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Vena (Coministi Italiani – FdS): “Le risposte di Iren spa”

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Le risposte ufficiali ricevute da Iren spa alle 11 domande poste in qualità di azionista. L’azienda, tenuta a rispondere prima dell’assemblea che si terrà questa mattina alle ore 11 a Reggio Emilia, mi ha fatto pervenire per email la documentazione che giro alla stampa per la dovuta informazione. Rilevo che alcune domande non hanno avuto risposte.

Donato Vena (Comunisti Italiani – FdS)

ASSEMBLEA SOCI IREN DEL 14 MAGGIO 2012

RISPOSTE ALLE DOMANDE FORNITE DAL SIG. DONATO VENA

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DOMANDA

Iren spa controlla il 25% di Fata Morgana spa e Piana Ambiente, due società calabresi che gestiscono rifiuti e che in base ad alcune inchieste ed a indiscrezioni apparse sulla stampa sarebbero implicate direttamente e/o indirettamente con ambienti mafiosi.

CHIEDO

– a quanto ammontano gli utili o le perdite dirette o indirette provenienti da queste due partecipate consolidate nel bilancio Iren spa 2011;

– se si intende alienare le suddette partecipazioni entro il 2012 al fine di allontanare qualsiasi dubbio in merito alle politiche economiche ed industriali di Iren da ambienti poco chiari.

RISPOSTA

Le società Piana Ambiente S.p.A. e Fata Morgana S.p.A. sono state costituite nell’anno 2000 dall’allora Agac (partecipazione al 25%) dopo che il Commissario per l’emergenza rifiuti aveva bandito gare per la scelta del partner privato cui assegnare il 24% ed inoltre aveva assegnato direttamente ad ex municipalizzate (Hera, Vesta, Quadrifoglio, Agac, ecc.) il 25% delle società, affidando loro compiti gestionali. Il 51% era rimasto in capo al commissario per l’emergenza rifiuti che aveva il diritto di nominare il Presidente e la maggioranza dei consiglieri. Il commissario dopo circa 18 mesi dalla costituzione delle società ha ceduto le quote pubbliche ai Comuni facenti parte dell’ambito, che a loro volta poi hanno nominato i consiglieri di parte pubblica.

Quando Enìa, nel 2006, manifestò la propria intenzione di dismettere le partecipazioni in Piana Ambiente e Fata Morgana, le locali Prefetture contattarono l’Azienda affinché mantenesse le proprie quote societarie con l’obiettivo di garantire una presenza industriale considerata sana e affidabile, in attesa che le società fossero messe in liquidazione.

Fata Morgana ha avviato il proprio processo di liquidazione a fine del 2010, mentre Piana Ambiente è in attesa di completare il processo di liquidazione societario, che verrà ratificato dall’Assemblea della società che si riunirà nel mese di maggio.

Proprio per questa ragione Piana Ambiente e Fata Morgana sono a tutt’oggi partecipate al 25% da Iren Emilia (nel frattempo subentrata ad Enìa a seguito della fusione con Iride) in attesa che si concludano i processi di liquidazione.

Fata Morgana e Piana Ambiente sono classificate nelle Attività destinate alla vendita, dal momento che il Gruppo intende alienarle.

In quanto Attività destinate alla vendita, in conformità ai principi contabili internazionali, le società in questione non sono oggetto di valutazione con il metodo del patrimonio netto, pertanto Iren non ha rilevato né utili, né perdite di spettanza. Le stesse, infatti, sono valutate al presumibile valore di realizzo. Per tale ragione ed in un’ottica prudenziale si è ritenuto di svalutare le partecipazioni in Fata Morgana e Piana Ambiente rispettivamente per 687.000 € e per 300.000 €, riducendone il valore complessivo a circa 150.000 €.

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DOMANDA

Premesso che in coerenza con quanto stabilito dalla delibera del Consiglio di Amministrazione di Iren del 30 settembre 2010, di riversare alla società i compensi per cariche ricoperte in società controllate o partecipate del Gruppo (ulteriori rispetto a quelle relative ad Iren spa),

CHIEDO

– a quanto ammontano i compensi ottenuti e versati per cariche ricoperte in società controllate o partecipate del Gruppo (ulteriori rispetto a quelle relative ad Iren spa) nel 2011 attribuibili a Roberto Bazzano, Roberto Garbati e Andrea Viero?

– se è intenzione dell’esecutivo rinunciare ad una ulteriore quota del proprio compenso omnicomprenviso ottenuto dal Gruppo Iren al fine di avvicinarsi al limite massimo dei compensi previsti per i dipendenti pubblici pari a circa 300.000 euro l’anno?

– perché a 3 cariche su 4 dell’esecutivo è stata applicata una riduzione negli anni passati di circa il 10% sugli emolumenti complessivi è al vice presidente Villano invece no, pur percependo egli, a differenza degli altri 3, compensi extra pari a 22.000 euro nel 2011 per cariche ricoperte in società controllate o partecipate del Gruppo?

