Home Ceramica Maltempo: preoccupazione nel Distretto ceramico per forniture gas

Maltempo: preoccupazione nel Distretto ceramico per forniture gas


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Il Presidente del Consorzio Gas Intensive, che raggruppa trecento aziende grandi consumatrici di gas, non si dà pace pensando a quanto è stato dichiarato in questi giorni dall’ AD di Eni Paolo Scaroni, ed all’effetto che se attuate, tali intenzioni avrebbero sulle imprese italiane: “a quanto ci risulta le condizioni non sono quelle che giustificano, come prima mossa, l’interruzione della fornitura alle imprese. Ci sembra prioritario agire sulle riserve che sono disponibili, come già sottolineato dal Ministro Passera e dalla presidente di Confindustria Marcegaglia, e inoltre organizzarsi per una gestione ottimale delle infrastrutture disponibili, questione molto importante considerato che se ne sta parlando nel Decreto Liberalizzazioni. Lo stress a cui l’industria italiana è sottoposta in questo momento è già enorme se si mettono insieme i problemi legati alle vertenze sui trasporti delle merci, l’emergenza climatica, le ordinanze dei prefetti per la sospensione dei trasporti commerciali, le difficoltà nell’approvvigionamento delle materie prime.”

“ E’ inconcepibile – prosegue Culicchi – imporre una interruzione delle forniture di gas se prima non si è valutata attentamente la risposta che si può dare alla situazione di emergenza con le riserve disponibili negli stoccaggi e negli stessi tubi, che quando sono pieni e quindi sfruttati al massimo, rappresentano essi stessi uno stoccaggio fisico di gas.”

“Operare la scelta dell’interruzione – conclude il Presidente di Gas Intensive – quando non è strettamente necessaria, significa scaricare sul sistema industriale italiano i costi di un problema che invece con una accurata gestione delle forniture, delle infrastrutture di importazione e degli stoccaggi può essere risolto a monte. Nei mesi scorsi il prezzo più basso del gas in Europa rispetto all’Italia avrebbe dovuto essere sfruttato, facendo il pieno negli stoccaggi, anche in quelli delle aziende assegnatarie di spazio grazie al Decreto stoccaggi. Su questo fronte invece le nostre aziende hanno registrato difficoltà che hanno vanificato le misure approntate dal Ministero. Come mai? Gas Intensive aveva segnalato questo aspetto già nei mesi scorsi.”

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Il Consorzio Gas Intensive, con 300 aziende italiane consorziate, appartenenti ai settori manifatturieri nazionali dei laterizi, carta, metalli ferrosi e non ferrosi, piastrelle, ceramica, vetro, calce e gesso, tutte caratterizzate da un intenso utilizzo di gas, rappresenta potenzialmente il più grande consumatore industriale di gas naturale in Italia. I dati caratteristici del consorzio, prima della contrazione di domanda dell’attuale fase economica, sono stati i seguenti: un consumo di oltre 6 miliardi di metri cubi all’anno (oltre il 7% del consumo nazionale e circa il 30% del consumo industriale).

I settori dell’industria manifatturiera nazionale rappresentati nel Consorzio Gas Intensive hanno nel loro insieme un fatturato di 55 miliardi di Euro, e impiegano oltre 235.000 addetti realizzando il 6,6% del fatturato dell’industria manifatturiera italiana.

La Società Consortile Gas Intensive, nata nel 2001, è promossa da otto Associazioni di Categoria confindustriali (Andil-Assolaterizi, Assocarta, Assofond, Assomet, Confindustria Ceramica, Assovetro, Ca.Ge.Ma, Federacciai) dei settori gas intensive, per fornire uno strumento di aggregazione ai Soci per i loro acquisti di gas naturale nella prospettiva di un’effettiva liberalizzazione del mercato nazionale.