Sono digital divide e nativi digitali le parole chiave attorno alle quali ruota il progetto, di cui l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia è capofila attraverso il suo Centro E-Learning (CEA), dedicato all’introduzione di soluzioni e ambienti Cloud Based e di strumenti come notebook e tablet, all’interno di istituzioni scolastiche primarie (elementari e secondarie inferiori) partendo da plessi e istituti del sud d’Italia, dove insieme alle realtà rurali pare più accentuato il rischio di marginalizzazione per il fenomeno del digital divide attribuibile a maggiori difficoltà di accesso e di subordinazione rispetto alle innovazioni e ai cambiamenti. Con l’Ateneo emiliano collaboreranno le Università di Ferrara, di Foggia, di Milano Bicocca e del Salento, oltre a Telefono Azzurro e a Global Base – Google Educational Partner.
Il progetto, denominato EDUNOVA – Strumenti e metodologie per una nuova education, nasce appunto dalla presa di coscienza di quel gap, cui si aggiunge un paradosso: gli studenti di oggi, nativi digitali, pur non necessitando di una alfabetizzazione all’uso delle tecnologie, necessitano però di una educazione al loro uso consapevole. Questa formazione che dovrebbe naturalmente essere offerta dalle scuole, in molti casi, non viene garantita. La carenza di investimenti, di infrastrutture, di cultura tecnologica e di formazione degli insegnanti e delle famiglie sono fra le componenti più rilevanti che rendono l’ambiente scolastico tra le principali vittime del digital divide, la difficoltà di accesso ad internet e a tecnologie avanzate, nonostante i suoi utenti, gli studenti, siano i più evoluti utilizzatori di queste risorse.
Gli obiettivi della sperimentazione sono: introduzione delle nuove tecnologie cloud-based nella pratica didattica quotidiana; formazione degli insegnanti all’utilizzo consapevole delle nuove tecnologie; familiarizzazione degli alunni all’utilizzo degli strumenti 2.0 di collaborazione e comunicazione con un utilizzo consapevole degli stessi; miglioramento della comunicazione scuola-famiglie-comunità; utilizzo degli strumenti 2.0 con sperimentazione di metodologie ad hoc nella pratica didattica quotidiana. La durata del progetto è di tre anni e al suo avvio e fine verrà organizzato un momento pubblico di presentazione.
Al progetto, partito ufficialmente con un kickoff meeting che si è tenuto martedì 7 febbraio 2012 presso l’Università del Salento – Palazzo Codacci Pisanelli, Aula “Ferrari” (Piazzetta Arco di Trionfo) a Lecce, ha già aderito con entusiasmo l’Istituto Comprensivo di Sannicola (Lecce), mentre altri istituti hanno già manifestato il proprio interesse partecipando alla iniziativa di presentazione. Chi fosse interessato potrà comunque proporsi presentando la propria candidatura alla adesione al progetto contattando segreteria@adunova.it o comunque facendo riferimento alla sezione “Come Aderire” del sito www.edunova.it.
“Il rapporto tra minori, nuove tecnologie e adulti – spiega il prof. Tommaso Minerva – è un rapporto complicato ed evidenzia notevoli punti di criticità. I minori, gli adolescenti, vivono la tecnologia, i social network, la comunicazione in modo <naturale>: sono parte del loro mondo. Tale <naturalezza> non la ritrovano nel mondo degli adulti, a scuola o nelle famiglie. Finisce così che spesso i minori sono lasciati soli. Naturalezza e consapevolezza sono le parole chiavi di questo progetto. Con l’utilizzo di ambienti come le Google Apps o dei nuovissimi Chromebooks con sistema operativo completamente in <Cloud> e la connettività ubiqua cerchiamo di rompere lo schema in cui <esiste il laboratorio di informatica>. L’accesso alla rete, ai suoi strumenti di comunicazione, alle sue risorse ma anche ai suoi pericoli diventa un processo <normale>. Gli studenti hanno a disposizione i notebook per poterli utilizzare in qualunque punto dell’istituto, lo stesso possono fare gli insegnanti in qualunque aula. Hanno a disposizione un ambiente operativo che è indipendente dalla macchina utilizzata ma che è <personale> su qualunque strumento, anche a casa. La comunità allargata studenti-scuola-famiglia ha a disposizione ambienti 2.0 per comunicare, per mantenere contatti, per condividere. Ma la parte più interessante è l’accompagnamento degli insegnanti. Per un nativo digitale è <normale> utilizzare cellulari, notebook, tablet. L’obiettivo è quello di fare ritrovare tale <naturalezza> anche nelle aule. Del resto le tecnologie non sono fini a se stesse e una parte rilevante del progetto è destinata alla formazione e alla progettazione di metodologie didattiche, che rispondano alla domanda: <per cosa, per quale obiettivo?>. Da qui il fondamentale apporto che può dare Telefono Azzurro che funge da contraltare, rendendo espliciti quali sono i pericoli, mettendo a disposizione la propria esperienza nell’individuare strategie per prevenire e intervenire nelle situazioni di disagio minorile”.
Ad utilizzare le tecnologie messe a disposizione saranno non solo gli alunni, ma anche gli insegnanti, a cui verranno fornite 30 ore di formazione teorico-pratiche, la comunità scolastica e le famiglie degli studenti.
Nel corso delle varie fasi in cui si articola il progetto verranno monitorati gli avanzamenti valutando l’impatto e i risultati dell’introduzione delle nuove tecnologie nella didattica, i miglioramenti della comunicazione scuola-famiglie-comunità e della formazione degli insegnanti all’utilizzo consapevole delle nuove tecnologie.
UNIMORE, oltre al ruolo di coordinatore scientifico, curerà la configurazione dei sistemi (notebook o tablet) in utilizzo triennale e curerà tutti gli aspetti relativi alla predisposizione degli ambienti Cloud, della piattaforma e-learning, e alla gestione del dominio edunova.it , mentre UNIFE parteciperà alla formazione degli insegnanti mediante un ciclo di video-conferenze sull’utilizzo dei sistemi 2.0 nei processi formativi, UNISALENTO parteciperà alla formazione degli insegnanti mediante un ciclo di videoconferenze (o incontri in sede) sulle metodologie pedagogiche per l’utilizzo delle tecnologie 2.0 nella scuola primaria, UNIFG parteciperà alla formazione degli insegnanti sulle metodologie pedagogiche e avvierà un monitoraggio di ricerca-azione sugli esiti del progetto anche tramite il coinvolgimento diretto di alcune Classi 2.0 e UNIMIB parteciperà alla formazione degli insegnanti mediante un ciclo di seminari sulle caratteristiche dei “nativi digitali”. Telefono Azzurro, invece, interverrà nella formazione degli insegnanti mediante un ciclo di videoconferenze sul corretto indirizzo dei minori e sulla prevenzione e approccio a situazioni di disagio minorile negli ambiti 2.0 e, infine, GlobalBase collaborerà con UNIMORE per la formazione dei supervisori e per la formazione dei tecnici impegnati nella migliore gestione degli ambienti Cloud e nella diffusione dell’esperienza sui vari canali.
Alle varie istituzioni scolastiche e alle Amministrazione locali, aderenti al progetto, competerà la messa a disposizione dei locali e delle attrezzature necessarie, nonché la garanzia della copertura WiFi per l’intero plesso/istituto scolastico.
Per ulteriori informazioni e per avere un quadro più dettagliato dell’intero progetto, oltre che per dare la propria adesione all’iniziativa si rinvia al sito