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Il progetto di riforma del mercato del lavoro Monti, Osservatorio MPI Confartigianato: alcuni numeri che riguardano l’Emilia Romagna

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In una nota Confartigianato Emilia Romagna riporta alcuni dati relativi all’Emilia Romagna che misurano alcuni aspetti presi in esame dal progetto di riforma del mercato del lavoro del Governo Monti. Per individuare le parole chiave sotto l’aspetto quantitativo, in questa nota è stato preso a riferimento il documento “La riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita” presentato dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali con delega alle Pari Opportunità, Prof.ssa Elsa Fornero, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Prof. Mario Monti, al Consiglio dei Ministri del 23 marzo 2012 approvato dallo stesso nella medesima seduta che ha costituito la traccia per il disegno di legge presentato il 5 aprile 2012 al Senato.

Contratti a tempo determinato

I dipendenti con contratto a tempo indeterminato sono 1.278.700, pari al 65,0% dell’occupazione totale e all’86,1% del totale del lavoro dipendente. I dipendenti con contratto a tempo determinato sono 205.900 pari al 10,5% dell’occupazione totale e al 13,9% del totale dell’occupazione dipendente.

Contratti a tempo determinato

I beneficiari di contratti d’inserimento sono 1.677 e rappresentano il 3,5% del numero totale dei beneficiari registrati a livello nazionale.

Apprendistato

L’artigianato esprime una maggiore propensione ad offrire contratti di apprendistato: nell’artigianato, difatti, i contratti di apprendistato sono pari al 14,8% delle assunzioni totali non stagionali , quasi il doppio rispetto all’incidenza dell’apprendistato del 7,7% registrata dalle imprese non artigiane sul totale delle assunzioni.

A metà 2011 gli apprendisti in Emilia – Romagna sono 48.620, pari al 9,8% del totale nazionale. Gli ultimi dati disponibili relativi al 2010 indicano che sono occupati nelle aziende artigiane 16.901 apprendisti che rappresentano il 32,2% del totale dell’apprendistato.

Le microimprese costituiscono la dimensione d’impresa ottimale rispetto alla domanda di apprendisti: a fronte dell’8,9% di assunzioni con apprendistato sul totale delle assunzioni non stagionali , per le microimprese tale incidenza sale al 13,8%.

Contratto di lavoro a tempo parziale

Nel 2011 lavorano a tempo pieno 1.670.700 lavoratori, pari all’84,9% dell’occupazione. Sono 296.600 gli occupati a tempo parziale, pari al 15,1% dell’occupazione. Tra i dipendenti sono 1.247.900 quelli che lavorano a tempo pieno, pari all’84,1% del totale dei dipendenti, e sono 236.600 quelli che lavorano a tempo parziale, pari al 15,1% dell’occupazione dipendente.

Nel 2011, in Emilia-Romagna a fronte del 24,1% di assunzioni con contratto part time sul totale della assunzioni non stagionali, nelle imprese artigiane tale incidenza risulta strutturalmente più bassa, pari al 16,3%.

Secondo i dati Inps al I semestre 2011 sono 220.489 i lavoratori dipendenti – esclusi operai agricoli e lavoratori domestici – a part time, di cui l’88,2% a part time orizzontale, il 4,5% a part time verticale e il 7,3% a part time misto.

Lavoro intermittente

Con riferimenti ai dati sui beneficiari di politiche attive del lavoro, il lavoro intermittente – o a chiamata – coinvolge nel I semestre 2011 mediamente 31.092 soggetti.

Solo il 2,2% delle imprese con meno di 10 addetti utilizza nel 2011 lavoro interinale . La quota sale all’11,3% per le piccole imprese, al 29,3% per le medie imprese e al 53,1% per le grandi imprese oltre 250 dipendenti.

Lavoro a progetto

Nel 2010, nell’ambito dei lavoratori parasubordinati troviamo 44.025 collaboratori a progetto, pari al 34,4% del totale dei collaboratori parasubordinati.

Solo il 3,6% delle imprese con meno di 10 addetti utilizza nel 2011 collaboratori a progetto. La quota sale al 9,4% per le piccole imprese, al 20,8% per le medie imprese e al 38,3% per le grandi imprese oltre 250 dipendenti.

