziani su 100 giovani nel 2011. Da una comparazione tra i valori dei principali indicatori demografici calcolati per l’Emilia-Romagna, per l’Italia e per l’Europa, risulta che questa si configura come una regione complessivamente anziana, con indice di vecchiaia e percentuale di persone con 65 anni e più, superiori sia al dato nazionale sia a quello europeo, anche se il trend mostra una tendenza al ringiovanimento. L’indice di vecchiaia infatti (167,3) è di circa 56 punti più alto rispetto a quello europeo (111,3) e 23 in più rispetto alla media italiana (144,5).

Dall’indagine multiscopo Istat “Aspetti della vita quotidiana” emerge come in Emilia-Romagna la quota di famiglie costituite da un solo componente di più di 65 anni sia aumentata, passando da poco meno del 12% al 14,08%. Nel 2010 il 27,65% degli anziani emiliano-romagnoli vive solo: si tratta di più di 270mila persone. Il 30% degli ultrasessantacinquenni dichiara – sempre nell’indagine multiscopo – di stare bene o molto bene, mentre il 19% ritiene di essere in cattive condizioni di salute. Più della metà degli ultrasessantacinquenni (dati 2009) pratica sport o qualche attività fisica per mantenersi in forma; il 36,5% ascolta la radio (media italiana del 34,9%). Nei dodici mesi precedenti l’intervista Istat in Emilia-Romagna ha utilizzato il computer il 6,8% delle persone anziane (in Italia il 6,4%). Per quanto riguarda, infine, la percezione della propria sicurezza, tra le persone di 65 anni e oltre il 14,8% dichiara di provare poca sicurezza e il 7,7% nessuna sicurezza quando esce da solo ed è buio.

 

IL BILANCIO SOCIALE

Sicurezza, indipendenza, inclusione e partecipazione sono gli ambiti in cui è stata realizzata la rendicontazione sociale, declinata dalla Regione in specifici gruppi di politiche.

Politiche per la sicurezza

Assicurare il più possibile l’integrità fisica e psicologica delle persone, mettendole in condizione di poter sviluppare il controllo sul proprio corpo, sulla propria identità, sui propri valori. Quest’area di intervento della Regione si articola in tre gruppi di azioni: salute (domiciliarità, assistenza residenziale, accreditamento dei servizi socio-sanitari, programmi di prevenzione…), casa (programmi di edilizia residenziale pubblica e edilizia agevolata, fondo sociale per l’affitto), sicurezza e riqualificazione urbana (prevenzione del rischio di vittimizzazione e interventi di riqualificazione urbana

Il Fondo regionale per la non autosufficienza (Frna)

Con il 2010 la Regione ha dato inizio alla fase di consolidamento e mantenimento dello sviluppo della rete dei servizi per anziani e disabili, ponendo le basi per l’avvio dell’accreditamento dei servizi socio-sanitari. Nello stesso anno le risorse del Frna hanno registrato un incremento del 2% rispetto al 2009, con uno stanziamento di 425,6 milioni di euro. Al Frna si aggiungono le risorse provenienti dalle assegnazioni del Fondo nazionale per la non autosufficienza (Fna), che nel 2010 segna l’ultima annualità non essendo stato riconfermato dalla finanziaria nazionale. Complessivamente le risorse per la non autosufficienza (Frna e Fna) su cui hanno potuto contare i territori regionali, includendo le risorse trascinate dal 2009 in quanto non utilizzate, sono state pari a 523,2 milioni di euro.

Per quanto riguarda l’area anziani, la spesa nel complesso ha evidenziato un lieve aumento pari all’1,2%. Il sistema nel 2010 è stato in grado di garantire circa 5,5 milioni di giornate in strutture residenziali e circa 705 mila giornate in centri diurni. Per quanto riguarda l’assistenza domiciliare finanziata con risorse del Frna, nel 2010 sono state erogate più di 1,8 milioni di ore, garantendo servizi accessori a sostegno del progetto individualizzato di vita e di cure a circa 11.200 anziani, mentre l’erogazione dell’assegno di cura ha interessato più di 21.400 utenti. La disponibilità del Frna per il 2011 è ammontata nel complesso a 463,9 milioni di euro, con un aumento del 7,4% rispetto all’anno precedente (+32 milioni), incremento che ha interessato nel complesso tutte le aree di intervento e in modo particolare il sostegno alla domiciliarità (+20 milioni di euro per anziani e disabili). Dal 2007 al 2011 (includendo le risorse del FSR per l’area disabili confluite totalmente nel Frna a partire dal 2009), l’utilizzo del Frna ha visto un aumento complessivo di 121 milioni di euro. Nel bilancio di previsione 2012 la Regione ha ribadito l’impegno sul fronte del welfare con 150 milioni di euro di risorse aggiuntive destinate a migliorare e ampliare il livello dei servizi sanitari e 85 milioni di euro per continuare a garantire la dotazione del Fondo regionale per la non autosufficienza a fronte dell’azzeramento dei trasferimenti statali (disponibilità Frna per 2012 oltre 444 milioni).

