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L’intervento del consigliere regionale Costi (PD) sul caso della ragazza uccisa e sfigurata


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In occasione dell’8 marzo appena trascorso, ci siamo concentrate in Regione sul tema della violenza contro le donne auspicando che la sollecitazione di un impegno corale da parte delle istituzioni, dei centri antiviolenza e dell’associazionismo segni un cambio di passo nell’affrontare una tragedia non più tollerabile.

Dall’inizio del 2011 a Modena sono 6 le donne uccise in quanto donne, italiane, straniere, giovani e meno giovani. Donne a cui spesso è negata libertà e dignità nel silenzio di un perimetro familiare asfittico e problematico. Tragedie alle quali si arriva all’interno di un contesto – quello che genera la violenza di genere – caratterizzato da un’arretratezza culturale presente anche nei Paesi avanzati, nei quali stereotipi antichi improntano di sé i media, senza pudore alcuno. Una cultura e una prassi di vita che fa della donna un soggetto su cui scaricare tensioni di ogni genere e che nei fatti sostiene atti criminali e disumani.

Penso all’odiosa e sempre fiorente economia della prostituzione, fatta di tante “schiave” che rispondono ad una domanda forte di sesso a pagamento da parte di mariti, padri, fratelli. Penso alle tante donne che nella famiglia da parte di marito, compagno, padre, fratello subiscono ogni sorta di umiliazione e violenza.

La tragedia della giovane donna uccisa e sfigurata con l’acido, come ultimo e ulteriore oltraggio, ci mette ancora una volta di fronte alla realtà di un Paese – il nostro – che non vuole o non sa affrontare con coraggio la violenza fisica, psicologica, economica, istituzionale contro le donne in quanto tali. Da oggi sui media tutti si eserciteranno in fiumi di scritti, interventi, valutazioni. Anche questa volta il rischio è che tutto rimanga come prima, fino al prossimo femminicidio.

Nessuna tolleranza, nessun tipo di giustificazione può essere utilizzata davanti a questo fenomeno. Combattere questa battaglia, ogni giorno, qualunque sia il nostro posto nella società, è l’unico modo per rendere onore alla memoria di chi di questa violenza continua ancor oggi ad essere vittima.

La Regione Emilia-Romagna farà la sua parte. La recente costituzione della Commissione assembleare per la Parità è un impegno concreto di mettere al centro la lotta alle disparità perpetrate in vari ambiti nei confronti delle donne. Nei prossimi mesi l’agenda politica regionale attiverà iniziative di consultazione per approdare a proposte di legge che contribuiscano al raggiungimento di un riequilibrio di genere e al potenziamento degli strumenti di contrasto alla violenza contro le donne.