Partite IVA

Secondo i dati del MEF nel 2011 sono state aperte 38.729 partite Iva, con un calo del 5,0% rispetto alle aperture dell’anno precedente.

A gennaio 2012 si riscontra una variazione tendenziale negativa delle nuove Partite Iva, pari al -0,8% rispetto a quelle aperte a gennaio 2011

Lavoro accessorio

In relazione al lavoro occasionale accessorio sono 2.123.098 i buoni lavoro cartacei venduti presso i tabaccai nel periodo dal 1° agosto 2008 al 30 giugno 2011, di cui 62.678 tra agosto e dicembre 2008, 342.448 nel 2009, 1.071.232 nel 2010 e 646.740 tra gennaio e giugno del 2011.

Tirocini formativi

Nel corso del 2010 il personale ospitato in tirocinio-stage dalle imprese con dipendenti è di 30.380 unità.

In media il 16,1% delle imprese ha ospitato personale in stage/tirocinio . Tale quota è più contenuta per le micro e imprese (11,6%) e sale al crescere della dimensione aziendale: del 23,8% per imprese tra 10 e 49 dipendenti, del 47,5% per medie imprese e del 72,9% per grandi imprese con oltre 250 dipendenti.

Licenziamenti

Secondo gli ultimi dati disponibili nel 2009 vi sono 371.021 imprese con meno di 15 addetti (1-14 addetti), pari al 96,7% del totale. In esse sono impiegati 821.013 addetti pari al 49,4% e lavorano 325.367 dipendenti, pari al 28,4% del totale.

Rito processuale per controversie in materia di licenziamento

Nell’ambito della giustizia lavoro, i dati di riferimento per il calcolo della giacenza media dei processi civili – attraverso la formula di rotazione di magazzino (giacenza media = [(pendenti iniziali + pendenti finali)/(sopravvenuti + esauriti)]*365) – sono quelli relativi ai flussi di procedimenti Iscritti, Definiti e Pendenti ed alla distribuzione delle Sentenze pubblicate per anno di iscrizione del procedimento, che trimestralmente vengono comunicati dagli Uffici Giudiziari al Ministero della Giustizia . Sulla base di questi dati, gli ultimi disponibili si riferiscono all’anno 2008, osserviamo che in Emilia-Romagna per una sentenza in I e II grado la durata media di un procedimento in materia di lavoro non pubblico nel distretto di Bologna è di 2.133 giorni- equivalente a 5 anni, 10 mesi e 5 giorni- di cui 1.560 giorni in primo grado e 573 giorni in secondo grado.

Ammortizzatori sociali: Aspi

L’assicurazione sociale per l’impiego (ASPI) sostituisce mobilità e disoccupazione.

Nel 2010 in Emilia – Romagna i beneficiari medi di sussidi di disoccupazione non agricola, comprensiva di requisiti ordinari e di disoccupazione speciale edile, sono 31.641.

Nel corso del 2010 sono 6.792 i beneficiari di sussidi di mobilità.

Ammortizzatori sociali: CIG

Nel primo bimestre del 2012 le ore autorizzate di CIG calano del 9,0% rispetto allo stesso bimestre del 2011. In diminuzione del 7,8% la CIG Ordinaria, in calo del 32,2% la CIG Straordinaria e in aumento del 24,5% la CIG in Deroga. L’artigianato registra una flessione del 31,7%. Nel periodo 2005-2011 la quota complessiva per l’Artigianato delle ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni è pari al 17,8% del totale. In un periodo normale di crescita economica individuabile nel triennio pre-crisi 2005-2007 la quota per l’Artigianato delle ore autorizzate è contenuta e pari al 7,0% del totale. Nel 2011 la CIG per l’Artigianato scende del 60,8%, con un rallentamento più intenso rispetto alla media della CIG, pari al -32,6%.

Conciliazione e congedo di paternità obbligatorio

Nel 2010 i beneficiari di congedo parentale sono 30.724, di cui solo 2.840, pari al 9,3% sono uomini. Pressoché nulla l’incidenza dei congedi parentali di lavoratori autonomi: 214 – e tutte donne – pari allo 0,7% del totale.