La prevenzione

La vaccinazione antinfluenzale è offerta gratuitamente a tutte le persone con età pari o superiore ai 65 anni e a tutte le persone in condizioni di rischio. Per l’anno 2010-2011, nella popolazione di età interessata il tasso di copertura è stato del 63,3%). Il programma di screening dei tumori della mammella è attivo in regione sin dal 1996 e si rivolge alle donne di 50-69 anni, invitate ogni due anni a eseguire una mammografia (donne aderenti all’invito, 74%). Dal 1° gennaio 2010 lo screening è esteso a tutte le donne dai 45 ai 74 anni. Il programma di screening dei tumori del colon retto, una patologia molto frequente nella popolazione, è attivo dal 2005 e rivolto a tutta la popolazione di età compresa tra i 50 e i 69 anni, che viene invitata, tramite lettera della Azienda Usl, ad eseguire il test ogni due anni. Il Piano regionale della Prevenzione 2005-2009 prevede inoltre programmi per la promozione dell’attività fisica e la prevenzione degli incidenti domestici, che possono migliorare lo stato di salute delle persone in età matura.

Diritto alla casa

Per garantire alloggi che rispondano ai bisogni specifici delle persone anziane, rispettando l’esigenza di vivere il più possibile in casa propria, al sicuro e indipendenti, la Regione promuove programmi di edilizia residenziale pubblica e edilizia agevolata:

• Manutenzione e recupero del patrimonio comunale (Erp) – il programma regionale stanzia risorse per la manutenzione, la ristrutturazione e l’adeguamento tecnologico del patrimonio di edilizia residenziale pubblica di proprietà comunale; al 31/1/2010, in Emilia-Romagna erano 24.400 gli anziani assegnatari di alloggio Erp (il 47,9%).

• Programma (in fase di realizzazione) “20.000 alloggi in affitto” – prevede contributi a favore di imprese o cooperative per la realizzazione o il recupero di alloggi da destinare alla locazione permanente o a termine;

• Programma (in fase di realizzazione) “3.000 alloggi per l’affitto e la proprietà” – prevede la costruzione o il recupero di alloggi destinati in via prioritaria all’affitto, a termine e permanente, e al sostegno all’acquisizione della casa in proprietà. Alcuni interventi prevedono la realizzazione di residenze collettive con posti letto;

• Programma (in fase di realizzazione) “nessun alloggio pubblico sfitto” – prevede interventi di manutenzione o ristrutturazione per rendere assegnabili alloggi attualmente vuoti di proprietà dei Comuni.

Fondo sociale per l’affitto (Fsa)

Il Fondo sociale per l’affitto permette di erogare un contributo ai nuclei familiari che vivono in affitto in un’abitazione non pubblica, per i quali il pagamento del canone assorbe una quota di reddito superiore ad una certa soglia (8.056 anziani beneficiari, il 14,8% del totale). Nel fissare i requisiti economici per l’accesso e la permanenza negli alloggi pubblici e per i contributi del Fsa, la Regione tiene conto della presenza di anziani all’interno della famiglia.

Sicurezza urbana

Per migliorare le condizioni di sicurezza, la Regione interviene con progetti locali e di rilievo regionale, con iniziative di sviluppo del ruolo della polizia locale e di monitoraggio dei fenomeni legati alla sicurezza. I contributi per le politiche di settore vanno dai 1.292.500 euro del 2007 ai 1.509.000 circa del 2010.

Politiche per l’indipendenza

Le azioni a sostegno dell’autonomia degli anziani hanno come obiettivo quello di limitare le situazioni di dipendenza assistenziale e favorire la gestione e la permanenza delle persone nel proprio ambiente di vita, promuovendo lo sviluppo di un’adeguata e confortevole vita a domicilio, migliorando l’accessibilità, la libertà di movimento e di autogestione, facilitando l’attività di assistenza e cura.

