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Incontro in Prefettura con i Sindaci e i Comandanti delle Polizia Municipali

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Il Vice Sindaco e Assessore alla Sicurezza del Comune di Sassuolo, presente all’incontro del 15 maggio, commenta così l’esito della riunione: “Ho partecipato ad un interessantissimo incontro nel quale è emersa con molta nettezza l’elevata capacità professionale acquisita dagli operatori della Polizia Municipale della Provincia e la necessità di un coordinamento, in regime di reciprocità, tra dette Polizie Municipali e le Forze di Polizia dello Stato. Da parte dei Sindaci e dei Comandanti è stato sottolineato come, a fronte di una legge di settore (legge quadro della Polizia Municipale) che sconta dei grossi limiti anagrafici, sia necessario ridefinire ruoli e funzioni da richiedere alla Polizia Municipale alla luce delle mutate esigenze sociali e sulla scorta delle maggiori responsabilità affidate ai Sindaci anche a seguito delle intervenute riforme costituzionali.

E’ infatti allo stesso tempo affascinante ma paradossale che i cittadini si rivolgano ai Sindaci e alla Polizia Municipale per la soluzione di problemi, spesso di competenza e nella responsabilità degli organi dello Stato, senza che né i Sindaci ma soprattutto la Polizia Municipale abbiano un quadro di riferimento normativo chiaro ed esaustivo al cui interno muoversi per rispondere adeguatamente alle esigenze prospettate. Mi spiego meglio: alla Polizia Municipale viene chiesto di contrastare lo spaccio della droga, l’immigrazione clandestina e la prostituzione, cose delle quali peraltro si fa carico, salvo poi riscontare tanto nella legge “vecchia” sopra richiamata quanto nella difficoltà di approvare la “nuova” riforma della Polizia Municipale, ferma da dieci anni in Parlamento, l’intenzione di relegare detta Polizia al ruolo di guardia comunale; ancor peggio quando si tenta di distorcere con atti amministrativi degli organi centrali il contenuto di specifiche norme di legge; il riferimento è all’uso dei presidi difensivi ( leggasi spray urticante) i dotazione alla Polizia Municipale e per ultimo al porto dell’arma che, a colpi di circolare ed in barba alle leggi, si è tentato di rendere illegittimi.

Riprendendo il tema del coordinamento, del quale si è fatto promotore anche il Procuratore della Repubblica, è stato sottolineato a chiare lettere che il grande contributo in termini di prevenzione e presidio del territorio che le Polizie Municipali sono in grado di fornire non può prescindere da una virtuosa circolarità informativa da parte di tutti gli attori della sicurezza e che la collaborazione tra le Forze di Polizia dello Stato e le Polizie Municipali, sia pure nella diversità dei ruoli, necessità di una formalizzazione improntata a criteri di reciprocità e sussidiarietà e non può più essere affidata al buon senso e/o ai buoni rapporti interpersonali o istituzionali tra gli Enti”.