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Cgil Modena si prepara a scendere in lotta contro Poste Italiane

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La decisione di Poste Italiane di tagliare 12.000 posti di lavoro sul territorio nazionale è un atto grave e va combattuto con fermezza e con tutte le forze e le azioni di lotta necessarie a far cambiare strategia all’azienda.

Una strategia aziendale irresponsabile, sia a fronte della Riforma del Mercato del Lavoro che dell’autentica mazzata della Riforma del Sistema Previdenziale. Una scelta ancor più odiosa per il fatto che siamo in assenza di ammortizzatori sociali e in presenza di oggettive difficoltà dei lavoratori ad accedere alla pensione stante l’allungamento dei tempi previsti dalla Riforma Fornero.

Una scelta che impatterà pesantemente in Emilia-Romagna, dove si ridurranno di 461 le zone di recapito e ciò comporterà per Modena e provincia il taglio di oltre 70 zone di recapito con un esubero di quasi 90 lavoratori.

Un nuovo taglio di zone nella nostra realtà che si aggiunge a quello effettuato nel 2010 che aveva già prodotto una riduzione di più di 300 lavoratori in Emilia-Romagna.

Tutto ciò, mentre Poste Italiane dichiara l’ennesimo utile di bilancio di 846 milioni nel 2011, suona come uno schiaffo nei confronti dei lavoratori e dello stesso Sindacato, che deve saper ritrovare la necessaria unità per contrastare il disegno aziendale di riorganizzazione del settore.

Il sindacato Poste Slc/Cgil di Modena chiederà perciò ai colleghi di Cisl, Uil, Ugl e Confsal di anteporre gli interessi dei lavoratori a tutto il resto cercando di contrapporre all’Azienda una forza d’urto omogenea e tale da respingere il piano aziendale che oltre ad arrecare nocumento ai lavoratori non garantirà gli standard qualitativi previsti dalla normativa comunitaria e nazionale, penalizzando di fatto gli abitanti del nostro territorio.

(Slc/Cgil Poste Modena)