Home Appennino Modenese Il PDL, Coordinamento di Pavullo, risponde all’Assessore Minelli

Il PDL, Coordinamento di Pavullo, risponde all’Assessore Minelli

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Non per fare polemica ma l’articolo comparso oggi sulla Gazzetta di Modena non fa altro che evidenziare perché rappresentiamo due mondi diversi! L’assessore alla cultura sostiene che gli 81.000 euro di quest’anno dati ad Ert (=ARCI) non solo siano una giusta cifra per far funzionare il cinema ma costituiscono addirittura un risparmio. Inoltre, richiamando il costo di 8 miliardi di vecchie lire spese per costruirlo a fronte del fatto che solo dopo 8 anni vi piova dentro, puntualizza che noi votammo contro sostenendo che si poteva spendere meno e meglio! Ma secondo la nostra cultura, se un proprietario (in questo caso il Comune di Pavullo) dà in gestione un servizio, dovrebbe ricevere un affitto di ritorno e non dovrebbe pagare per fare funzionare il servizio, visto che per accedere a quel servizio vengono pure fatti pagare i biglietti! Per lorsignori invece è normale usare i soldi dei cittadini per costruire un servizio, pagare a chi lo gestisce cifre non indifferenti per tenerlo aperto circa una decina di mesi all’anno e lasciarli liberi di far pagare biglietti di accesso! Diciamo una decina di mesi perché nel periodo estivo il cinema chiude per ferie una quarantina di giorni, ed Ert incassa 81.000/12 mensilità = 6.750 euro mensili + i biglietti di ingresso….

Siamo convinti che se lo dessimo in gestione ad una qualche famiglia, secondo noi si potrebbe risparmiare notevolmente … invece, lo gestisce un ente amico…… e così si sperperano denari dei cittadini con lo scopo di favorire appunto l’ente amico e ciò si chiama clientelismo!

E a proposito di Castello perché non ricordare “La Taverna del Condottiero”, anch’essa gestita da un altro ente amico che a sua volta riceve abbondanti prebende (50.000 euro circa per il 2012) dal Comune: come mai gli arredi in legno erano lasciati a marcire sotto la neve senza che nessuno provvedesse ad andare a metterli al riparo all’interno? Ma è proprio vero: siamo diversi e non fa parte di noi la mentalità di mantenere enti vari al fine di condizionarne il consenso grazie ai cordoni della borsa.