– perché vengono dati 92.000 euro all’anno al presidente Bazzano per la carica di presidente e a Luigi Giuseppe Villani, per la carica di vice presidente, viene riconosciuto un compenso più alto del presidente, pari a 100.000 euro all’anno?

RISPOSTE:

I compensi ottenuti e versati per cariche ricoperte in società controllate o partecipate del Gruppo (ulteriori rispetto a quelle relative ad Iren spa) nel 2011 attribuibili a Roberto Bazzano, Roberto Garbati e Andrea Viero sono indicati nella Relazione sulle remunerazioni messa a disposizione dei soci (Tabella 3.1 e relative note) alla quale si rimanda.

In merito ad eventuali rinunce dei membri del Comitato Esecutivo: Iren è società quotata in borsa alla quale non si applicano i recenti limiti imposti alle retribuzioni dei dipendenti pubblici.

Per quanto concerne il compenso del dr. Villani, si tratta di compenso che è stato riconosciuto al medesimo in considerazione dell’impegno richiesto come componente del Comitato Esecutivo.

Come risulta dalla Relazione sulle remunerazioni, i compensi dei membri del Comitato Esecutivo vanno considerati nella loro interezza: pertanto, quello del Presidente è di 92.000 euro se riferito alla Holding, ma a questo importo vanno aggiunti gli ulteriori compensi (segnalati nella predetta Relazione) – in ragione delle ulteriori cariche ricoperte all’interno del Gruppo – che portano ad un totale di euro 497.000.

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DOMANDA

Tenendo presente:

– che la carica di vice presidente di Iren, come da statuto, è stata espressa da una rappresentanza politica parmense, nettamente spazzata via da varie inchieste delittuose;

– che le ultime elezioni politiche della città di Parma hanno bocciato nettamente il partito e la coalizione a cui il vice presidente Villani, non da tecnico, ma da politico (vedi il suo ruolo attivo di capogruppo in Regione Emilia Romagna per conto del Pdl) è stato nominato in Iren;

CHIEDO

– se il vice presidente Villani, per il bene di Iren, intende dimettersi dalla sua carica non rappresentando più politicamente la città di Parma a cui spetta, da statuto, segnalare la carica di vice presidente di Iren spa;

– se non è giusto rivedere, in caso di mancate dimissioni, una drastica riduzione dei compensi e del ruolo del “politico Villani”, in quanto non ha più nessun rapporto di fiducia nei confronti della prossima classe politica di Parma azionista di Iren

RISPOSTA

Il Vice Presidente dr. Villani è stato designato dall’azionista Comune di Parma nel 2010.

Sarà sua cura, non appena eletto il nuovo Sindaco di Parma, attivarsi per definire la propria posizione all’interno del Gruppo Iren.

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DOMANDA

Il sottoscritto chiede se è intenzione dell’esecutivo Iren di dar corso, entro i prossimi 12 mesi, all’acquisto di azioni proprie che potranno essere utilizzate per finanziare eventuali operazioni di acquisizione di partecipazioni o pacchetti azionari nell’ambito delle strategie di sviluppo del Gruppo Iren?

RISPOSTA

Al momento non si ipotizza di dar corso all’acquisto di azioni proprie.

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DOMANDA

PREMESSO

– che i referendaria dell’Acqua Pubblica (anche utenti di Iren s.p.a.) con la Campagna di Obbedienza Civile, hanno diffidato Enia spa (gestore dell’acqua) a stralciare dalle fatture già emesse, dal 21/07/2011 ad oggi ed eliminare dalle prossime fatture, l’importo corrispondente alla “remunerazione del capitale investito”, avvisando che la mancata eliminazione sarà interpretata come pratica commerciale gravemente scorretta ai sensi del D.Lgs 206/2005;

– che in caso la bolletta dell’acqua non sarà ridotta della quota di profitto garantito, fatta passare sotto il nome di “remunerazione del capitale investito” (eliminata dal referendum di giugno scorso), restituiranno a Iren le bollette dell’acqua riducendosi gli importi da pagare

CHIEDO

– di sapere cosa intende muoversi la direzione di Iren nei confronti di queste vicende, quantificando anche l’impatto che avrebbe nel bilancio 2011 la restituzione della quota richiesta sulle bollette dell’acqua dai referendaria a partire dal 21/07/2011.

RISPOSTA

Il 12 e il 13 giugno 2011 si è svolta la consultazione referendaria che ha portato all’abrogazione dell’art. 23 bis del D.L. n. 112/2008 e di parte del comma 1 dell’art. 154 del D. Lgs. n. 152/2006.

