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Festival Internazionale delle Abilità Differenti 14° edizione


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Il 6 maggio la Sala Loria ha ospitato la presentazione di due libri molto diversi tra loro nello stile e nel modo di raccontare ma che hanno come tema comune l’essere genitori di figli disabili. La romagnola Gina Codovilli ha presentato “Il mio principe” mentre il milanese Massimiliano Verga ha parlato del suo “Zigulì”.

“Il mio Principe” è la storia dei primi ventidue anni di vita di Andrea, splendido ragazzo affetto da autismo. La sua mamma ce lo descrive in pagine di una levità rara: attraverso i suoi occhi pare di essere presenti alle tappe di vita familiare e scolastica, una vita ricca di momenti studiati per dargli gli stimoli necessari a “forzare” la prigione in cui l’autismo tiene racchiusa la sua mente.

Massimiliano Verga è l’autore di “Zigulì” e il padre di Jacopo, Cosimo e Moreno, un bellissimo bambino di otto anni, nato sano e diventato gravemente disabile in pochi giorni. Queste pagine sono una raccolta di pensieri e immagini quotidiane su che cosa significhi vivere con un disabile grave (la rabbia, l’angoscia, il senso di impotenza), pensieri molto duri, ma anche molto ironici, su una realtà che per diverse ragioni tutti noi preferiamo spesso ignorare. E che forse, proprio perciò, nessuno ha mai raccontato nella sua spietata interezza.

La serata inizia con la lettura di alcuni brani da Il mio Principe: citiamo tra gli altri, «Afferro il senso di quell’immensità che mi coglie quando stringo a me Andrea: è un po’ come se Cristo fosse presente accanto a me: è la tenerezza di Dio che si rivela quando il mio bambino mi accarezza il lobo dell’orecchio (da ‘Il mio principe’)» […] « Penso che solo le leggi divine o quelle della natura siano inviolabili: quelle umane, volendo, si possono aggiustare».

Citiamo da Zigulì:

Cinque Centesimi

«Mi concedo una delle mie tante banalità. Se potessi avere cinque centesimi per tutte le volte che mi fai incazzare, avrei tanti di quei soldi che potrei mantenere l’intero quartiere in cui vivo. Mentre, se potessi avere cinque centesimi per tutte le volte che mi hai reso felice, forse potrei comprarmi un gelato.

Nell’attesa di diventare ricco, comincio a scegliere i gusti…» […] « Per gentile concessione Quando sei in buona e io sono incazzato con tutto e con tutti, non c’è niente di più bello che tenerti in braccio. E’ chiaro, non ti concedi di frequente. Certamente meno di quanto io mi incazzi. Ma quando succede tutto questo, penso che il mondo sia quasi perfetto».

Sono stati trattati vari temi: il rapporto con le istituzioni, la rabbia per le aspettative disattese, la ricerca affannosa di una guarigione miracolosa, le domande accolte, le domande non accolte, la fede, la relazione con gli altri fratelli, il rapporto con gli atri genitori di figli disabili, i gruppi di auto e mutuo aiuto, il dopo di noi.

Gina Codovilli dichiara “nell’affannosa ricerca della guarigione è Andrea che ha guarito me”, mentre Massimiliano Verga asserisce “io ho avuto la fortuna di incrociare con il mio racconto tanti racconti…così non si tratta più di una voce isolata e tante voci fanno un coro e un coro non si può non ascoltare”. E’ stato toccante vedere come questi due genitori così diversi abbiano dialogato tra di loro e con il pubblico, trovando un punto d’incontro all’insegna dell’autenticità e dell’amore per i propri figli.

Il giorno successivo all’incontro Verga, parlando della sua “Gita a Carpi”, posta sulla pagina di facebook di Zigulì “ho incontrato tante persone che avevano anche voglia di ridere. E parlare di disabilità in questo modo mi piace”.