Il Consiglio provinciale ha approvato ieri un odg che trae spunto da un documento del Consiglio dei Cittadini stranieri e apolidi in cui si esaminano le problematiche relative all’ingresso nel nostro paese di stranieri a seguito di ricongiungimenti familiari o del decreto flussi (motivi di lavoro). Con questo documento l’Assemblea di palazzo Malvezzi chiede al Ministero degli Interni una direttiva che consenta l’autocompilazione del kit (già previsto per la richiesta di rinnovo e di carta di soggiorno e per l’aggiornamento dati) e di prevedere l’invio automatico della documentazione di nulla osta di ingresso e di ricongiungimento alla Questura competente.
Il documento, sottoscritto da Pd, Fds, Fli, Udc e Gruppo Misto (prima firmataria Emanuela Torchi-Pd) è stato approvato all’unanimità (non ha partecipato al voto il consigliere Marzocchi della Lega Nord).
Attualmente, evidenzia l’odg, si verificano casi di persone che “per la prima volta fanno ingresso sul territorio italiano per motivi di lavoro (decreto flussi) o per motivi familiari (ricongiungimento familiare) e che, come prescritto dalla legge, si recano in Prefettura entro 8 giorni dall’arrivo, ma ottengono l’appuntamento per la compilazione del kit cartaceo dopo 3/7 mesi”. Nel testo si sottolineano le conseguenze che derivano da questi lunghi periodi di attesa, infatti, come previsto da una circolare del Ministero degli Interni e della Prefettura di Bologna, la ricevuta postale dell’invio del kit rappresenta un requisito necessario per ottenere l’iscrizione anagrafica nel Comune di residenza e quindi il diritto all’assistenza sanitaria, alla percezione degli assegni familiari, all’iscrizione ai corsi di formazione.
“Questo allungamento dei tempi – prosegue l’odg – comporta anche la perdita di parecchi mesi di residenza utili per la richiesta di cittadinanza e della possibilità di chiedere immediatamente la conversione della patente di guida del paese di origine a quella italiana”.
L’ordine del giorno si chiude con una richiesta di incontro rivolta ai responsabili dello Sportello Unico per l’Immigrazione della Prefettura con l’obiettivo di individuare soluzioni per il superamento delle criticità descritte nel documento. A questo scopo, congiuntamente all’ufficio di presidenza del Consiglio dei cittadini stranieri, vengono presentate alcune proposte:
– equiparare il foglio timbrato dalla Prefettura per fissare l’appuntamento alla ricevuta postale dell’invio del kit;
– istituire un codice identificativo (utile alla sola identificazione del soggetto da parte di istituzioni e autorità competenti, e nello specifico dalle anagrafi comunali, per verificare la concessione dell’appuntamento e quindi procedere all’iscrizione anagrafica) rilasciato dalla Prefettura;
– che l’Ufficio territoriale del governo invii direttamente all’ufficio immigrazione tutta la documentazione in suo possesso congiuntamente alla ricevuta dell’invio del kit e che il neo ricongiunto possa presentare la fotocopia della ricevuta postale allo Sportello Unico per l’immigrazione;
– che i tempi per l’appuntamento per la compilazione del kit non superino un termine di tolleranza quantificabile in non più di 20 giorni.