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“Salute Mentale e Mass Media”, dal 15 Marzo al via a Modena un ciclo di incontri


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Un ciclo d’incontri per imparare a conoscersi meglio, con l’obiettivo primario di ridurre la distanza tra due mondi, quello dei Media e quello della salute mentale, che spesso, loro malgrado, s’incrociano, senza però avere gli strumenti per capirsi e quindi raccontarsi in modo adeguato. L’iniziativa dal titolo “Salute Mentale e Mass Media” è promossa congiuntamente da una pluralità di soggetti del mondo dell’Associazionismo – Idee in circolo, Insieme a noi – e sviluppata in stretta collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda Usl di Modena, Social Point, Arci Modena e l’Associazione della Stampa modenese.

Prenderà il via giovedì prossimo, 15 marzo, alle ore 18 presso la sede dell’Arci di Modena, e si svilupperà attraverso sei incontri ciascuno dei quali è dedicato a un singolo canale di comunicazione, dalla radio, alla televisione, dalla carta stampata alla fotografia sino al web. Determinante per l’organizzazione degli appuntamenti è stata l’adesione a titolo gratuito di diversi esperti di comunicazione che hanno di buon grado accettato di mettere a disposizione dei partecipanti le proprie competenze e contestualmente di confrontarsi, tra gli altri, con pazienti, loro familiari e operatori.

Al termine di questa fase di formazione si costruiranno vari momenti di scambio e confronto, con visite all’interno dei servizi sanitari e delle redazioni per arrivare, in occasione della seconda edizione della Settimana della Salute Mentale, a realizzare alcune inchieste dal taglio giornalistico.

Che non si tratti solo di un problema di forma lo dimostrano diversi studi che evidenziano quanto gli organi d’informazione diano di frequente un’immagine negativa delle malattie mentali, per lo più basata sui pregiudizi che vedono le persone con questi disturbi come pericolose, imprevedibili e inaffidabili. Una modalità di comunicazione che incrementa le difficoltà che le persone con disturbi mentali si trovano a dover affrontare, ostacolandone il ricorso alle cure e aumentandone il carico personale e familiare, favorendo inoltre una condizione di esclusione e limitazione dei diritti di cittadinanza per i cittadini portatori di disagio e i loro più stretti congiunti.

Per comprendere a pieno il significato del percorso che è stato iniziato da qualche mese, occorre ricordare che l’iniziativa “Salute Mentale e Mass Media” è la naturale prosecuzione di quanto avviato a ottobre dello scorso anno, in occasione della prima edizione della Settimana della salute mentale. Allora tra dibattiti, spettacoli e approfondimenti, si cercò di esplorare anche il rapporto, non sempre lineare, tra Mass Media e Salute Mentale, analizzando in particolare il modo in cui i quotidiani locali trattano il tema del disagio psichico in tutte le sue sfaccettature. Al termine di questa indagine e dopo un dibattito pubblico, si è deciso di proseguire questa esperienza, con la consapevolezza che insieme si può fare di più e meglio. Le prime verifiche confermano che il dialogo è sicuramente possibile e proficuo.

La reciproca conoscenza ha infatti influito positivamente sulla qualità e sull’appropriatezza dei termini utilizzati in ambito giornalistico. “Da ottobre ad oggi, sempre più spesso abbiamo potuto leggere articoli in cui il disagio mentale è raccontato in modo corretto senza creare diffidenza o addirittura paura nel lettore” hanno evidenziato i due pazienti che hanno vagliato ben 444 articoli in cui si parla di malattia mentale (vedi box sotto).

Il Calendario dei sei appuntamenti

Si parte il 15 marzo con un incontro introduttivo sui meccanismi che muovono i Media per poi proseguire il 22 (la radio) e il 28 marzo (la carta stampata), il 4 aprile (la fotografia), il 12 (il web e il mondo multimediale) e concludere il 19 aprile (televisione).Tutti gli incontri hanno una durata di 2 ore, dalle 18.00 alle 20.00, e si terranno presso la sede provinciale dell’Arci di Modena, in Via IV Novembre 40/L.

Per partecipare all’iniziativa

L’iscrizione è gratuita ed è aperta a tutti, pazienti, familiari, aspiranti comunicatori o semplici curiosi. E’ sufficiente mandare una mail a: associazioneideeincircolo@gmail.com o telefonare al numero 345 2833360.

L’indagine sulla qualità e quantità degli articoli che parlano di disagio psichico pubblicati negli ultimi nove mesi dai quotidiani locali

Il periodo preso in esame è compreso tra il primo maggio 2011 e il quindici febbraio 2012. Gli articoli esaminati sono stati 444. Di questi, 351, il 79% del totale, possono essere considerati “pertinenti” perché trattano nello specifico temi relativi alla salute mentale ed eventi ad essa connessi. A “pesare” i contenuti sono stati due pazienti seguiti dai Servizi del Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda Usl di Modena e due operatori che lavorano a fianco dei pazienti e dei loro familiari.

La ricerca è stata svolta in due momenti: da maggio a settembre, per presentare i dati all’incontro tenutosi nell’ambito della Settimana della Salute Mentale, e da ottobre a oggi. Questo anche per comprendere se e come l’iniziativa tenutasi in ottobre abbia avuto delle ricadute sull’atteggiamento dei giornalisti.

Rispetto ai 351 articoli “pertinenti”, il 9% “conquista” la prima pagina. Il 45% è collocato nella sezione “cronaca”, il 19% nella sezione salute, il 16% nella cultura (dato riconducibile alla promozione degli eventi della settimana della Salute Mentale, ottobre 2011), 28 articoli (8%) scaturiscono da lettere aperte.

Negli articoli “pertinenti” (351) i cittadini con disagio psichico sono definiti 70 volte (52%) “paziente/paziente psichiatrico”, sono chiamati “malato mentale o psichico” nel 27% dei casi. Negli ultimi mesi ci sono 23 articoli che si riferiscono a cittadini con disagio psichico definendoli utenti di un servizio, in 2 casi “utente esperto” ad indicare la possibilità che la persona abbia un sapere esperienziale di malattia, da mettere a disposizione della cittadinanza.

I termini con cui si fa riferimento ai disturbi connessi al mondo della malattia mentale sono per lo più in negativo: “problemi psichici, disagio mentale, malattia mentale” nel 34% dei riferimenti, “impazzito” è utilizzato in 14 articoli (9%). Il 33% degli articoli usa termini di vario genere, da follia, raptus, nevrosi a vizio di mente e stato mentale.

Hanno colpito, in modo negativo, alcuni articoli che titolavano “raptus omicida”, “il male incurabile”, “internati all’ospedale psichiatrico” “l’omicida era in cura”. È da sottolineare in modo positivo che la definizione più presente negli ultimi 4 mesi nei titoli e sotto-titoli è “Salute mentale”(16%).