La settimana scorsa è stato eseguito dal prof. Gian Maria Cavallini, Direttore della Struttura Complessa di Oftalmologia, il secondo intervento di asportazione di cataratta ed impianto di cristallino artificiale sulla neonata, nata prematuramente alla 31° settimana, già operata nel gennaio scorso per una cataratta congenita. L’intervento sul primo occhio è riuscito e il decorso sta procedendo secondo i programmi. Questo ha permesso di operare nuovamente la piccola, che adesso ha 4 mesi, al secondo occhio. Anche in questo caso l’intervento è riuscito e ciò consente di intraprendere da subito la terapia riabilitativa al fine di sviluppare una visione binoculare e ridurre il rischio di una grave ipovisione. Saranno necessari controlli periodici per valutare sia il decorso postoperatorio che lo sviluppo dello stato sensoriale e della capacità visiva della bambina per adeguare la riabilitazione visiva.
Anche il secondo intervento è stato eseguito in anestesia generale presso il blocco operatorio del Policlinico di Modena ed è durato circa 40 min. Come per il primo intervento è stata utilizzata la innovativa tecnica di asportazione bimanuale mediante microincisioni della cataratta (B-MICS) ed impianto di cristallino artificiale di ultima generazione, asferico e pieghevole. Questa tecnica consente di eseguire minime incisioni, grazie a strumenti di ridotte dimensioni, indispensabili in occhi così piccoli (16 mm di diametro antero-posteriore), che riducono l’invasività dell’intervento, assicurando una buona visione del campo operatorio durante tutta la procedura chirurgica.
L’incidenza della cataratta entro il primo anno di età è di 2,49 casi ogni 10.000 nati. “In questi casi – ha ricordato il prof. Gianmaria Cavallini – è importante intervenire entro 2-3 mesi dalla nascita. È questo, infatti, il periodo chiave per lo sviluppo delle capacità oculari del bambino e, in presenza di una cataratta, queste rischiano di non svilupparsi correttamente. Ovviamente non è possibile intervenire con la chirurgia tradizionale della cataratta ma occorre servirsi di tecniche di chirurgia mini-invasiva, come quella che utilizziamo al Policlinico. Un grazie va a tutta l’equipe, i chirurghi, gli anestesisti e il personale infermieristico”.
Dal 2002 il prof. Gian Maria Cavallini ha operato presso la Struttura Complessa di Oftalmologia del Policlinico 33 occhi in 20 piccoli pazienti con età media di 4 anni. Il caso descritto rappresenta il più piccolo paziente operato con questa nuova tecnica mini-invasiva di estrazione di cataratta congenita.