Di grande impatto la serata di giovedì 17 maggio, la prima organizzata dall’amministrazione comunale di Scandiano con la collaborazione di EpocheArteEventi per l’informazione e la prevenzione sull’abuso del gioco d’azzardo e che ha visto protagonisti nella sala conferenze della biblioteca di Scandiano Silvana Mazzocchi, giornalista e autrice del saggio Mi gioco la vita e Umberto Caroni della Papa Giovanni XIII, impegnato da molti anni nella cura delle ludopatie. L’incontro, moderato dall’assessore alla persona Alberto Pighini, ha visto anche vari interventi dal pubblico, sollecitati dall’urgenza e dalla gravità del tema. E’ uscito un ritratto piuttosto impietoso del fenomeno del gioco d’azzardo, che oggi coinvolge 30 milioni di italiani, tra i quali appunto emergono tanti casi di soggetti poi affetti da ludopatia. Mazzocchi ha tracciato l’identikit del giocatore patologico, una persona che nasconde dietro alla compulsione da gioco problemi personali o sociali, che tende a isolarsi, che vive l’azzardo come un compagno di vita, una droga da consumare nella solitudine della ripetizione spasmodica di azioni e rituali. Davvero di effetto i casi analizzati dal libro, 15 scelti tra più di 150 persone sentite. Sebbene spesso giochino persone non benestanti, che attraverso l’attività ludica compulsiva si intestardiscono a sfidare la fortuna per vincere, sono tanti anche i benestanti: “ognuno si rovina in relazione alla propria disponibilità economica – ha detto l’autrice – chi possiede tanto, gioca tanto. Non scattano azioni di contenimento, si tratta di una vera e propria patologia che va riconosciuta, accettata e combattuta con volontà”. Umberto Caroni ha illustrato l’attività dell’associazione reggiana che da anni si batte contro l’abuso di gioco, evidenziando che circa il 50% dei casi che si presentano in cura sono sanati. “si tratta di un percorso che ha alcune caratteristiche simili a quello per la disintossicazione da stupefacenti. Anche il gioco è una droga, sebbene sia ancora più subdolo, poiché ovviamente è legale e remunerativo per lo Stato, che addirittura lo pubblicizza”. Alle domande dal pubblico, soprattutto incentrate sul trattamento per la prevenzione dei gioco negli adolescenti, Mazzocchi ha risposto: “L’unico sistema ad oggi potente per la prevenzione è l’informazione. Bisogna avere grande sensibilità, soprattutto nel far passare ai giovani l’idea che nulla si vuole vietare, poiché il divieto induce alla sfida dell’adulto, con conseguenze di scarsa efficacia se non addirittura opposte”. Si prosegue con le iniziative giovedì 14 giugno (ore 21), con la presentazione della ricerca “Io non gioco con le mafie” a cura dell’Osservatorio Civico Antimafie di Reggio Emilia: interverrà Annalisa Duri, referente di Libera/ coordinamento di Reggio Emilia. L’ultima iniziativa è prevista per lunedì 18 giugno, sempre alle 21, e intitolata “Commistioni tra gioco d’azzardo, politica e grandi organizzazioni criminali”: protagonista, Francesca Biagiotti, giornalista, inviata di Piazza Pulita, il programma de La7, che dialogherà con Alessandro Ferrucci de Il Fatto Quotidiano. Nel corso della serata verrà proiettato un estratto dai reportage di Francesca Biagiotti sul tema del gioco d’azzardo.