L’abrogazione di norme dell’ordinamento per iniziativa referendaria acquista efficacia dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale (avvenuta il 20 luglio 2011) degli esiti del referendum; pertanto restano consolidati gli effetti prodotti dalle norme prima della loro abrogazione, così come continuano a produrre effetti gli atti amministrativi posti in essere nel periodo di vigenza delle norme medesime.

Conseguentemente l’abrogazione dell’art. 23 bis non comporta la riviviscenza delle numerose disposizioni abrogate dal medesimo art. 23 bis (come puntualmente individuate dal DPR 168/2010).

L’esito del referendum ha quindi determinato un vuoto nella disciplina nazionale, vuoto che verrebbe colmato dalla normativa e giurisprudenza comunitaria in materia di affidamento dei servizi pubblici di rilevanza economica. A livello comunitario i riferimenti si rinvengono nelle disposizioni dell’art. 86 del Trattato (sull’applicazione delle norme in materia di concorrenza anche alla gestione dei servizi di interesse economico generale o aventi carattere di monopolio fiscale), secondo l’interpretazione ed applicazione desumibili dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia.

Per quanto attiene la conformità ai principi comunitari degli affidamenti esistenti, si richiamano le disposizioni contenute nella risoluzione del Parlamento Europeo n. 2006/2043, dirette a tutelare le gestioni in essere disposte sulla base di normative nazionali che ne legittimavano l’affidamento.

Stesse considerazioni valgono a proposito della intervenuta abrogazione parziale dell’art. 154 del D. Lvo 152/06 limitatamente all’inciso dedicato all’adeguatezza della remunerazione del capitale investito nella gestione del Servizio Idrico Integrato.

Pertanto l’abrogazione della norma non coinvolge le tariffe del servizio idrico definite ante esito referendario. Inoltre è rimasto in vigore (in quanto non sottoposto a referendum) l’art. 170 del medesimo D. Lgs. 152/2006, il quale prevede l’applicazione del vigente metodo tariffario (definito dal D.M. 1/8/96) fino a quando non sarà sostituito con l’emanazione di un nuovo decreto.

A proposito delle funzioni di regolazione e controllo del servizio idrico occorre considerare che le relative competenze sono state attribuite all’Agenzia per l’Energia elettrica e il Gas (decreto legge 6/12/2011 n. 201 convertito in legge n. 214 del 22/12/2011) e che è in fase di emanazione il DPCM in materia di regolazione del servizio idrico integrato, in base al quale saranno definiti i piani d’ambito, gli standard di servizio, il sistema tariffario.

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DOMANDA

Premesso che la sede Iren di Strada Santa Margherita a Parma è stata messa in vendita e che contemporaneamente sarà utilizzata in fitto dalla stessa società

CHIEDO

– a quanto è stato venduto (o sarà venduto) l’intero immobile e a quanto ammonta il contratto d’affitto, omnicomprensivo di spese, per l’utilizzo della sede descrivendo eventuali penali e vincoli di tempo previsto nei contratti.

RISPOSTA

L’operazione di istituzione di un fondo immobiliare è stata avviata dal Gruppo Iren con l’obiettivo di liberare risorse da convogliare sui piani di investimento e di sviluppo strategici per il Gruppo. Si tratta di un’operazione, analoga a quelle effettuate da altri importanti player del settore, finalizzata a conferire una parte del patrimonio immobiliare ad uso ufficio/terziario, riservando il diritto alle società del Gruppo Iren di continuare ad occupare detti immobili in qualità di conduttrici con contratto di lungo periodo.

L’immobile di Strada Santa Margherita rientra in un perimetro immobiliare che comprende anche immobili di Torino, Genova, Piacenza e Reggio Emilia. Tale perimetro è l’oggetto del progetto di cessione ad un fondo immobiliare.

Le modalità con cui sarà individuata la Società di Gestione del Risparmio ed il relativo fondo da essa gestito sono basate su una procedura di gara concorrenziale e competitiva.

Il progetto è ancora in corso, per cui non sono ancora definiti contratti, canoni, prezzo di cessione, che sono oggetto di valutazione e di negoziazione. Gli immobili saranno infatti oggetto di valutazione sia da parte del Gruppo Iren, che si avvale di professionisti del settore, sia da parte dell’esperto indipendente nominato dalla SGR ai sensi della normativa vigente in materia di fondi immobiliari.

Fino alla stipula dell’atto di conferimento e dei contratti ancillari non c’è alcun impegno da parte di Iren a chiudere l’operazione, che sarà vincolata al raggiungimento di risultati soddisfacenti in termini apporto di cassa, dell’importo dei canoni di locazione e di tempi previsti per l’incasso.

I contratti di locazione saranno di lunga durata (almeno 18 anni + rinnovabili per altri 6)

Pertanto, il fondo immobiliare si può considerare un’operazione che, in una fase in cui l’accesso al credito risulta particolarmente onerosa, consentirà di reperire fonti di finanziamento maggiormente convenienti.

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