Home Cronaca Clonatori di bancomat ancora in azione a Rubiera, indagini dei Carabinieri

Clonatori di bancomat ancora in azione a Rubiera, indagini dei Carabinieri

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L’azione degli hacker per clonare le carte bancomat non si arresta. Nonostante l’intensa attività investigativa condotta dai carabinieri che, proprio nel recente passato, hanno denunciato tre rumeni “lombardi” (due abitanti a Brescia e uno a Milano) per aver manomesso alcuni bancomat tra Reggio Emilia e Rubiera. Nuovi controlli sono stati fatti dai militari sui bancomat di città e provincia, in seguito al nuovo sequestro di un congegno elettronico “skimmer” installato su un bancomat manomesso a Rubiera. Nella tarda mattinata di sabato, infatti, i carabinieri, allertati da un cittadino, sono intervenuti presso un istituto di credito del paese accertando la presenza di un congegno elettronico con piccola videocamera alimentato da una batteria che avrebbe dovuto carpire i codici dei bancomat degli ignari clienti. I pirati informatici non a caso agiscono con l’approssimarsi dei fine settimana o nei giorni di festa: le banche sono chiuse e malviventi hanno più tempo per installare il loro sistema senza il rischio che i dipendenti intervengano sul macchinario. Qualche anno fa, in un’operazione di contrastato al fenomeno, a Reggio erano in finite in manette 18 persone.

Gli accertamenti ora proseguono con gli uomini dell’Arma che invitano i cittadini a tenere alta la guardia e a segnalare al 112 ogni anomalia che dovessero riscontrare quando si recano a prelevare contanti. Sebbene di difficile individuazione, gli strumenti di clonazione possono comunque essere intercettati dai fruitori. I Carabinieri consigliano ai cittadini che prima di inserire la propria carta bancomat o di credito ci si deve sincerare che non ci siano persone sospette nei paraggi e che la consolle della colonnina sia fissa e non traballante: spesso, infatti, dietro a un finto frontale (del tutto simile al vero) si nasconde la frode; inoltre, attenzione all’eventuale presenza di pellicole sulle tastiere, di telecamere “extra”, di plafoniere modificate. Su questo ultimo dettaglio si deve infatti considerare che: gli skimmer (leggeri e non) assumono la forma di una cornice, in plastica o in metallo, intorno alla fessura originaria per l’introduzione della carta; in questo caso (ma anche con un finto frontale) la porzione di carta che normalmente sporge dal lettore, dopo l’operazione di prelevamento, risulta ridotta rispetto al normale. In ultimo, le microtelecamere vengono in genere poste nelle plafoniere e comunque in posizioni atte a inquadrate la tastiera racchiuse in contenitori di plastica: coprire quindi sempre la tastiera con la mano o il portafogli prima di digitare. Se ci si accorge della presenza di uno skimmer solo dopo aver inserito la propria carta nella colonnina, chiamare subito il numero verde per bloccarla e, subito dopo, contattare le forze dell’ordine. Solo qualche giorno fa a Casalgrande, sempre nel comprensorio ceramico reggiano, i Carabinieri aveva sequestrato analogo congegno a quello sequestrato a Rubiera.