Sono state pubblicate, nei giorni scorsi, le graduatorie relative alle approvazioni dei progetti finanziati sulla conciliazione tempi di vita e di lavoro così come previsto dalla Legge 53/2000, che sostiene sia interventi messi in atto dalle imprese a favore di lavoratori e lavoratrici con particolari carichi familiari (flessibilità orarie, formazione al rientro di assenze prolungate come la maternità, servizi di conciliazione per bambini, disabili e anziani ecc.), sia interventi di sostituzione per imprenditori e imprenditrici, professionisti e professioniste a fronte di carichi di cura per figli minori.
L’Emilia-Romagna si è posizionata ottimamente, grazie anche alle numerose richieste pervenute dalla provincia di Reggio Emilia, frutto di un grande lavoro di informazione e sensibilizzazione svolto dalle istituzioni: Provincia, Consigliera di parità, Comune capoluogo. Nello scorso luglio è stato infatti firmato un protocollo di intenti provinciale sui temi della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, promosso dalla Consigliera di parità e dalla Provincia di Reggio Emilia a cui hanno aderito sindacati e organizzazioni imprenditoriali, che ha costituito per le imprese del nostro territorio un criterio prioritario nella valutazione dei loro progetti.
In Emilia-Romagna arriveranno un milione e 811.623 euro, pari al 31,25% del finanziamento erogato alle Regioni per i progetti delle imprese a favore di lavoratrici e lavoratori: ben 4 i progetti di Reggio finanziati, per un totale di 526.827 euro.
Per gli interventi di sostituzione per imprenditori e professionisti arriveranno invece in Regione 393.797 euro, pari al 24% del finanziamento erogato a livello nazionale. A Reggio sono stati finanziati 3 progetti per un totale di 85.336 euro.
Complessivamente, è stato approvato il 75% dei progetti presentati, la maggior parte dei quali posizionatisi nella fascia alta delle graduatorie nazionale
“E’ un risultato importante che getta luce sui bisogni di conciliazione delle lavoratrici e lavoratori – commenta la Consigliera provinciale di parità, Maria Mondelli (foto) – che non possono essere soddisfatti solo dai servizi, pur così capillarmente presenti nel nostro territorio, ma chiama l’impresa alle sue responsabilità sociali, che non si ascrivono ad un concetto di benevolenza e paternalismo, ma di efficiente organizzazione aziendale”.
“La nostra soddisfazione per i risultati ottenuti – commenta la presidente della Provincia di Reggio Emilia Sonia Masini – si unisce all’auspicio che le iniziative di conciliazione tra famiglia e lavoro diventino buone pratiche permanenti che vadano al di là dei progetti finanziati”.





