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Exposanità: cresce lungo la via Emilia la fabbrica delle cellule

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Vanno in mostra da oggi nello stand organizzato dal consorzio Aster a Exposanità, la fiera internazionale in corso a Bologna fino a sabato, i risultati dei laboratori di ricerca della Rete regionale Alta Tecnologia che, lavorando insieme alle imprese, stanno contribuendo a costruire la sanità del futuro in tanti ambiti diversi tra cui – appunto – quello delle staminali, della genomica e della medicina rigenerativa. Per ricostituire le cornee danneggiate dagli incidenti sul lavoro, riparare ossa e cartilagini, risanare cellule con malattie genetiche finora incurabili, sconfiggere con anticorpi monoclonali tumori ossei.

Il Centro Interdipartimentale Cellule Staminali e Medicina Rigenerativa (Cidstem) dell’Università di Modena e Reggio Emilia ha sede presso il Centro di Medicina Rigenerativa “Stefano Ferrari”, punto di riferimento internazionale per le terapie avanzate mediante l’utilizzo di cellule staminali epiteliali. In fiera presenta la terapia cellulare di ricostruzione della cornea gravemente danneggiata da ustioni chimiche e termiche della superficie oculare, un danno che si riscontra negli incidenti di lavoro: le staminali autologhe vengono amplificate e coltivate in vitro e reimpiantate nel paziente, che può così riavere la cornea ricostruita con le sue stesse cellule. Cidstem presenta inoltre un servizio di implementazione di trials clinici di fase I/II di terapie avanzate basate su cellule staminali, anche su commissione esterna. Un esempio è un trial clinico di terapia genica ex-vivo per la forma giunzionale dell’Epidermolisi bollosa, detta sindrome dei bambini farfalla, rara malattia genetica dall’effetto devastante sulla pelle. In questo caso non è sufficiente il prelievo delle cellule e la coltura, ma si interviene anche correggendo il gene e reimpiantando la pelle geneticamente corretta.

In fiera si presenta anche CGR Unimore, che possiede la più grande piattaforma di tecnologie per l’analisi genomica integrata di tutta la Regione Emilia Romagna. È articolato in tre unità operative: CoreLab (che offre soluzioni complete per progetti di ricerca di genotipizzazione, trascrittomica e sequenziamento) e le due unità Endolab (specializzata in studi di ricerca clinica, di base e transazionale e di ricerca industriale nel campo dell’Endocrinologia della Riproduzione e Andrologia, della patologia tiroidea, e del diabete) e Labgen (specializzata nello studio genomico dei tumori eredo-familiari della mammella e del colon-retto, dei disordini ereditari del metabolismo lipidico, delle malattie cardiovascolari su base aterosclerotica e delle malattie rare della matrice connettivale).

Il Laboratorio per le Tecnologie delle Terapie Avanzate (LTTA) del Tecnopolo di Ferrara presenta a Exposanità alcuni dei propri servizi di punta. Nello specifico, il Laboratorio si occupa principalmente di effettuare indagini genomiche e proteomiche in patologie ad alto impatto assistenziale (patologie neoplastiche, cardiovascolari e neurodegenerative) e di utilizzare cellule primarie umane per studiare, a fini applicativi, i meccanismi di differenziamento e rigenerazione tissutale. Per svolgere le delle attività descritte per i diversi ambiti di ricerca, sono stati attivati servizi altamente qualificati attraverso l’utilizzo di moderne metodologie e strumentazioni, come il servizio di Citofluorimetria/cell sorting/ Biobanca, il servizio di Microarray Facility, il servizio di Interazioni molecolari, biomarkers e delivery. Tra le attività più rilevanti dell’LTTA, va ricordato anche il Servizio di Ricerca Clinica che offre una vasta gamma di servizi relativi alla gestione di studi randomizzati e osservazionali nell’ambito biomedico.

I ricercatori del dipartimento Rizzoli RIT per combattere alcuni tumori ossei stanno infine sviluppando degli anticorpi monoclonali diretti contro la superficie di tali cellule che potranno dare sviluppo a farmaci innovativi.