Servizi per l’impiego

Sulla base dei dati Excelsior, nel 2011, solo il 4,5% delle imprese ha utilizzato centri per l’impiego per la ricerca e la selezione del personale, quota strutturalmente più bassa per le imprese con meno di 10 addetti (3,5%).

La sfida della riforma

Nei quattro anni che includono la Grande recessione e la successiva debole ripresa – tra il 2007 e il 2011 – in Emilia Romagna il tasso di occupazione scende di 2,4 punti percentuali arrivando al 67,9% nel 2011 e il tasso di disoccupazione sale di 2,4 punti, arrivando al 5,3%.

Tra l’anno pre-crisi 2007 e il 2011 il tasso di disoccupazione dei giovani tra 15 e 24 anni raddoppia, crescendo di 11,1 punti e arrivando al 21,9%.

Un mercato con una pluralità di lavori

Il mercato del lavoro è segmentato e sono differenti i lavori in esso configurati: nel 2011 a fronte di 1.967.200 occupati vi sono 1.484.500 dipendenti, pari al 75,5% del totale e 482.700 indipendenti, pari al 24,5%.

Secondo l’ultima rilevazione disponibile, nel 2010, gli occupati nella Pubblica Amministrazione sono 227.137, pari all’11,5% dell’occupazione totale. Il 15,3% dei dipendenti sono pubblici.

Nel 2009 in Emilia – Romagna si stima la presenza di 182.900 occupati irregolari pari al 8,6% dell’occupazione complessiva. Fenomeno che preoccupa in quanto si osserva un incremento del lavoro sommerso di 0,6 punti nel biennio 2008-2009 rispetto al biennio pre-crisi 2006-2007.

Elaborazione ed analisi dei dati svolta dall’Osservatorio MPI Confartigianato Emilia Romagna su dati Istat, Inps, Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali – ISFOL Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior 2011, Ministero della Giustizia.

Marco Granelli, nel presentare i dati, afferma che in Emilia Romagna il settore artigiano continua ad essere il settore che assume maggiormente con contratto di apprendistato dando spazio ai giovani.

Infatti nel 2010 le assunzioni nel nostro comparto hanno sfiorato le 17.000 unità.

I contratti a tempo determinato in Regione risultano essere circa 206.000 pari al 10% dell’occupazione totale.

I lavoratori indipendenti emiliano romagnoli sfiorano il mezzo milione di unità. Sono 482.698 pari al 24,5% degli occupati

Così commenta il Presidente Regionale Marco Granelli: “ I dati elaborati dal nostro Osservatorio sul mercato del lavoro in regione confermano quanto noi già sappiamo: l’artigianato e le micro imprese considerano la risorsa umana come un valore assoluto e giocano un ruolo da protagoniste nel mantenimento dei livelli di occupazione con contratti di lavoro permanenti. Noi siamo quelli che più di tutti assumono a tempo indeterminato, che usano il lavoro interinale e a progetto quando serve e dove serve, che fanno un uso maggiore del contratto di apprendistato. In altre parole la flessibilità in entrata è usata dalle nostre imprese quando e perché serve.”

Infatti, a metà del 2011 gli apprendisti in Emilia-Romagna risultano 48.620 di cui il 32,2% occupato in imprese artigiane.

E’ indicativo il dato relativo all’utilizzo dei lavoratori interinali e dei CO.CO.PRO impiegati per classe dimensionale d’impresa nel 2011, i dati evidenziano senza ombra di dubbio che le imprese da 1 a 9 dipendenti utilizzano il 2,2% del totale degli interinali impiegati in Regione e il 3,6 dei collaboratori a progetto.

Così conclude Marco Granelli facendo riferimento al dibattito sulla Riforma in corso: ”Noi troviamo sbagliato dentro la proposta di riforma tutto ciò che “ingessa” il mercato del lavoro. Concretamente: non va trasformata la lotta alle false partite IVA in una lotta alle partite IVA, sono sbagliate le norme che aumentano il costo dell’apprendistato e quelle che ‘impongono’ una stabilizzazione; la nuova riforma non può essere penalizzante per le micro imprese.” Granelli così conclude: “Attenzione, c’è il rischio che se non si modificano alcune cose avvenga una riduzione del lavoro contrattualizzato alimentando il “nero”. Noi questo non lo vogliamo”.