Il Consigliere Regionale, Roberto Corradi, ha presentato un’interrogazione urgente, alla quale l’Assessore alla Sanità risponderà in Aula il 23 maggio p.v., avente ad oggetto i ritardi con cui la Regione Emilia-Romagna mette a disposizione i nuovi farmaci anti-tumore.
L’intervento di Corradi prende spunto da una recente segnalazione della FAVO (Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia), che ha denunciato gravi ritardi da parte di molte Regioni nella messa a disposizione ai pazienti dei nuovi farmaci innovativi per la cura dei tumori.
A detta della FAVO, le Regioni Piemonte, Lombardia e Friuli, oltre alla Provincia autonoma di Bolzano, sarebbero le uniche a rendere subito disponibili i farmaci anti tumore innovativi, una volta che questi ultimi sono stati autorizzati dall’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), mentre le altre Regini tra cui l’Emilia-Romagna, accumulerebbero gravi ritardi, che in alcuni casi raggiungono i 50 mesi.
Per Corradi: “In Emilia-Romagna sono 200.000 le persone alle quali è stato diagnosticato un tumore, ed i decessi per tumore in Regione sono ogni anno nell’ordine di 13 -14 mila (13.600 decessi nel 2007 -ultimo dato disponibile). Se quanto denunciato dalla FAVO è vero, occorre che in Emilia-Romagna si rimuovano subito gli “inciampi” burocratico amministrativi che impediscono di rendere immediatamente disponibili i nuovi farmaci anti-tumore, al pari di quanto accade in Piemonte, Lombardia e Friuli. Sarebbe paradossale e discriminante che i pazienti oncologici dell’Emilia-Romagna finiscano con l’essere discriminati rispetto a chi è in cura presso le strutture sanitarie lombarde o piemontesi.”
Con l’interrogazione Corradi ha chiesto alla Giunta se quanto segnalato dalla FAVO corrisponde al vero, ed in questo caso le motivazioni per le quali la Regione Emilia-Romagna non risulta essere tra le Regioni che recepiscono celermente le indicazioni dell’AIFA in ordine ai nuovi farmaci anti-tumorali (diversamente da quanto avviene in Lombardia, Piemonte e Friuli Venezia Giulia).
Il Consigliere leghista, convinto che i ritardi nel distribuire i nuovi farmaci siano dannosi e discriminatori per i pazienti affetti da tumore in Emilia-Romagna, ha chiesto di rimuovere gli eventuali fattori burocratico amministrativi che generano tali ritardi.