Adattamento dell’ambiente domestico

La Regione interviene attraverso:

• contributi per interventi finalizzati al superamento e all’eliminazione di barriere architettoniche in edifici privati a uso abitativo oppure in edifici pubblici e privati adibiti a centri o istituti residenziali per l’assistenza agli invalidi e nelle relative aree;

• contributi per l’autonomia nell’ambiente domestico delle persone con gravi disabilità, nella misura massima del 50% della spesa ammissibile sostenuta, per l’acquisto di strumentazioni, ausili, attrezzature e arredi per la casa;

• contributi per l’adattamento dell’ambiente domestico delle persone non autosufficienti (Frna), le risorse del Fondo regionale per la non autosufficienza possono essere utilizzate anche per l’adattamento dell’ambiente domestico, nell’ambito del programma personalizzato a favore di persone non autosufficienti;

• azioni di informazione e consulenza svolta dai Centri per l’adattamento domestico attivati dalla Regione in collaborazione con i Comuni capoluogo.

I contributi erogati dal 2007 al 2011 per l’abbattimento delle barriere architettoniche sono stati circa 13 milioni di euro. Nel 2010 gli anziani rappresentano il 32% dei beneficiari dei contributi destinati all’autonomia nell’ambiente domestico delle persone con gravi disabilità. I Centri provinciali per l’adattamento dell’ambiente domestico (CAAD) nel 2010 hanno effettuato un numero complessivo di 5.558 interventi, che hanno riguardato 2.396 persone anziane e con disabilità e 1.675 operatori, familiari e volontari. Gli anziani rappresentano la quota più rilevante degli accessi, pari al 57% del totale.

Mobilità

L’intervento della Regione, pur non rivolgendosi in modo esplicito a specifici target, pone particolare attenzione alle esigenze degli utenti con difficoltà motorie e percettive. A tal fine interviene attraverso contributi per migliorare l’accessibilità del servizio (veicoli con pianali ribassati, alloggiamento di carrozzelle, sistemi di informazione vocale a bordo…); politiche tariffarie agevolate per pensionati al minimo Inps, mutilati e invalidi; finanziamenti per la realizzazione di percorsi ciclabili e pedonali protetti. Inoltre è in fase di realizzazione una banca dati regionale che consenta l’accesso alle zone Ztl ai possessori del contrassegno disabili, al fine di assicurare un accesso legittimo e controllato su tutto il territorio regionale.

Politiche per l’inclusione

La Regione favorisce l’accesso al sapere, con lo sviluppo di opportunità formative capaci di attrarre persone di età ed estrazione sociale diverse e il sostegno all’uso dell’informatica. Sostiene inoltre azioni per il tempo libero, nell’ambito della cultura, dello sport, del turismo, che rappresentano elementi importanti per favorire un invecchiamento attivo e nel determinare la qualità della vita dei cittadini.

L’accesso alle nuove tecnologie con “Pane e Internet”: 630 edizioni del corso e formazione per circa 10mila cittadini

Nell’autunno del 2011 c’è stato l’avvio della nuova programmazione triennale di “Pane e internet” promossa e finanziata dalla Regione Emilia-Romagna. “Pane e Internet 2011-2013” consiste in una vasta azione di “inclusione digitale” che prevede complessivamente la realizzazione di 630 edizioni del corso in 120 Comuni diversi, con il coinvolgimento di circa 10.000 cittadini a rischio di esclusione, in prevalenza persone non più giovanissime. Gli iscritti hanno l’opportunità di accedere a corsi di formazione gratuiti per imparare a usare il personal computer e navigare in internet per conoscere, comunicare e fruire dei servizi online. Nell’edizione (prima fase di sperimentazione) 2009-2010 hanno aderito al progetto “Pane e Internet” 1372 cittadini over65enni.

Università della terza età

La Regione e gli enti locali valorizzano le attività delle Università della terza età per la rilevanza che rivestono nell’offerta di educazione non formale, finalizzata a elevare il livello di competenze culturali degli adulti. La Regione assegna alle Province risorse per la promozione e il sostegno delle attività delle Università della terza età (156mila euro di contributi l’anno dal 2007/2008 al 2010/2011).