Abbiamo sentito il dovere di intervenire congiuntamente – evidenziano l’Azienda Usl e le organizzazioni sindacali dei medici di medicina generale FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale) e SNAMI (Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani) – perché in questi giorni, alcune interpretazioni riportate sulla stampa, hanno fatto passare il messaggio che ci sia la volontà di risparmiare riducendo l’assistenza. Non è così.
L’accordo tra Azienda USL Modena e Medici di medicina generale punta piuttosto al rafforzamento del ruolo della medicina del territorio, dei medici di famiglia in particolare. Questo attraverso lo sviluppo di un modello organizzativo che aumenti la qualità delle prestazioni e la facilità d’accesso agli ambulatori (ad esempio si promuove l’assistenza a domicilio delle patologie gravi, la presa in carico di patologie croniche come diabete e demenza, l’aumento delle ore di apertura degli ambulatori, l’aggregazione di più medici in una stessa struttura, l’assunzione di personale di supporto come collaboratori di studio o infermieri). In una fase caratterizzata dalla scarsità di risorse, l’unica strada per provare a migliorare comunque la qualità delle cure passa attraverso la riduzione di ogni possibile spreco (si pensi ad esempio alla prescrizione di esami o di farmaci non appropriati). Si può riassumere così lo spirito che anima l’Accordo sottoscritto nel 2011 tra l’Azienda Usl di Modena e le sigle sindacali dei Medici di medicina generale.
L’accordo applica indicazioni ministeriali e regionali ed è il frutto di un confronto costruttivo che scaturisce in un momento in cui tutte le Aziende Sanitarie sono chiamate a intervenire per fare in modo che le risorse disponibili siano utilizzate nel modo più razionale, efficace ed etico possibile, a vantaggio della salute dei pazienti. Condividere con i medici sia del territorio sia dell’ospedale la scelta di contribuire al buon uso delle risorse disponibili significa nella nostra azienda poter recuperare risorse da reinvestire a favore di servizi utili e realmente efficaci. In tutto questo il medico di medicina generale ha un ruolo da protagonista, sia nella fase d’individuazione della strategia, sia successivamente per la loro attuazione.
Un concetto che vale naturalmente anche per la prescrizione di farmaci, precisando che governo della spesa farmaceutica non significa necessariamente “spendere meno”, ma più semplicemente “spendere bene” i soldi pubblici, i soldi di noi cittadini, per acquistare ciò che è necessario e utile per la salute della popolazione sulla base delle migliori evidenze scientifiche disponibili. Si citano a questo proposito alcune recenti campagne informative promosse dall’AUSL di Modena in collaborazione con i MMG:
per ridurre le scorte di farmaci non utilizzati a domicilio (campagna “I farmaci non sono ruote di scorta”);
per promuovere l’uso appropriato degli antibiotici, il cui abuso sta portando a fenomeni preoccupanti di resistenza e inefficacia (campagna “Antibiotici, soluzione o problema ?”);
per promuovere l’uso dei farmaci equivalenti, cioè farmaci che hanno perso il brevetto ma non l’efficacia, farmaci spesso largamente utilizzati, la cui efficacia e sicurezza sono ben conosciute e documentate. Questi farmaci hanno, a parità di efficacia costi minori sia per il Servizio Sanitario sia per le tasche dei cittadini (la quota di partecipazione alla spesa del cittadino è bassa o nulla).
Nessuno in ogni caso ha ricevuto o riceverà più soldi perché ha prescritto meno farmaci. A Modena la spesa farmaceutica, territoriale ed ospedaliera, è stata nel 2011 di 141.313.000 euro ed è tra le più alte della Regione come spesa pro-capite. C’è la consapevolezza che esiste una situazione da correggere e che serve un’azione di squadra che coinvolga in modo attivo e propositivo i vari attori che incidono in modo diretto e responsabile sulla tipologia e sulla qualità della prescrizione.
(Azienda Usl di Modena – FIMMG, Federazione Italiana Medici di Medicina Generale – SNAMI, Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani)