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Neve, Osservatorio Geosifico: ultimo colpo di coda della recente ondata di gelo

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Prosegue la raccolta di dati e informazioni meteo che da oltre 180 anni arricchiscono le rilevazioni dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e dell’Ambiente dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia. La preziosa serie di osservazioni oggi è affidata al meteorologo Luca Lombroso, che anche stamane si è recato a verificare i dati registrati nella stazione storica posta sul torrione orientale del Palazzo Ducale di Modena, dove ha annotato:

“Salito sul torrione del Palazzo ducale di Modena, sede della storica stazione dell’Osservatorio Geofisico, per prima cosa ho voluto prendere in mano il faldone con le osservazioni manoscritte del mitico freddo febbraio 1929. Non l’abbiamo battuto e per fortuna devo dire! In quanto allora il grande gelo iniziò già a gennaio, si protrasse per tutto il mese di febbraio ed ebbe un colpo di coda anche a marzo. Ma quanto a neve nel 2012 abbiamo fatto meglio! Febbraio 2012, seppure di un soffio, batte l’omologo mese di 83 anni fa: 71 (72 con oggi) a 70 cm!”

Sfogliando i libroni scritti a mano, dove sono riportate le osservazioni meteo climatiche del tempo, una volta di più si deve rivolgere un ringraziamento a chi in passato, con cura e meticolosità, ha raccolto tutti questi dati di enorme valore scientifico ed anche culturale. “Devo dire – aggiunge Luca Lombroso – che sono molto più affascinanti del moderno tablet con cui scrivo”.

“Viene il momento di uscire all’aperto, sulla torre, per le consuete osservazioni. La cupola astronomica – prosegue l’epigono dei nostri giorni degli antichi custodi di questo luogo dedicato alla scienza astronomica, il metereologo Luca Lombroso – si apre facilmente, non c’è più il gelo di qualche giorno fa ad impedire la manovra, anche se i locali non sono riscaldati. A questa altitudine fa freddo. Uscendo sulla balconata la città appare come avvolta in una nebbiolina con fiocchi che svolazzano qua e là trascinati dal vento da nordest. Nonostante ciò Modena è forse ancor più bella: il clima è parte della vita e della cultura di una città e di una società. La temperatura è di +1.4°C per cui la neve cade umida, fradicia, ma riesce a posarsi e ad imbiancare leggermente i tetti. In lontananza si odono i rumori del traffico e, non visti, si sentono gli aerei da e per l’aeroporto di Bologna. Giuseppe Bianchi, primo direttore, si lamentava dei rumori delle carrozze: chissà cosa direbbe oggi?! In compenso Domenico Ragona pensava, nel 1881, a meteografi collegati in rete in tempo reale come strumento di previsione meteo e vedrebbe il suo sogno realizzato! Mentre sono su si intensifica, brevemente, la precipitazione per un po’ la neve cade e vola abbastanza fitta, poi diminuisce di intensità. Forse ha voluto darci un ultimo saluto dopo l’ondata di gelo delle scorse settimane”.

I modelli meteo e, soprattutto, l’esperienza previsionale, indicavano come possibile questo colpo di coda del gelo anche se le città emiliane si trovano in una situazione “border LINE”, ovvero al limite fra pioggia, pioggianeve e neve: infatti la precipitazione odierna è di neve bagnata, che fatica ad accumularsi al suolo. Statisticamente per gli annali dell’Osservatorio Geofisico universitario l’imbiancata odierna di lunedì 20 febbraio vale 1 cm, salvo improbabili ritocchi al rialzo nelle prossime ore.

Previsioni. Improbabili ritocchi al rialzo per la neve caduta in città, perché il fenomeno si è ormai esaurito e nelle prossime ore avremo solo piaggia. Poi smetterà del tutto, ma non in montagna dove nevicherà tutta la giornata. Da domani martedì 21 febbraio la situazione è destinata a migliorare in fretta e, questa volta, l’ondata di gelo si chiuderà definitivamente, perché avanza l’anticiclone delle Azzorre e da metà settimana le temperature diurne ci daranno i primi assaggi di tepori primaverili.